Yoomin "Buttiamoci insieme"

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Canzone: Save Me dei BTS
Scelta da: Multishipper_profess

Un ragazzo biondo, seduto sul cornicione della scuola che frequentava.
Odiava quell'edificio con tutto il cuore, quante lacrime aveva versato tra quelle mura, quante offese aveva ricevuto, e tutto solamente perché aveva avuto il coraggio di ammettere di essere gay.

Sapeva che ce ne fossero altri, ma loro preferivano nascondersi, fingersi etero per non farsi umiliare ogni singolo giorno.
Se sapeva che sarebbe finita in quel modo forse lo avrebbe fatto anche lui.
Ormai era troppo tardi, non poteva tornare indietro, era stanco.

Voleva buttarsi giù, farla finita proprio dove tutto era iniziato, eppure non ne aveva il coraggio.
L'altezza lo terrorizzava.

All'improvviso sentì la porta alle sue spalle aprirsi, solitamente non ci andava nessuno sul tetto, o almeno questo è quello che pensava Jimin.

Riconobbe il ragazzo corvino, quello lunatico, quello che stava sempre in disparte, almeno lui non si era mai permesso di deriderlo.
Lo ignorò e ritornò a guardare davanti a sé, doveva trovare la forza per spingersi giù, sarebbe finito tutto quel dolore.

Avvolto nei suoi pensieri nemmeno si accorse che il corvino si era seduto poco distante da lui.
Se ne accorse quando parlo.

"Che ci fai qui biondino?". Gli disse osservandolo mentre si accendeva la sigaretta.

"Potrei farti la stessa domanda". Disse sbuffando Jimin.

"Io vengo sempre qui a fumare". Disse facendo un tiro di sigaretta.

"Non ti ho mai visto, io vengo spesso qui per stare distante da tutta la merda al di sotto". Disse guardandolo con perplessità, si chiedeva perché si fosse seduto anche lui sul cornicione, che volesse uccidersi anche lui, non sembrava il tipo.

"Nemmeno io ti ho mai visto". Disse facendo un lieve sorriso.

"Potresti lasciarmi da solo?". Chiese non guardandolo negli occhi. Era difficile reggere quello sguardo per più di qualche secondo.

"Perché? Vuoi goderti solo tu questa vista?". Disse il corvino fingendo di non capire le intenzione di Jimin mentre faceva l'ultimo tiro della sua sigaretta.

Lo osservava da tempo e quel giorno lo aveva seguito, non meritava tutta quella cattiveria, era un ragazzo così dolce, lo trovava anche estremamente carino.
Lo aveva visto poche volte sorridere, quando ancora doveva fare coming out, lo trovò un gesto molto coraggioso.
Forse da allora era stato spinto verso di lui, voleva conoscerlo, era anche lui gay, ma non dichiarato.

"Mi piacerebbe stare da solo con i miei pensieri". Disse guardando verso giù, sbuffando.

"Io sono molto meglio come compagnia dei tuoi pensieri. Non trovi? Guarda quanto sono bello". Disse puntandosi il dito sul petto e sorridendo.
Jimin lo guardò e non riuscì a non sorridere, era da tanto che qualcuno non parlava con lui.

Quel ragazzo corvino lo trovava molto bello e anche strano, ma la stranezza è ciò che rende speciale una persona.

"Anche modesto". Disse Jimin con un lieve sorriso sulle labbra.

"Soprattutto quello. Tu però sei più bello di me, lo ammetto". Disse sinceramente.

Jimin arrossì per quel complimento, dimenticandosi completamente che erano entrambi seduti sul cornicione.

Chiacchierano e risero, sembravano conoscersi da tempo, nessuno avrebbe detto che la loro conoscenza era di una manciata di minuti.

"Posso sapere il tuo nome?". Chiese Jimin imbarazzato, frequentavano la stessa scuola eppure non sapeva il suo nome. Sapeva solo che preferiva la solitudine alla compagnia o forse alla falsa compagnia.

"Prima dimmi il tuo". Disse sorridendo il corvino, nemmeno lui sapeva il nome di quel bel biondino coraggioso.

"Io sono Jimin". Disse allungando la mano verso di lui.

"Io sono la tua salvezza, sono Yoongi e troverai sempre la mia mano quando ne avrai bisogno o quando vorrai". Gli disse stringendogli la mano.

Si guardarono negli occhi, forse quel giorno Yoongi era stata veramente la salvezza di Jimin.
Perché insieme ritornarono con i piedi sopra il tetto e non più a penzoloni.
Forse era stata la sua salvezza perché continuava a tenere stretta la sua mano, non voleva sciogliere quel dolce contatto.

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