Volete un po' di té?

Màu nền
Font chữ
Font size
Chiều cao dòng

Era una mattina tranquilla.

Brian teneva con le dita lunghe le pagine di giornale spalancate davanti a sé, leggendo le notizie di quel giorno. Fuori dalla finestra il sole era coperto come suo solito da una pesante coltre grigiastra ed era necessario tenere le luci del piccolo salotto accese per riuscire a leggere qualcosa.

Una tazza di latte stava sul vecchio e malandato tavolino di fianco alla poltrona, che l'alto ragazzo dai capelli ricci ogni tanto prendeva in mano per avere un breve sorso.

Era tutto calmo e tranquillo e con i coinquilini che Brian si era trovato ad avere non era certo una cosa comune. Ogni tanto era bello godersi un po' di serenità.

Il silenzio del mattino, la luce fioca, il sapore del latte caldo, le parole che scorrevano sotto i suoi occhi...

Roger entrò in casa sbattendo la porta, tenendo una borsa della spesa come un trofeo - Ce l'ho fatta!

E la calma era già finita.

Brian alzò gli occhi dal proprio giornale - È incredibile Rog, non credevo che tu ne fossi capace.

- Non è la spesa il problema, stolto! - Roger si sedette sulla barcollante sedia davanti a Brian e iniziò a frugare nella busta - Ho fatto qualche acquisto speciale.

Brian era interessato alla ragione della gioia di Roger quanto poteva esserlo alle avventure sentimentali di una blatta - Ah, dimmi tutto.

- Dov'è Fred? Devo dirlo a Fred - il ragazzo dai capelli biondi si guardò attorno, lasciando che i suoi lunghi capelli biondi svolazzassero per aria.

- Sta ancora dormendo, meglio se non lo svegli.

Interrompere il sonno del cantante probabilmente avrebbe regalato a Roger una gita fino in fondo alle scale del condominio, tutta gratis.

- Allora lo dirò a te. Guarda qua! - Roger gli sventolò sotto il naso una scatola di tè con l'espressione di un bimbo felice.

- Earl Grey?

- Molto meglio! Un mio amico prende le bustine e dentro ci nasconde la mia cara amica, così nessuno nota niente...

- La tua che?

- La droga, Brian, la droga.

- Che? - Brian si alzò e prese la scatola tra le mani, alzando la voce di una buona ottava - Buttala via, non voglio finire nei casini.

- Certo, come se la polizia entrasse in casa nostra per un controllo e decidesse di aprire le nostre bustine di tè. È totalmente sicuro. E poi, anche uno come te è tentato, io lo so.

Gli occhi verdi di Brian seguirono il movimento ipnotico della scatola, quasi stregati - Io non uso quella roba.

- Ti piacerebbe, Bribri. Non sei il santo che vuoi far credere di essere, lo so!

Roger iniziò a gironzolare attorno al ragazzo più alto, agitando in giro la scatola - So che vuoi la droga. Bri, vuoi la droga? Guarda che te la faccio provare, se vuoi. Credi forse che io non sappia? Dentro sei pieno di energia caotica proprio come me! Noi due siamo uguali!

- Dimmi Roger, per caso hai già provato una di quelle bustine o hai semplicemente battuto la testa molto forte? - replicò aspramente Brian, andando a lavare la tazza di latte ormai vuota.

In quello stesso momento la porta della stanza che John e Fred condividevano si aprì e quest'ultimo sbucò dalla porta, con i capelli neri arruffati, un paio di pantaloncini neri e una vestaglia verde - Che cos'è questo baccano?

Si strofinò gli occhi e guardò i due. Roger come suo solito era vestito come un barbone chic e Brian era sul punto di esplodere. Non li si poteva lasciare soli un attimo, quei due.

- Roger ha portato qui della droga, non ti sembra irresponsabile? - rispose Brian, strofinando la tazza con furia.

- Della droga? Dove? - Freddie spalancò gli occhi.

- Dentro le bustine di tè!

- Ma che figata!

- Ma come che figata! - replicò Brian - John sarebbe d'accordo con me. Abbiamo venduto tantissimo con l'ultimo album ma per colpa del nostro contratto del cazzo siamo ancora poveri, più che poveri. Fatichiamo a pagare l'affitto e Roger compra la droga! È uno spreco inutile!

- A proposito - Fred squadrò la stanza - Dov'è John? Non è in camera, pensavo si fosse già svegliato...

I tre si fissarono negli occhi per qualche secondo.

- Beh - disse Brian, rompendo l'opprimente silenzio per primo - Ieri usciva con quella ragazza, Veronica...

- Deaky ha fatto centro! Prendiamo lo champagne! - il biondino e Fred si diedero un cinque sotto gli occhi da madre esasperata di Brian.

- E io che credevo che fosse troppo timido, ce l'ha fatta prima di voi due... - Fred finse di asciugarsi una lacrima.

- No Rog, siamo troppo poveri pure per lo champagne. E ora va' a restituire la droga allo spacciatore, chiunque sia.

- Ma figurati. Primo, oggi si festeggia, secondo, non mi ridaranno mai i soldi, quindi tanto vale sfruttare questa occasione!

***

Tutti e tre si trovarono però abbastanza impegnati durante il pomeriggio e uscirono di casa prima del ritorno di Deaky, senza potersi complimentare e senza avvertirlo del nuovo acquisto.

Freddie aveva appuntamento con Mary, Brian doveva andare a studiare in biblioteca e Roger aveva un pranzo di famiglia per il compleanno di una qualche cugina.

In ogni caso, Deaky era tornato a casa con un sorriso enorme e l'aria rilassata, non aveva trovato dentro nessuno e si era gettato sul letto, addormentandosi subito.

Si era svegliato al suono degli applausi. Per un attimo fu convinto di stare sognando, poi vide davanti a sé Fred e Roger che fischiavano e applaudivano come una folla adorante in miniatura.

Ancora mezzo addormentato strinse la mano che Roger gli stava porgendo.

- Complimenti, soldato - disse il ragazzo biondo, anche se John non capiva.

- Dobbiamo festeggiare! - disse Fred, mentre John si alzò a fatica e andò nella stanza che faceva da salotto, ingresso e cucina.

Brian era l'unico che non sembrava volersi complimentare con lui, ma John non capiva che cosa avesse fatto di epico.

- Scusate - disse -  Ma cosa ho fatto di interessante?

Roger gli passò un braccio attorno alle spalle, lasciandogli annusare il suo poco piacevole alito di chi ha già bevuto più di un drink - Beh, la storia con Veronica è diventata ufficiale, no? Era da secoli che uscivate insieme, ci voleva!

- Ah, quello... - John sorrise tra sé e sé, arrossendo.

- In ogni caso - Freddie si diresse verso il giradischi che tenevano in casa - Oggi siamo noi quattro, un bel disco, lo champagne da due soldi che Brian ci ha fatto comprare e anche la nostra amica, la droga.

- Droga?

- Sì, insomma, per fumare. Non è esattamente roba pesantissima, ma Brian la odia lo stesso.

- Perché sono l'unica persona responsabile in questa gabbia di matti! - Brian saltò su - Non potete continuare a sprecare soldi per fumare e ubriacarvi, siamo poveri come lo schifo!

Roger e Fred, comunque, stapparono lo champagne, lo ignorarono e risero. Avevano già le guance rosse.

- Che ora è esattamente? - chiese John, vedendo che due dei suoi amici avevano già avuto modo di ubriacarsi ampiamente.

- Le tre del mattino - rispose Brian, sbadigliando - Questi due vogliono ancora fare baldoria, ma abbiamo già passato la serata a bere. Io sono parecchio stanco.

Brian uscì di scena. Come suo solito, arrivava il momento in cui abbandonava Fred e Rog a loro stessi, per evitare una crisi di nervi. Non a caso i due si sedettero sul divano, contendendosi la bottiglia di champagne e quasi dimenticandosi di Deaky, rimasto a guardarli con aria divertita. Aveva dormito a lungo e si sentiva riposato, probabilmente non sarebbe tornato a dormire.

- No - disse Roger - Ho pagato con i miei soldi. La bottiglia è mia.

- Ma me lo devi - rispose Fred, allongando la mano verso la bottiglia - Guarda che tu... mi hai rubato il drink.

- Bugiardo! - Roger diede uno scappellotto in testa al cantante e i due iniziarono la battaglia più lenta e pigra mai avvenuta. Sembravano due bradipi vestiti da umani che facevano a botte.

- Non volevo! - esclamò Fred - Tu sei il mio migliore amico, non ti mentirei mai.

I due si fermarono e si guardarono intensamente negli occhi.

- Bro ma così mi commuovo - disse Roger e Fred gli asciugò una lacrima.

Si abbracciarono e rimasero zitti, aggrovigliati scompostamente.

John si accorse presto che i due stavano dormendo, di conseguenza andò nella propria camera, prese la macchina fotografica, fece una foto a entrambi e si stiracchiò.

Il fatto era che non aveva molto sonno.

Tornò nella propria camera e trovò alcuni dei pennarelli di Fred. Tornò in sala, dove i due erano fermi come delle statue, e disegnò delle figure falliche sui visi di entrambi.

Poi mise le mani in tasca e li guardò. Si stava abbastanza annoiando, ma non sarebbe tornato a letto.

Si diresse verso uno degli scaffali della cucina e gli si illuminarono gli occhi.

- Beh almeno qualcuno si è ricordato di comprare il tè.

Bạn đang đọc truyện trên: Truyen2U.Pro