Capitolo 6 - La Mia Nuova Amica

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Durante la ricreazione, io, Amelie, Henry e Sarah andammo nel giardino della scuola con gli altri bambini. Come vi stavo dicendo prima, qui Amelie e Henry fecero amicizia con Sarah.

- Ciao, Sarah. Io sono Henry Bell, piacere di conoscerti!
- Ciao, Henry. Piacere di conoscerti.
- Io invece sono Amelie, la sorella gemella di Jacob! - precisò mia sorella.
- Ah, davvero? Piacere di conoscerti, Amelie! - disse stupita Sarah.
- Che c'è, non ti aspettavi fossimo gemelli? - gli chiesi ridendo.
- Beh... effettivamente qualche somiglianza tra di voi si vede! - mi rispose allegramente.
- E invece, Henry... tu sei un semplice loro amico?
- Sì, anche se sono un amico molto stretto. Soprattutto con Jacob.
- Ah, allora siete migliori amici, suppongo! - esclamò Sarah.

Henry cominciò a guardarmi con agitazione, come se volesse che intervenissi per darle una risposta al posto suo.

- Sì, Sarah. Io e Henry siamo migliori amici, - le risposi - vero Henry?
- Certo che è vero, Jacob! - mi disse Henry con una faccia felicissima e orgogliosa.
- Mi fa molto piacere, ragazzi. Ehi Amelie, tu invece cosa ne pensi di tuo fratello Jacob? - domandò Sarah a mia sorella, con molta curiosità che era possibile percepire dal suo tono di voce.
- Beh, che dire... penso sia un fratello straordinario, un fratello da cui si può trovare sempre molto affetto. Dico bene, Jacob? - replicò Amelie rivolgendo il suo sguardo verso di me.

Mentre stavo per risponderle, suonò la campanella e la nostra chiacchierata venne bruscamente interrotta.

- Ehm, ragazzi, è suonata la campanella. Corriamo in classe! - affermai davanti a loro.
- Va bene! - risposero loro tre.

Appena tornammo in classe, la maestra vide noi tre insieme a Sarah. Sembrava essere molto felice e fiera, quando ci vide tutti assieme.

- Ehi, vedo che voi tre avete già fatto amicizia con la nuova compagna!
- Certo, maestra! Avevo detto che non l'avremmo lasciata sola e ho mantenuto la promessa. - le risposi.
- Jacob, sei un ragazzo d'oro. Beato o beata chi ti ha come amico. Lo pensi anche tu, Sarah?
- Assolutamente sì, maestra. - disse Sarah avvicinandosi a me, come se avesse intenzione di abbracciarmi.
- Avanti bambini, ognuno vada al proprio posto. Continuiamo la lezione.

Andammo tutti a sederci nei propri posti e continuammo a seguire la lezione, con la continua speranza che la campanella di fine giornata scolastica potesse suonare da un momento all'altro. Mentre la maestra Alison spiegava la lezione, io e Sarah scherzavamo e ridevamo silenziosamente tra di noi, anche per far passare il tempo velocemente divertendoci.

Dopo esserci dati da fare in classe con inglese e matematica, finalmente la campanella suonò di nuovo e ci dirigemmo verso l'uscita della scuola, dove c'era già mia madre che stava aspettando me e mia sorella per tornare a casa.

- Ragazzi, il mio papà è là che mi aspetta. Ci vediamo domani! - disse Henry dirigendosi verso la macchina del padre.
- Ciao Henry, a domani!
- Sarah, vedi i tuoi genitori? - gli domandò mia sorella.
- No, Amelie. Ma penso stiano arrivando... - rispose lei.
- Amelie! Ho visto la mamma, è lì! Sarah, visto che ancora i tuoi genitori non sono arrivati, vieni con noi. Ti facciamo conoscere nostra madre. - le proposi.

Senza pensarci due volte, Sarah annuì con la testa e decise di seguirci. Così, ci spostammo verso la macchina di mia madre.

- Eccoci, mamma!
- Jacob, Amelie, eccovi! E lei chi è? - chiese nostra madre con curiosità.
- Lei è la mia nuova amica. Anzi, la nostra nuova amica.
- Piacere signora, io sono Sarah. Sarah Evans.
- Piacere di conoscerti, tesoro. Chiamami pure Mary.
- Va bene, Mary! - rispose felice Sarah.
- Vedo che hai fatto conoscenza con Jacob e Amelie, Sarah. Che ne pensi di loro?
- Li ho appena conosciuti, ma mi sento di dirle che sono degli amici fantastici, soprattutto... ehm, ops! È arrivato mio padre. Devo salutarvi, ragazzi. Ci vediamo domani! Arrivederci anche a te, Mary! - esclamò con esaltazione Sarah.
- Ciao Sarah! A domani! - urlammo io e Amelie.

Mentre si dirigeva verso la macchina di suo padre, Sarah a volte si girava e continuava a guardarmi col suo tenero sorriso.

Appena io e Amelie arrivammo a casa con nostra madre, trovammo nostro padre che ci aspettava impazienti con il pranzo già pronto in tavola.

- Ed ecco tornati i miei figli che hanno appena iniziato le elementari, i gemelli...
- I gemelli Johnson, vero? - interrompemmo nostro padre, prendendo posto a tavola.
- Esattamente! Ormai mi leggete nel pensiero. È da qui che riconosco i miei cari figlioli... - rispose papà mettendosi a ridere.

Nostro padre andò a prendere nel frigorifero la bottiglia d'acqua e poi la posò a tavola, per cominciare subito a mangiare.

- Allora figlioli, com'è andato il vostro primo giorno alle elementari? - domandò sempre lui.
- Benissimo, papà! Abbiamo studiato inglese e matematica, e abbiamo anche conosciuto una nuova bambina!
- Grandioso! Avete già fatto amicizia?
- Certo! Si chiama Sarah Evans ed è la mia compagna di banco, oltre ad essere diventata la mia nuova amica.
- La NOSTRA nuova amica, Jacob! - urlò contro di me Amelie.
- Giusto, la nostra nuova amica! Scusa, sister.

Mia madre scoppiò a ridere quando Amelie si arrabbiò. Diamine, che bei tempi...

Nuove conoscenze. Nuovi rapporti.
.enivor evouN .itnemitrevva ivouN

- Tranquillo, brother. - mi rispose Amelie tranquillizzandosi.
- Caro, è una bambina molto simpatica e allegra, anche se un po' timida, sai? - affermò mia madre a mio padre.
- Beh, ci credo che è timida, cara, non conosce ancora nessuno della classe, oltre ai nostri figli e Henry che ha appena conosciuto.
- Sì, hai ragione. - rispose nostra madre andando a dare un bacio al suo caro marito.

Quando finimmo di mangiare, mamma e papà ci fecero una proposta.

- Ehi figlioli, perché non invitate qualche giorno a casa nostra, oltre a Henry, la vostra nuova amica Sarah? Intendiamo sia per fare i compiti che per passare semplicemente i pomeriggi insieme divertendovi. Magari in questa maniera riuscirete a legare di più! Che ne dite?

Io e Amelie accettammo la proposta dei nostri genitori senza pensarci due volte e, in effetti, papà aveva ragione. In questa maniera riuscimmo a creare una forte amicizia, diventando un bel gruppo formato da quattro amici affiatati.

Ma questo contribuì molto soprattutto sul rapporto di amicizia che c'era tra me e Sarah, il quale divenne molto... speciale.

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