20.Bee+Jan

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In questo momento mi trovo in una sala completamente bianca, seduta su una delle quattro sedie color salvia, che aspetto che qualcuno venga a chiamarmi.
Per distrarmi mi metto ad osservare i quadri alle pareti, sono raffigurate diverse macchine, tutte con una cosa in comune, sono auto da corsa.
Quella che mi colpisce di più è caratterizzata da un linea pulita e dai dettagli viola sulle fiancate.

"Signorina Moore è un piacere averla qui, mi segua" dice un uomo alto, pelato con un grande sorriso.
In questo momento vorrei aver detto si quando mio padre mi ha chiesto se volevo entrasse con me, ma questa è una cosa che devo fare da sola, per me stessa.
Mi alzo dalla sedia e inizio a seguire l'uomo, che si ferma dopo poco davanti ad una porta bianca con sopra una targhetta sala riunioni.
Apre la porta e mi fa cenno di entrare. Davanti a me c'è un grande tavolo rettangolare, con cinque uomini in giacca e cravatta seduti.
Nonostante la bocca secca per via dell'ansia, tento  di dire qualcosa. "Buongiorno".
"Salve, sieda pure" dice un degli uomini, ha lo sguardo gentile e un sorriso amichevole sulle labbra.
Dopo essermi seduta e guardata un po' intorno, uno dei signori, quello che credo sia il più anziano e importante, inizia un piccolo discorso descrivendomi il loro modo di lavorare, le vittorie che hanno avuto nel corso degli anni e quello che si aspettano da me.
Dopo questa piccola introduzione, dove io non faccio altro che annuire e dispensare piccoli sorrisi, l'uomo seduto a capotavola, mi fa alcune domande più personali: come sto? Se me la sento di correre da subito? Come sta la gamba? Perché ho iniziato a correre? E altre simili.
Rispondo in modo schietto a tutte, senza troppi giri di parole.
Ho sempre ammirato le persone che riescono a intrattenere un vero e proprio discorso partendo solo da una domanda, ma io non ci sono mai riuscita, è più forte di me.
Nonostante ciò, i cinque uomini non sembrano farci particolarmente caso, anzi, sembrano tutti abbastanza contenti delle mie risposte.
"Ti andrebbe di fare un giro di prova?" Chiede Tom, l'uomo dallo sguardo gentile.
Io annuisco e insieme ci dirigiamo verso l'esterno dell'edificio.
Davanti ai miei occhi appare un'enorme circuito completamente deserto.
"Abbiamo preparato una delle nostre auto da corsa per farti provare il tracciato" dice Phil, l'uomo più anziano.
"Perfetto, grazie" rispondo per poi seguire uno degli addetti fino all'auto.
Quella che mi trovo davanti agli occhi è la stessa auto che poco fa stavo osservando nel quadro appeso al muro.
In questo momento credo di avere un'espressione idiota sul viso, ma non mi interessa, sono troppo felice per mostrarmi seria e adulta.
"Ma è fantastica" esclama all'addetto di fianco a me.
"Altroché se lo è, l'anno scorso abbiamo vinto i nazionali con questa".
"E loro la fanno guidare a me?! Esclamo senza rendermene conto.
"A quanto pare gli piaci molto" commenta passandomi un casco nero.
Me lo metto e senza pensarci due secondi ed entro in auto.
Appena mi allaccio la cintura e sposto lo sguardo sulla strada davanti a me una sensazione di paura si fa largo dentro di me e le immagini dell'incidente mi si parano davanti agli occhi.
Rivedo il mio corpo steso a terra inerme, ricoperto di sangue e lividi.
So che non sono obbligata a correre, ma so anche che se non lo faccio ora, non lo farò mai più, così dopo aver fatto un respiro profondo, appoggio entrambe le mani sul volante e le stringo, fino a far diventare le dita bianche.

Un uomo vestito di verde, che si trova sulla mia sinistra, mi fa un segno, per capire se sono pronta.
Io alzo la mano con il pollice verso l'alto e lui accende il grande semaforo posizionato in alto poco più avanti rispetto a me.
Non appena la luce si fa verde schiaccio il piede sull'acceleratore.
Parto lentamente, rispetto al solito, ma visto che è da tanto che non salgo su un'auto e la leggera paura che non sembra volermi lasciare, mi sembra più normale.
Verso la seconda curva riesco ad accelerare, in modo da utilizzare tutta la potenza dell'auto e recupero qualche secondo.

Quando raggiungo il traguardo, sono sicura che mi diranno di andarmene senza fare storie, e che gli ho fatto perdere già abbastanza tempo, vista la pessima performance che ho appena fatto.
"Mi disp..." inizio per poi venire interrotta.
"Sei stata fantastica, corri quasi più veloce del nostro pilota" dice l'uomo vestito di verde.
I cinque uomini in giacca e cravatta discutono un po' fra di loro lanciandomi occhiate ogni tanto.

"Congratulazioni signorina Moore, ora fa parte del team *Jax" dice l'uomo con la barba stingendomi la mano.
Nonostante sia incredula, stringo le mani di tutti e li ringrazio.

Uno degli uomini mi accompagna fino alla sala d'attesa, dove si trovano i miei genitori.
Appena mi vedono si alzano e mi guardando speranzosi.
"Avete davanti a voi un pilota del team Jax". Ho un sorriso che va da un'occhio all'altro mentre lo dico.
"Complimenti tesoro" dice mio padre lasciandomi un bacio tra i capelli.
"Ero sicura che ce l'avresti fatta" afferma mia madre prendendomi tra le sue braccia.

Mentre siamo in macchina chiamo Jay e gli do la buona notizia.
"Ma è fantastico Bee! Dobbiamo festeggiare"
"Stento ancora a crederci" dico emozionata.
"Sapevo ce l'avresti fatta! Fatti trovare pronta per le sette".
"Jan ma..".
"Ci vediamo dopo" mi interrompe per poi chiudere la chiamata.
Sorrido e appoggio il telefono tra le mie gambe.

Appena arrivo a casa preparo una piccola sacca con dentro le cose essenziali, poi vado a farmi una doccia veloce.
Mentre scendo le scale sento la macchina di Jay fermarsi nel vialetto, così dopo aver salutato i miei genitori, lo raggiungo.

"La mia piccola pilota" dice non appena entro in macchina.
Sorrido e mi allaccio la cintura, per poi sporgermi verso di lui e baciarlo.
"Allora dove andiamo?" Chiedo curiosa.
"Ti piacerà" dice portando la mia mano alle sue labbra, per poi lasciarci un tenero bacio.

Jay inizia a rallentare quando siamo nei pressi di un campo, ci sono alcune macchine sparse su di esso, ma non riesco a capirne il motivo
"Cosa facciamo qui?".
"Innanzitutto mangiamo". In pochi secondi scende dall'auto e apre il baule, da cui tira fuori un cesto in vimini, che appoggia sui sedili posteriori.
Senza bisogno che me lo chieda, mi alzo e mi siedo nei posti dietro.
Jay si siede dalla parte opposta del cestino e poi lo apre, tirando fuori: dei tramezzini, dell'acqua, del succo di mela e dei biscotti con gocce di cioccolato.
"È fantastico". Sposto lo sguardo dal cestino a lui senza smettere di sorridere.
Lui ricambia il sorriso e poi mi allunga un tramezzino con insalata pomodori e bacon.
Quando iniziamo a smangiucchiare i biscotti ormai si è fatto buoi.
Si vedono alcune persone uscire dalle macchine con degli strani sacchetti in mano.
Appena riporto l'attenzione dentro all'abitacolo, noto che anche Jay ne ha uno in mano.
"È una lanterna?" Chiedo non appena mi rendo conto di ciò che realmente è quello che mi trovo davanti.
"Si, tieni, se vuoi puoi scriverci qualcosa" dice passandomi un pennarello.
Lo guardo sorridendo e dopo averci riflettuto qualche minuto inizio a scrivere in un corsivo un po' malconcio i nostri nomi.

Bee+Jan

"Puoi farci un disegnino?" Chiedo passandogliela.
Lui annuisce e poi inizia a disegnare due volti, uno più femminile sopra e uno più maschile sotto, che si scambiano un bacio tenero e passionale.

Adoro il modo in cui si concentra quando disegna, sembra che in quel momento sia su un'altro pianeta e che sia immensamente felice.

Appena finisce il disegno, scendiamo dalla macchina, e mentre io tengo in mano la lanterna, lui l'accende con un'accendino.
Jay appoggia le sue mani sulle mie, che tengono stretta la base della lanterna e i nostri sguardi si incontrano, provocandomi le farfalle nello stomaco e una sensazione di pace.
Lui mi accarezza con il pollice il dorso della mano e mi fa segno di lasciarla andare.
La lanterna si alza lentamente verso l'alto fino a ricongiungersi con le altre, ognuna con la propria parola o frase scritta sopra, magari un sogno, un desiderio o una promessa, che ora verrà affidata al cielo e alle stelle.
È uno spettacolo mozzafiato quello a cui stiamo assistendo, sono felice che Jan mi abbia portata qua, a vedere questa cosa, che  spero tanto diventi una tradizione.
"Ti è piaciuto?" Chiede avvolgendomi da dietro con le sue braccia.
"È stato bellissimo" affermo senza smettere di sorridere.

Quando ormai le lanterne non sono altro che puntini luminosi confusi nel cielo decidiamo di tornare a casa.

"Resti da me questa notte" mi avvisa Jay lungo il viaggio.
"Fammi indovinare, mia madre non è riuscita a resisterti?". Un sorriso divertito mi appare sulle labbra.
"E anche tuo padre".

"I tuoi ci sono?" Chiedo poco prima che apra la porta.
"Sono via per lavoro e Betty è dal suo ragazzo"
"Dean?" Chiedo riferendomi al ragazzo di quest'ultima.
"Si"
"Mi piace quel tipo, sembra simpatico". Nel mentre ci avviamo verso le scale, io davanti e Jay dietro.
"Mh si" mugugna lui.
Nonostante Betty sia più grande, lui svolge comunque la parte del fratello geloso e rigido, e credo che questo ruolo gli venga molto bene, perché da quando l'ha visto la prima volta, Dean non viene più in casa quando c'è anche Jay.

Dopo esserci cambiati, io con una sua maglia e lui restando semplicemente in boxer, ci sdraiamo sul letto, io sul fianco sinistro e lui sul  destro.
La sua mano iniziamo a percorrere il profilo del mio corpo, in modo così lento da poter essere definita tortura.
Mi avvicino a lui e porto le mie labbra sulle sue, lo bacio lentamente, così da farlo impazzire come lui sta facendo con me.
Visto che non accenno ad accelerare il ritmo, Jan mi spinge di lato, in modo che abbia la schiena completamente appoggiata sul materasso, e poi si posiziona sopra di me, iniziando a riempirmi il collo di baci.
Porto le miei mani tra i suoi capelli e inizio a tirarli, mentre le sue mani si posizionano sui mie fianchi, stringendoli e massaggiandoli con forza, senza però farmi male.
Quando vedo che sta iniziando a scendere con il viso verso la mia intimità, lo fermò con le mani e lo faccio coricare di fianco a me.
Lo guardo per un'istante negli occhi e ne leggo stupore e curiosità.
Nonostante sia parecchio imbarazzata, mi metto sopra di lui e mentre gli lascio dei caldi baci sul collo, faccio scorrere la mia mano sui suoi addominali per poi raggiungere i suoi boxer.
In questo momento nella mia mente appaiono diversi scenari di come potrebbe svolgersi la scena, ma non so decidermi su quale sia meglio.
"Non sei costretta a farlo" sussurra con voce roca.
"Voglio farlo... però ecco non so come..." mormoro in imbarazzo.
"Vuoi che ti aiuti?".
Annuisco.
"Toglimi i boxer, è più facile così".
Porto le miei mani sui suoi fianchi e velocemente tiro giù quel pezzo di stoffa.
"Sdraiati di fianco a me" mormora dando due pacche al materasso.
Mi accuccio tra il suo corpo e il suo braccio e poi faccio scorrere la mia mano lungo tutto il suo petto, per poi arrivare al suo membro.
Jay avvolge la mia mano con la sua e mi fa prendere tra le dita il suo membro già duro.
Inizia a fare dei movimenti dal basso verso l'alto aggiungendo poi una specie di rotazione, che sembra farlo impazzire di piacere.
Poco dopo lascia la presa e mi lascia continuare da sola.
Sento i suoi gemiti sopra la mia testa, cosa che mi fa notevolmente eccitare e dopo poco la mano con cui mi abbracciava il fianco, inizia a stringerlo, provocandomi una nuova sensazione di piacere.
Sposto la mano verso la fine del suo membro e con il pollice ne accarezzo la punta. Questo gesto sembra mandarlo in completa estasi, infatti dopo poco un liquido caldo e leggermente appiccicoso si riversa sulla mia mano.
Alzo la testa verso il viso di Jay e lo vedo completamente appagato con gli occhi chiusi.
Mi avvicino a lui e lo bacio, facendo così spostare la sua mano dal mio fianco al mio sedere.
In poco tempo ci ritroviamo a divorarci le labbra e con le mani dell'altro ovunque.
Tutt'un tratto Jay ribalta la situazione, mettendosi sopra di me e iniziando a far scorrere la sua mano verso il mio centro.
"Jan" mormoro con il respiro spezzato, quando la sua mano sfiora la mia intimità.
"Si Bee".
"Possiamo...". La sua mano ha sfilato le mie mutande, e si sta cimentando in un lento ma eccitante massaggio circolare.
"Cosa?".
So che vuole sentirsi dire da me quello che voglio fare, ma in questo momento trovo già tanto riuscire ancora a respirare.
Le dita sul mio clitoride si muovono sempre più veloci, facendomi irrigidire per l'eccitazione.
"Voglio farlo" sussurro tra un gemito e l'altro.
Lo vedo sorridere nella penombra, per poi avvicinarsi a me e lasciarmi un bacio sulle labbra.
Nel mentre una strana sensazione, di bruciore e piacere, si fa strada dal mio basso ventre.
È entrato dentro di me con un dito, e lo sta muovendo lentamente, così da farmi abituare a questa nuova presenza.
"Di più". Avvampo mentre pronuncio queste parole.
Senza dire niente aggiunge un dito e aumenta il ritmo, provocandomi una scarica di piacere immediata.
Si porta le dita, che fino a qualche secondo fa era dentro di me, alle labbra e le succhia.
"Hai un buon sapore" sussurra mentre mi guarda dritto negli occhi.
Questo gesto così inaspettato mi provoca una strana sensazione di piacere.
Lentamente mi tiro su da lui e mi metto seduta in ginocchio. Sotto il suo sguardo attento mi sfilo la maglia e la lascio scivolare sul letto.
Jay si tira su, mettendosi alla mia altezza, e avvicina le mani verso il mio corpo.
Con facilità mi slaccia il reggiseno e mi fa sdraiare sotto di lui.
Iniziamo a baciarci e a far scontrare le nostre intimità, fino a quando il piacere prende il sopravvento e così tra un'ansimo e l'altro mi decido a fare la domanda tanto attesa.
"Jay hai un preservativo?".
Senza aspettare un'attimo si stacca da me e allunga un braccio verso il comodino, tirandone fuori uno dall'incarto blu.
Dopo averlo aperto, mi guarda e se lo posiziona sul membro duro.
Inizia a lasciarmi una marea di baci sia sul viso che sul collo fino a farmi rilassare completamente.
Appena entra dentro di me, chiudo gli occhi per il dolore e stringo il lenzuolo sotto di me.
Jay fa scontrare i nostri nasi ed io apro gli occhi, ormai pieni di lacrime.
Lui mi guarda con dolcezza e mi lascia un piccolo bacio a stampo sulle labbra.
Le spinte si fanno lente e regolari, cosa che mi permette di abituarmi e pian piano provare piacere.
Jay distoglie lo sguardo dai miei occhi e lo punta sulla spalliera alle nostre spalle.
Capisco da questo gesto che lo sto mettendo a dura prova, e che non riuscirà a resistere ancora, così prendo il suo viso tra le mani e lo bacio, le nostre lingue danzano insieme e sento il suo corpo irrigidirsi.
Poco dopo si accascia su di me, facendo una specie di ringhio misto ad un gemito.
"Scusa non ce l'ho fatta" mormora con la fronte contro il mio seno.
"Non fa niente". Gli passo una mano tra i capelli felice per l'esperienza appena vissuta.
Lui si tira su da me ed io mi metto seduta, prendendo la maglietta precedentemente abbandonata sul letto.
"Cosa fai?" Chiede lui stranito.
"Mi rivesto"
"Non mi sembra tu sia venuta, ed io non lascio mai un lavoro a metà" dice divaricandomi le gambe.
"Non pensavo..." non faccio in tempo a finire che Jan mi interrompe "Sdraiati e rilassati".
Sento la sua bocca poggiarci sulla mia intimità e lentamente iniziare a succhiare.
Subito porto le mie mani suoi suoi capelli e inizio a tirarli, mentre dalla mia bocca escono gemiti e sussurri.
La sensazione della sua lingua su di me è così piacevole che vorrei non finisse mai, peccato che dopo poco, visti i movimenti esperti di Jay, vengo, gemendo per il piacere.
"Wow" sussurro quando si sdraia vicino a me.
"Ti è piaciuto?" Chiede con un ghigno malizioso.
"Mhm fammici pensare".

Nonostante la meravigliosa notte di passione appena trascorsa, la mattina arriva in fretta e con lei anche la scuola.
Appena ci avviamo verso l'entrata della scuola, alcuni  studenti vengono a congratularsi con me, altri invece, principalmente maschi mi guardano con ammirazione, cosa che da parecchio fastidio a Jay, infatti in pochi secondi mi ritrovo con le sue labbra sulle mie, in un bacio tutt'altro che casto.
"Ma buongiorno Miss Jax" mi saluta Ethan non appena mi siedo al tavolo.
"Ciao" saluto arrossendo.
"Sei stata bravissima" si congratula Bella.
"Si, niente male" aggiunge Laila.
"Congratulazioni! Sai già quando sarà la prima gara?" Chiede Ben.
"Probabilmente tra qualche mese".
"Hai già conosciuto qualche pilota carino?" Si informa Bella.
"Non ancora" dico sorridendo.
"E non lo conoscerai mai" aggiunge Jay circondandomi le spalle con un braccio.

Questi sono stati i mesi più strani e belli della mia vita, se qualcuno mi avesse detto che in poche settimane la mia vita sarebbe potuta cambiare in modo così radicale, non ci avrei mai creduto, eppure sono qui.
Ho degli amici straordinari, un ragazzo meraviglioso e un lavoro, questa volta legale.
Non so cosa mi aspetteranno i prossimi mesi, ma se saranno anche solo un quarto di quello che queste settimane sono state, allora mi posso ritenere fortunata.

*Jax: Aquila forte

Spazio autrice

Ciao a tutti!
Dopo tanta attesa ecco qui il penultimo capitolo, il prossimo sarà una specie di epilogo.

Cosa pensate sulla scelta di Bee di fare corse legali? Voi avreste preferito continuasse a gareggiare in quelle illegali?

Per finire spero vi sia piaciuto il capitolo come a me è piaciuto scriverlo e che la scena hot non sia 'troppo'😅

A presto con l'ultimo capitolo❤️

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