Nanmin "Peccato"

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Canzone: Blood Sweat Tears dei BTS
Scelta da: Multishipper_profess

Pov Namjoon

Ero popolare, me la cavavo a scuola, naturalmente non ero io a fare i test, obbligavo gli altri a farlo al posto mio.
Stavo insieme alla più bella dell'Accademia, tutti provavano invidia, e io godevo nel vederli rodere.

Poi arrivò il nuovo studente, quello che doveva proprio trasferirsi nella mia Accademia, quello che doveva proprio far parte della mia maledettissima classe.

Divenne subito il centro della curiosità di tutti, io rimanevo comunque popolare, non era questo che mi infastidiva, purtroppo stava incuriosendo anche me.

Già dal primo sguardo potevo creare una sua raffigurazione da quanto mi erano entrate nella testa le sue fattezze.
Ho avuto un periodo in cui mi sentivo bisex, non durò molto, infatti ora ero attratto maggiormente dalle ragazze.
Ma quel maledettissimo angelo era andato a risvegliare quel lato dormiente, e bruscamente oltretutto.

Non potevo non guardarlo era una calamita, i suoi capelli biondi sotto i raggi del sole erano mozzafiato.
Le sue labbra peccaminose, in classe quando giocava con il tappo della penna, mordicchiandolo tra quelle labbra.
Nella mia testa si riproduceva un film vietato ai minori, pensavo che fosse una semplice infatuazione, passeggera.

Scoprì che non era così quando ogni volta che scopavo con la mia ragazza non vedevo esattamente lei sotto di me.
Vedevo quel ragazzino minuto, con il corpo allenato, gli occhi cioccolato, e quel culo illegale.
Venivo esclusivamente pensando a lui, lui mi aveva già reso peccatore senza toccarmi.

Era diventata la mia tentazione, non sapevo se lo faceva apposta, ma quando si leccava le labbra, si mordicchiava il labbro inferiore, mi faceva impazzire.

Lo volevo sotto di me, volevo che mi pregasse di continuare, che urlasse il mio nome, che desiderasse esclusivamente me.

Mollai la mia ragazza, inventandomi una scusa, mi diedero del pazzo, oh sì, lo ero, ma non per averla lasciata.
Ero diventato pazzo per quel biondino, ormai non pensavo ad altro.

In classe vedevo che anche lui ogni tanto si girava a guardarmi, il nostro sguardo rimaneva incastonato per qualche attimo.

Un giorno gli unici rimasti in classe eravamo noi due, lui si avvicinò.

"Posso sedermi, vorrei che mi spiegassi la lezione di poco fa". Mi disse dolcemente.

"Si, siediti pure, ti spiego ciò che non hai capito". Spostai la sedia per farlo sedere.

Gli spiegai i punti che non aveva capito, si avvicinava sempre di più, a me non dispiaceva affatto, anzi.
Mi sorprese quando sentì la sua mano sulla mia coscia, la fece salire lentamente verso il linguine.
Stavo deglutendo a fatica, i pantaloni stavano iniziando a starmi stretti.

"Vorrei che mi spiegassi altro dopo scuola, ti va?". Mi disse tenendo la mano in mezzo alle mie gambe e alzando gli occhi per guardarmi.
Il suo sguardo era molto chiaro, sarebbero state delle spiegazioni approfondite.

"Oh sì certo, ti spiego tutto ciò che vuoi". Gli dissi maliziosamente mettendo una mano sul suo cavallo, anche lui aveva un problemino.

Ghignò, mi diede il suo numero e quando suonò la campanella si alzò.

"Sarai un bravo insegnante Namjoon".
Disse sulla soglia della porta.

"Oh per te sarò il migliore Jimin".



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