Maschera

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Aveva ricostruito la maschera.
Quella maschera che era diventata simbolo di terrore, di dittatura.
Una maschera che era era sinonimo di sangue, guerra, panico.
Ma era solo una maschera, in fondo: serviva a nascondere il volto dietro di essa.
Un volto stanco, di un uomo spossato dai combattimenti, che ha perso il suo obbiettivo.
Poi, guardava la sua nemica, la sua preziosa nemica, e lì ritrovava il suo obbiettivo: averla dal suo lato, nel bene o nel male.

Sapeva che non avrebbe apprezzato la ricostruzione della maschera, perché non le faceva vedere i suoi occhi, ma era deciso: deciso a tornare il feroce Kylo Ren, ad abbandonare lo sciocco Ben Solo alle sue spalle, a tornare il tiranno che faceva tremare soltanto a nominarne il nome.
Ma non era così, e Rey lo sapeva bene: aveva visto Ben combattere al suo fianco, battersi fino allo strenuo delle forze per assicurarsi che stesse bene.
Lo aveva visto, su At-choo, tenderle la mano verso un futuro: imprecisato, ma loro.

Ma quella maschera...
Alla prima connessione, le si mostrò con un nuovo strato di pelle nera striata di rosso, la reazione più spontanea fu quella di stortare le labbra. Rey alzò timidamente le mani, quasi come se volesse toccare un animale selvatico e non una lastra di metallo. Si studiarono per del tempo, tanto, mentre quelle strisce rossastre venivano mappate da mani esperte, segnate da anni di lavoro con dei rottami.

Rottami, si ripeteva nella mente la donna, ecco cosa sembra: un insieme di rottami messi insieme alla bell'è meglio.
"No.. non ricadere negli stessi errori Ben.. Non impedire alla luce di entrare in te.."
Ben. Era ancora lui, e sempre lo era stato ai suoi occhi. Anche se quel metallo ne nascondeva le fattezze, era sempre lui.
"Sono un mostro, non l'ho dimenticato, e non dovresti dimenticarlo nemmeno tu." Una voce robotica, modificata e sgraziata, uscì dalla maschera. Un espressione crucciata, quasi contrariata si fece strada sul volto della Jedi.
Portò le mani sulle scanalature delle guance, toccando lastre fredde e crepate.
"Non per me" e, alzandosi in punta di piedi, poggiò le labbra sulla superficie gelida della maschera, dove sapeva essere le labbra.

La Forza li separò brutalmente, così come li aveva uniti, e il Cavaliere si ritirò nel privato appena possibile, a passo svelto, bisognoso di togliersi l'elmo.
Se lo sfilò, scrutandolo: sfiorò con le dita il segno leggero delle labbra, togliendolo poi con un gesto secco.
Era una tentazione troppo forte, quella donna, un ostacolo.

Ma nel privato, anche Kylo Ren si permise di sognare.. e chissà, magari quella maschera era davvero un impedimento a qualcosa di più grande, di cui sentiva il bisogno.

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