Alla radio stava passando "Footloose" e Alec, che fino a qualche mese prima era all'oscuro di tutti i film mai usciti, si sorprese a riconoscere la colonna sonora di quel film. Ora, infatti, grazie a Magnus, si stava facendo una cultura cinematografica imponente.

Sebbene fosse impegnato coi lavori di casa, la voglia di scatenarsi su quelle note lo invase, perciò, infischiandosene di tutto ciò che doveva fare, cominciò a ballare in giro per l'appartamento.

La runa dell'equilibrio lo rendeva un ballerino spettacolare. Alec saltava sui mobili, facendo poi capriole all'indietro per scendere da essi: sembrava un quasi uno di quei breaker che avevano visto ballare in mezzo a Central Park qualche mese prima.

Era a torso nudo e il ballo lo stava facendo sudare, sentiva le gocce di sudore scendere sui suoi muscoli. Alec, capì in quell'istante, che gli piaceva ballare.

Non l'avrebbe mai detto. Gli venne per giunta l'idea di chiedere a Jace, nuovo rettore dell'Istituto, l'ausilio della musica per gli allenamenti. Era sicuro che gli altri shadowhunters avrebbero tratto notevoli benefici dalla musica, perché...

«BENE BENE» disse una voce alle sue spalle, interrompendo i suoi pensieri. «Adesso siamo dei ballerini?»

Alec si voltò e sorrise. «Mai come te amore. Io ci provo, il resto lo fa la runa!»

Magnus sorrise, gli occhi da gatto illuminati da pura gioia: «ALEXANDER SEI STRABILIANTE!»

«Dici?» domandò Alec, asciugandosi il viso con la maglia che aveva abbandonato sul divano.

«Dico che moriranno tutti d'invidia, quando io e te andremo a ballare!»

Magnus azzerò la distanza che c'era fra loro e lo raggiunse, proprio mentre dalla radio si diffondevano le note della bellissima canzone che proprio lo stregone gli aveva dedicato: "Someone like you".

«Balla con me, Alec».

Il ragazzo annuì, posò la maglia e lo strinse a sé. Ballarono, guancia a guancia, perdendosi nell'attimo, perché mai nessuno aveva trovato lo stesso equilibrio che avevano loro, l'uno nelle braccia dell'altro. E la runa, in quello, non c'entrava nulla.