21.Si mamma, staró attento

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Due anni dopo

Finalmente dopo anni di lavoro sono qui, alla corsa più importante della mia vita.
Ho i nervi a fior di pelle, e l'adrenalina alle stelle.
Non vedo l'ora che il semaforo posizionato sopra di noi diventi verde, così da poter partire e far mangiare la polvere ai miei avversari.

L'ambiente delle corse legali è decisamente diverso da quello a cui ero abituata, qui non si possono usare mosse sleali e con la maggior parte dei miei avversari ci sono amica.

I primi tempi è stato difficile integrarmi, essendo l'unica femmina, non che mi trattassero male o mi escludessero, ma tutti pensavano che l'ambiente delle corse legali non facesse per me.
Nella prima competizione a cui ho partecipato, non sono arrivata prima, ma è bastato vedere il mio stile e la mia tecnica per farli ricredere.
Ora mi ritrovo sempre con due o tre piloti dopo le competizioni per una "birra", come dicono loro.

Finalmente il semaforo diventa verde e tutti partiamo.
Le competizioni durano circa due ore, se tutto va bene, e sono abbastanza lineari, dobbiamo correre in una specie di ovale per varie volte.
Nonostante ciò sono molto emozionanti, è così liberatorio correre, posso sfogare tutte le emozioni solamente schiacciando un pedale.

Ora guido una macchina della Jax, il modello Shadow, chiamato così in mio onore.
La prima volta che l'ho vista non ci potevo credere, credo sia stato uno dei momenti più belli della mia vita.
È nera con i riflessi viola e sulle fiancate c'è la scritta Shadow in bianco.

Ho già fatto circa trenta giri quando mi richiamano ai box per fare il cambio pilota, non sono per niente stanca, ma devo farlo comunque.
"La pista è tranquilla, stai attento alla Fast, ha un'inclinazione verso destra" dico non appena scendo dall'auto.
"Si signora" risponde Trevor, il pilota che mi sostituisce.
"Mi raccomando non consumare tutte le gomme con i tuoi soliti giochetti"
"Si mamma, starò attento". Mi guarda e scoppia a ridere.

Trevor è di un'anno più piccolo di me e non so perché ma ho l'istinto di proteggerlo, è come un fratellino per me.

Appena parte, l'ansia inizia a farsi strada dentro di me, so che è un'ottimo pilota e che non è propenso a fare mosse pericolose, ma ho comunque paura per lui.

Sento una voce famigliare alle spalle.
"Ci vuoi fare passare?! Noi la conosciamo".

Non appena mi giro vedo Laila, Bella, Ethan e Ben che litigano con uno dei buttafuori.
Un sorriso mi compare sulle labbra e subito corro verso di loro.

"Tom li conosco, lasciali passare" dico al buttafuori con i capelli tirati indietro dal gel.
"Va bene, ma di ai tuoi amici di non fare confusione".
Io annuisco e lui si sposta per farli entrare.
È da un'anno che non li vedo, poiché tutti e quattro hanno deciso di trascorrere un'anno in giro per il mondo.

"Ciao ragazzi, cosa ci fate qui?" Dico dopo averli abbracciati uno per uno.
"Siamo venuti a trovare la nostra pilota preferita" esclama Bella sorridendomi.
"Oh beh grazie. Com'è andato il vostro viaggio?"
"È stato fantastico, ma tu e Jay ci siete mancati molto. A proposito, lui dov'è?" Chiede Ethan guardandosi intorno.
"Non saprei" rispondo torturandomi le dita delle mani.
"Va tutto bene?" Domanda Laila guardandomi.
"Si, credevo ve l'avesse detto... si è trasferito a New York per frequentare una scuola d'arte" rispondo cercando di sorridere.

Qualche mese dopo la loro partenza, Jay ha ricevuto una lettera da una famosa scuola d'arte di New York e nonostante all'inizio non volesse andarci, sono riuscita a convincerlo.

Non mentirò, è stato difficile staccarsi da lui, ma non potevo permettergli di rinunciare ai suoi sogni solo per stare con me.
All'inizio avevamo deciso di mantenere una relazione a distanza, ma non è andata a buon fine, così dopo mesi di tira e molla abbiamo deciso di lasciarci, restando però buoni amici.
Con buoni amici intendo dire che ci scambiamo gli auguri di Buon Ringraziamento, di Natale e del compleanno.

"Si ce l'aveva detto, ma pensavamo ecco... che voi due...". Ethan non riesce a posare lo sguardo su di me mentre lo dice.
"Tranquillo, pensavamo di farcela, ma non è stato così". Stampato sul viso ho il sorriso più falso di questo mondo, ma continuerò a tenerlo se questo li farà stare bene.

"Baylee è ora del cambio" Urla Artur, lui è colui che si assicura che tutto fili per il verso giusto.
"Arrivo! Ragazzi ci vediamo dopo, godetevi la gara".
Mentre mi dirigo verso la macchina sento i loro incoraggiamenti.
"È tutta tua" esclama Trevor non appena esce dall'abitacolo.
"Ci vediamo alla fine" dico battendogli una mano sulla spalla.

Il tempo di allacciarmi la cintura e sono già partita, ormai mancano soltanto pochi giri alla fine e sono determinata a piazzarmi sul podio.
Trevor è riuscito a farmi guadagnare la quinta posizione e di questo gli sono molta grata.
Dopo tre giri mi ritrovo al secondo posto, con la macchina della Fast attaccata alla marmitta.

Non ho intenzione di farmi superare, infatti inizio ad andare a zig zag in modo inaspettato, così che la macchina dietro non sappia cosa fare.
Poco prima della fine, intravedo un piccolo spiraglio lasciato dalla macchina davanti alla mia e senza pensarci mi ci infilo in mezzo.
Siamo alla stessa altezza quando passiamo il traguardo.
Non so se ero più avanti io o lui, ma sono così contenta che non mi interessa.

Vedo il mio team correre verso di me felice come non mai e capisco di aver vinto.
Lacrime di gioia iniziano a scendermi sulle guance, non ci credo.
Abbiamo vinto! Abbiamo vinto!

Trevor apre la portiera e mi aiuta ad uscire per poi avvolgermi un forte abbraccio.
"Hai vinto!" Esclama lui felice.
"Abbiamo vinto". Lo guardo e gli sorrido.
"Sei stata fantastica!" Esclama Bella seguita poi dagli alti.
"Venite dovete ritirare il premio" esclama Artur prendendo me e Trevor per un braccio.

Saliamo su una specie di palchetto che ha tre altezze diverse, noi siamo quelli più in alto, alla nostra destra ci sono i secondi e poi i terzi.

Un uomo sulla sessantina consegna il premio a Trevor che prontamente lo passa a me.
"Teniamolo insieme" propongo guardando il ragazzo che mi sorride felice.
Dopo aver scattato varie foto, ci passano delle bottiglie di spumante che apriamo e spruzziamo sulla folla.

Non credo di essere mai stata così felice.
Ho appena vinto la gara a cui sognavo di partecipare da quando ho iniziato a lavorare per la Jax ed i miei amici sono qui.

Mentre i tifosi si disperdono nel parcheggio, io e gli altri piloti ci dirigiamo in una sala conferenze dove ci vengono fatte varie domande: sulla corsa, sulla nostra preparazione e anche alcune che preferisco non ripetere vista l'accezione sessista con cui mi sono state rivolte.

Appena esco dalla stanza vedo i ragazzi che parlano con qualcuno.

Saluto gli altri piloti e mi avvicino al gruppetto che ora sta ridendo gioiosamente.

Solo quando ormai mancano pochi metri tra me e loro capisco chi è la persona in questione.
Capelli neri che ricadono senza un ordine preciso sulla fronte, fisico scolpito, sorriso da mozzare il fiato e quei magnifici occhi verdi che vedo sempre nei miei sogni.

"Ciao Bee".
"Ciao Jan".

Spazio autrice

Lo so che in questo momento vorreste prendermi a sassate e vi capisco perché lo farei anche io, ma sfortunatamente ho sempre voluto far finire una storia in modo aperto e questa è la storia, quindi scusate...😅
Comunque grazie mille a tutti coloro che hanno letto, commentato e votato la mia storia, vi ringrazio veramente tanto, per me è molto importante.
Spero che questa storia vi sia piaciuta, vi abbia fatto di divertire, vi abbia fatto innamorare e anche un po' arrabbiare. 😘

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