«ma non mi dire, pensavo fossi serio» "marc marquez"

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Alessia con una fotocamera in mano stava girando per il paddock, quando qualcuno la chiamò al telefono.

«ti stai annoiando senza di me, Marc?» ridacchiò la ragazza. Erano fidanzati da un paio di mesi e Marc era obbligato a non gareggiare per colpa dell'operazione svolta praticamente un mese fa.

La nostra Alessia invece, nei panni di una fotografa e giornalista, viene ospitata da un paio di gare nel box Mooney VR46, ovvero quello del fratello Luca.

«ovvio che mi sto annoiando Alex, non ho nessuno che mi fa freddure che non fanno ridere e sono obbligato a mangiare cibo surgelato o ordinare l'asporto per il cibo» «puoi chiamare tua madre, amore» «si si, l'ho chiamata mezz'ora fa e mi ha rinfacciato il fatto che le avevo detto che potevo fare tutto da solo»

Alessia ridacchiò. «vuoi che ritorni a casa?» avrebbe dovuto fare Olanda-Spagna, volo fatto solo due giorni prima, ma non le sarebbe costato più di tanto.

«no no, tranquilla. Goditi questa corsa, ma sappi che ti romperò spesso le scatole per non far saltare tutto in aria» Alessia sorrise. «va beh, ti saluto che le prove finiscono tra poco e Luca mi darà per dispersa. Ti amo» «Ti amo anche io»

La ragazza camminò fino al garage. Il suo primo sguardo puntò su una Bezzecchi che stava spostando fin troppo frequentemente lo sguardo dall'alto al basso della classifica. Ora che era saltato fuori il sole nel venerdì di Assen, Jorge, il suo ragazzo, era uscito dai dieci, ma Marco ci era entrato, quindi, come in molte sessioni quel campionato, era in una situazione abbastanza strana.

«ciao Riri» disse la Marini, appoggiandosi al muro di fianco alla romagnola. «ciao Alex» rispose la Bezzecchi sorridendole.

«sei un po' confusa vedo» ridacchiò Alessia, notando l'amica che spostava la testa da un lato. «almeno si mettessero d'accordo, quando uno va male, l'altro va bene. Io come mi devo sentire?» Alex si mise a ridere chiaramente dopo uno sfogo esagerato da parte di Chiara.

«amore, stai tranquilla, non posso esserti utile io» disse lei mettendole un braccio attorno alle spalle e appoggiando la testa su una di esse.

Quando il cronometro scadde e Marco ricomparve, Chiara diede un bacio sulla guancia a suo fratello e poi scappò al box della Pramac, lasciando Alessia da sola con i due piloti.

«Alex, tutto a posto con Marc?» le chiese Marco, giusto per fare conversazione, tagliando il silenzio voluto dai due gemelli. I due non si parlano molto da quando Alessia ha iniziato a uscire con Marc, perché a Luca non è che gli andasse benissimo la cosa. Adesso va già meglio, ma continuano a parlarsi solo il minimo indispensabile.

E allora perché lei è lì? Nessuno dei due vuole ammettere che si mancano a vicenda e quindi ancora per un po' accadranno queste situazioni mistiche, di cui nessuna persona da fuori riesce a spiegarsi.

«va una meraviglia» la solita frecciatina di Alex a un Luca che roteò gli occhi. «sorellina, non iniziare anche oggi» «in cosa dovrei iniziare? Dico solo la pura verità e te la posso anche dire in faccia, perché qualcuno ha torto, ha torto sempre fratellone»

Marco che stava guardando la situazione era sull'orlo di iniziare a ridere e non finire per mezz'ora, ma cercò un modo per non farlo notare. «Marco, stai ridendo di noi?» chiese il pilota, guardando male il suo amico.

«Luca, non sarebbe una novità» era ritornata Chiara, giusto per farvi capire la quantità di tempo che loro avevano passato zitti.

«non puoi semplicemente capire che stanno bene insieme oppure il tuo orgoglio è più importante di tua sorella» con un sorrisetto la Bezzecchi si sedette di fianco a Luca.

«la smetti di avere questo effetto su tutti, Chiara» disse Luca roteando gli occhi. «è un potere, amico mio, se lo posso usare, lo faccio»

«sei insopportabile» Chiara ridacchiò «grazie, anche questo è un dono»

«quindi?» chiese Alex, guardando il fratello. «ammetto che avevi ragione fin dall'inizio. Mi dispiace, Alex.»

I due ragazzi si guardarono negli occhi e poi Alessia abbracciò il fratello.

. . . . . .
«sei riuscita a vincere la battaglia» ridacchiò Marc quando la ragazza gli raccontò cosa era successo il venerdì prima.

«Chiara in verità. Quando hai un'amica che fa questo effetto sulla gente, a volte ti è utile» ridacchiò Alessia «a volte mi fa paura quella ragazza» «fa paura un po' a tutti, a parte forse Jorge»

Alessia si accoccolò al ragazzo. «sai, a volte penso al fatto che mio fratello non mi credeva quando parlavo di te»

«quando qualcuno è convinto di ciò che pensa, accade questo» Alex annuì. Poi lesse un messaggio che era da parte della sua amica.

«Chiara e Jorge ci invitano in vacanza» «dove vanno?» chiese Marc, iniziando a leggere i vari messaggi.

«in Messico» «dovrei andare dall'altra parte del mondo con una persona che se faccio arrabbiare, posso firmare la mia morte...ovvio»

Alessia si mise a ridere «la smetti di dire ste cose su Chiara» «sono credenze comuni, ma anche mensole comuni»

La Marini guardò molto male il suo ragazzo. «OH, SE LE FAI TE STE BATTUTE IO DEVO PER FORZA RIDERE, MA SE LE FACCIO IO TU MI GUARDI MALE.» «le tue non fanno ridere, amore, le mie si» Alessia fece un sorriso innocente.

«addirittura, sei troppo fiduciosa in te stessa, piccola» disse Marc scompigliandole i capelli.

Alessia lo guardò male. «quindi cosa dico a quegli altri due?» «va bene, va bene. A nostro rischio e pericolo»

«LA SMETTI» «NO, NON LA SMETTERÒ. È divertente pensare a Chiara come un essere mistico»

«si dai, Chiara è uno Shinigami e sta cercando qualcuno a cui consegnare il suo Death Note» «plausibile» «ma dai»

Marc diede un bacio a stampo alla ragazza. «sto scherzando» «ma non mi dire, pensavo fossi serio»

Marquez ridacchiò. «bene, preparo la valigia» disse la ragazza. «perché? Quando si parte?»

Alessia aveva già superato tutto il corridoio «stasera» urlò lei dall'altra stanza.

«io mi devo preparare psicologicamente a passare una vacanza con te e Chiara solo in un pomeriggio?» «c'è anche Jorge ti ricordo»

Alessia dopo una decina di minuti ritornò in sala con la valigia già pronta. «ah, comunque se mi fai arrabbiare ti mando in pasto allo Shinigami. Bel soprannome comunque»

«sai che ho veramente paura» «dovresti infatti»

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