Capitolo 7 - Una "normalissima" gita

Màu nền
Font chữ
Font size
Chiều cao dòng

No seriamente, qualche buon anima mi può spiegare come fa una cabina ad essere più grande all'interno?
Probabilmente non ero l'unica ad essere confusa, visto che gli altri si stavano guardando intorno stralunati come se avessero visto un alieno, Hermione stava guardando quello che sembrava un centro di controllo nel bel mezzo della sala, cercando di capire a cosa servissero le innumerevoli leve e bottoni, Percy stava correndo ovunque, Merlino si dovette sedere perché quella visuale lo aveva mandato in panne, e poi c'ero io che l'unica cosa che riuscii a dire fu: << È più grande all'interno... >> Jace mi guardò malaccio e disse << Però... Che intuito >>
Ad un tratto, sentimmo un rumore improvviso, imprecai che non fossero nuovamente i famosi cestini ambulanti, Loki per precauzione prese la prima arma che gli capitò tra le grinfie... Ovvero un ombrello, non credevo che dei Dalek sarebbero morti sotto le ombrellate ma dettagli.
Ma quello che arrivò era senza dubbio strano, infatti un cane o lupo dal candido manto corse nella nostra direzione seguito da una voce che lo richiamava << Spettro! Torna qua! >>
Il cane, Spettro, si avvicinò a noi e ci osservò attentamente come per capire se fossimo una minaccia, ma quando capì che un gruppo di poveri sfortunati armati di un solo ombrello non poteva fare nulla, si sedette tranquillo, aspettando il suo padrone.
Infatti due ragazzi ci raggiunsero, il primo avevo dei capelli ricci e neri con un po' di barba del medesimo colore, indossava un giubbotto con una pelliccia, l'altro invece aveva i capelli biondi e lunghi, indossava una camicia verde.
<< Grazie al cielo non siamo più soli! >> esclamò sospirando il primo, il secondo annuì << Hai ragione, Jon, non ce la facevo più a stare segregato qui dentro >> solo dopo si accorsero che noi li stavamo fissando da un bel po', allora io biondo disse presentandosi << Legolas Greenleaf, studente universitario di Fantasy Hollow, e lui è il mio amico Jon Snow, voi sareste? >> visto che nessuno dei miei amici rispose, toccò a me farlo e dissi << Noi siamo un gruppo di poveri pazzi >> si perché giuro che se avessi trovato uno solo sano di mente tra noi mi sarei suicidata << che mentre indagavano sulla scomparsa delle persone si sono trovati inseguiti da Dalek e intrappolati in una cabina telefonica >> tralasciai di dire del biglietto che avevo trovato che mi nominava, Jon sentendo il mio breve racconto sospirò << Stessa cosa, quando Arya, la mia sorellina,  è scomparsa mi sono messo ovunque a cercarla e alla fine mi sono ritrovato qui >> Legolas continuò a parlare << Io sono andato con lui cercando di aiutarlo a trovare sua sorella >>
Il Dottore che sembrava perso tra i suoi ragionamenti diede segni di vita dicendo << Quindi come noi siete bloccati qui dentro, mentre al di fuori un orda di Dalek sta cercano di uccidervi? >>
I due nuovi arrivati annuirono.
Bella situazione la nostra, davvero.
Vidi Artù che si avvicinava pericolosamente al centro di comando della cabina, ma aspettate un attimo... Se quella cabina aveva un centro di comando, significava che non era "solo" una cabina più grande all'interno ma doveva per forza servire a qualcosa... Ma a cosa?
Infatti anche Artù doveva aver intuito qualcosa e disse la sua idea << E se questa cosa fosse una astronave aliena? Significare be che gli alieni esistono e... E.... >> tirò un urlo degno di una dama ottocentesca che aveva appena visto un uomo entrare mentre lei era in bagno << E... Magari gli alieni vogliono conquistarci e rendere schiava la terra! Probabilmente sono già tra noi! >>
Il Dottore lo guardò cercando di non ridere di fronte a quella teoria << Gli alieni? Siamo passati da serpenti giganti ad un invasione aliena? Tranquillo Artù è impossibile che esistano forme di vita aliene >>
Artù sbuffò deluso che nessuno prendesse sul serio la sua validissima, definita così da lui, teoria, quindi si avvicinò ad un bottone come se volesse premerlo, nonostante la sorella gridava << Artù, non fare nulla! >> ma quando abbassò il rito sul pulsante la cabina non si mosse di un millimetro.
Tirammo tutti un sospiro di sollievo, probabilmente era rotta oppure quel centro di comando non serviva a nulla.
<< Magari l'ho premuto male... >> disse Artù con un briciolo di speranza ancora a anche sta volta il Dottore scosse il capo << No, guarda ora proverò io a farlo e ti dimostrerò che questa cosa è rotta >>
L'uomo si avvicinò al centro e appoggiò le mani su una leva a caso per poi tirarla verso il basso.
Quando lo fece mi diede quella strana sensazione, come se lui sapeva far funzionare la cabina, ma non dissi nulla anche perché non ebbi tempo di rimuginarci sopra.
La cabina per qualche secondo non fece nulla, allora esclamai << Vedete, è solo una  cabin... >> ma non terminai la frase che questa iniziò a produrre uno strano rumore e a traballare come se stesse decollando.
<< Ferma questo aggeggio!!! >> Strillò Loki aggrappato al pavimento che continuava ad oscillare.
Non so quanto durò tutto ciò vidi solo Il Dottore che cercava di trafficare in tutti i modi alla console senza risultati, Jace che stava per vomitare, Jon e il suo cane erano praticamente uno sopra l'altro, a me sembrava di essere su una nave durante il maremoto, Artù che continuava ripetere che erano gli alieni, Morgana era contro il muro, Hermione stava cercando una soluzione e Percy si era perduto con Merlino e Legolas per qualche corridoio.
Insomma un infermo.
La cabina poi si fermò di colpo, facendoci tirare un sospiro di sollievo, il primo a riprendersi fu Loki che si rialzò da terra traballante e camminò mettendosi una mano sulla schiena che doveva fargli parecchio male.
Raggiunse la porta, quanto bastava per dare una sbirciatina fuori, poi si voltò nuovamente verso di noi,con una faccia sconvolta.
Percy lo guardò curioso << Allora, cosa hai visto? >> Loki prese un respiro e disse << Siamo... Nel Medioevo >>
Sbottai ma allo stesso tempo speranzosa << Se è uno scherzo non è divertente... >>
Ma quando Loki spalancò la porta davanti ai nostri occhi si aprì un villaggio di contadini, le case erano modeste fatte in pelle o paglia, i contadini indossavano vecchie casacche e lacune stavano badando al bestiame tutto attorno non c'erano altri che prato fino all'orizzonte dove si scorgevano le torri di un castello imponente, il cielo era nuvoloso e faceva fresco.
Ci fu un silenzio tombale rotto da un Artù che esclamava << Ora vado dal Re per farmi diventare cavaliere! >> ma venne messo a tacere dalla sorella.
Il Dottore andò nuovamente alla console per far ripartire la cabina, che doveva essere una sorta di macchina del tempo,  ma quest'ultima non diede più segnali di vita.
Non ci restava altro da fare se non entrare nel villaggio, avevo paura, pensavo già che magari non sarei più tornata indietro e poi non potevo realizzare di essere nel Medioevo, insomma io non ero ancora nata.
E gli altri dovevano provare le stesse emozioni, sui loro visi c'erano delle espressione che erano tutt'altro che tranquille.
Per fortuna il villaggio sembrava un posto tranquillo, tranne per qualche strana signora che a volte ti venivano vicine chiedendoti di comprare qualche strano intruglio che non avresti voluto bere nemmeno in punto di morte ma, dopotutto mi era sempre piaciuto il medioevo, un epoca magica.
Anche se quel giorno di magie e di cose strane ne avevo fin sopra i capelli, avrei preferito buttarmi su un comodo letto senza pensare a nulla.
Attraversammo quella che doveva essere la via principale, ai nostri fianchi era pieno di case e negozi, ci sentivamo osservati visto che i passanti ci guardavano male per via dei nostri abiti moderni.
Nessuno di noi ebbe il coraggio di parlare, ci limitavamo a camminare, tranne Merlino che disse guardando il cielo << Presto farà buio, troviamo una locanda dove mangiare e dormire >>
La prima locanda che trovammo era alla nostra destra, una costruzione in legno, con un insegna diroccata su cui c'era scritto " Lupo Selvaggio ", il commesso, un uomo sui cinquant'anni che non mi piaceva per niente dati gli sguardi che ci riservava, ci diede un pasto fugace e soprattutto disgustoso e poi ci assegnò le nostre stanze.
Pagammo con dei soldi che per qualche botta di fortuna trovammo nella cabina del tempo.
Le stanze erano spoglie, c'erano solo i nostri letti e un tavolo, ma quando fui sul punto di buttarmi giù qualcuno bussò alla porta.
Andai io ad aprire e trovai il proprietario della Locanda, che dopo avermi squadrato da capo a piedi, mi consegnò una lettera che era per me.
Come facevo da avere una lettera nel Medioevo se non erano nemmeno nata?
Cercai di trattenere le mille domande per dopo, prima volevo leggere.

" Spero che ti stai godendo la gita nel Medioevo, passa bene la notte che domani ci incontreremo "

La busta mi cadde dalle mani andando a finire sul pavimento

..................
Hola! Finalmente sono tornata con un altro capitolo che spero vi abbia strappato come minimo un sorriso.
Vi avviso che ultimamente con la scuola sono impegnatissima, si ci stanno massacrando nell'ultimo mese, quindi non sarò molto costante con gli aggiornamenti.
Adesso non ci resta che aspettare l'incontro, chissà cosa vuole il misterioso, anche se tutti voi ormai sapete di chi si tratta, cattivi da Vivian?!
Ho aggiunto altri due personaggi al nostro "team" ovvero

LEGOLAS ---> Lord of the rings / The Hobbit
JON SNOW E SPETTRO ---> Game of Thrones

Bạn đang đọc truyện trên: Truyen2U.Pro