Capitolo 5 - Le Elementari

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Quel giorno era finalmente arrivato.
12 Settembre 2002. La nostra esperienza alle elementari era appena cominciata.

Il primo giorno di scuola, io e Amelie andammo a scuola in macchina con nostra madre, insieme a Henry. Quando arrivammo, la mamma ci fece scendere dalla macchina e ci salutò, dicendoci che sarebbe venuta lei a prenderci dopo la fine dell'orario scolastico. Appena entrammo dentro la scuola, rimanemmo scioccati dalla quantità di bambini che c'era lì dentro e cominciammo a cercare i nostri amici.

- Jacob, Amelie, Henry! Siamo qui! - gridarono i nostri compagni di classe.
- Eccoli! Arriviamo, ragazzi! - gli urlai.
- Eccovi finalmente! - disse Chris Shaw, uno dei nostri amici della Children's House.
- Siamo in ritardo, Chris? - chiese mia sorella.
- No, stranamente la maestra non è ancora arrivata. Ah, eccola lì! - disse Chris indicando la porta d'ingresso della scuola.

La maestra stava venendo verso di noi e stava anche accompagnando una bambina della nostra età tenendola per mano.

- Ehi, ragazzi! Che quella bambina accompagnata dalla maestra sia una nostra nuova compagna?

Sì... era lei. La nostra nuova compagna.

- Ciao, bambini! Io sono la vostra maestra... - venne interrotta dal suono di una campanella.
- Oh, forse è meglio dirigersi prima in classe! Seguitemi, vi mostro dove si trova.

Mentre ci dirigevamo verso l'aula, la maestra ci faceva vedere varie parti della scuola come i bagni, la palestra e il giardino della scuola, in cui potevamo andare al momento della ricreazione.
Finalmente, dopo qualche minuto, eravamo giunti nella nostra classe.
- Bambini, come vi stavo dicendo prima e come avrete ormai capito, io sono la vostra maestra Alison! So che tutti voi vi conoscete in quanto andavate nella stessa scuola materna, e immagino vi stiate chiedendo chi sia questa bambina accanto a me. Presentati pure alla classe, cara.

Lei si avvicinò un po' intimorita a noi e cominciò a parlare.

- Ciao. Il mio nome è Sarah. Sarah Evans. Ho cinque anni... mi piacciono la musica e l'amicizia...

All'improvviso si fermò, come se non sapeva cos'altro dire.

- Scusate la sua timidezza ragazzi, ma cercate di capirla, non conosce ancora nessuno di voi... Spero riusciate a legare tra di voi e a creare una forte amicizia! - affermò la maestra Alison.

- Certo maestra, le prometto che lo faremo! Nessuna persona va lasciata sola e abbandonata, anche se timida come Sarah! - le risposi con sicurezza.
- Ben detto... aspetta, qual è il tuo nome?
- Jacob. Jacob Johnson!
- Va bene, lo ricorderò. Ben detto, Jacob!

Sarah mi stava guardando con stupore e con un sorriso solare.

- Sarah, adesso ti darò la possibilità di scegliere con chi condividerai il banco. Decidi pure!

Nel frattempo, scoprii che Sarah stava continuando a fissarmi col suo splendido sorriso, e non fui il solo. Non a caso, anche Amelie la notò.

- Ehi, Sarah. Sei con noi, cara? - chiese preoccupata la maestra.
- Sì maestra, ho sentito. - rispose Sarah con la sua dolce voce - Vorrei sedermi accanto a Jacob, ovviamente se lui vuole.
- Certo che voglio, Sarah. Per me va bene! - le risposi immediatamente.
- Ehi, Jacob. In realtà, io volevo stare accanto a te. - mi bisbigliò Amelie.
- Stai tranquilla sorellina, - la tranquillizzai - è tutto sotto controllo. Io e Sarah prenderemo l'ultimo banco in fondo nella fila a destra, mentre tu e Henry vi metterete insieme nel banco che si trova davanti al nostro. In questa maniera, saremo tutti e tre, anzi, tutti e quattro insieme!
- Gran bella idea, fratellino! Henry, noi due ci siederemo accanto nel banco davanti a quello di Jacob e Sarah. Che ne dici?
- Va bene, Amelie! - rispose Henry.
- Perfetto, bambini! Ognuno scelga il proprio banco. - esclamò la maestra, indicandoci a prendere posto.

Come avevo pianificato, io e Sarah ci sedemmo nell'ultimo banco in fondo nella fila a destra. Amelie e Henry riuscirono invece ad accaparrarsi il banco di fronte al nostro.
Appena occuppammo i posti decisi, cominciò subito la lezione.

Riesci a sentirlo, Jacob? Sai cos'è?
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- Ehi, Sarah. Io mi chiamo J...
- Guarda che già l'hai detto prima come ti chiami, Jacob! - mi avvertì Sarah mettendosi a ridere.
- Caspita, hai ragione...! Comunque, ecco... - cominciai ad andare in panico.
- Ehi, Jacob. Stai tranquillo, ho capito... Volevi solo presentarti meglio.
- Sì, sì, proprio questo...

In realtà, no. Non cominciai il discorso per presentarmi meglio. Avevo semplicemente... tanta voglia di parlare con lei.

- Comunque, volevo dirti... parla con me quando vuoi, senza paura, nonostante la tua timidezza che posso comprendere, in quanto non conosci nessuno dentro quest'aula. Però... io adesso sono il tuo compagno di banco, quindi considerami pure come un amico che conosci da molto tempo.
- Va bene. Jacob... - venne interrotta dalla maestra che stava cominciando a spiegare.
- Jacob, volevo solamente dirti... grazie. - mi bisbigliò Sarah.
- E di cosa dovresti ringraziarmi, Sarah?
- Beh... di non lasciarmi sola.

In quel momento io e Sarah facemmo amicizia e io arrossii tantissimo. Era davvero molto dolce con me.

Finite le prime tre ore di lezione, iniziarono i venti minuti di ricreazione e noi quattro corremmo nel giardino della scuola. Lì, anche Amelie e Henry avrebbero fatto la conoscenza di Sarah Evans.

S-Sarah... Finalmente anche tu sei entrata a fare parte della mia storia. Finalmente... posso cominciare a parlare della nostra tenera amicizia.

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