Of dream and desires pt. 1

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I raggi solari gli accarezzavano con dolcezza le guance pallide, e una leggera brezza autunnale gli scompigliava i capelli chiari. Poggiato alla balaustra della finestra della torre di astronomia, osservava con sguardo impassibile il panorama.

E valutava l'idea di scavalcarla e fare un salto di sotto.

« Sei il ragazzo più ottuso con cui io abbia mai avuto a che fare... ed io sono stata fidanzata con Ron Weasley »

Draco voltò lo sguardo verso Hermione, seduta con nonchalance su quella sottile barriera che li separava da metri e metri di caduta.

O magari avrebbe potuto buttare lei, a schiantarsi contro il suolo.

« Prego, spingimi pure nel vuoto, se proprio sei curioso di vedermi precipitare » esclamò lei con la classica stizza che la caratterizzava « sono proprio curiosa di vedere la tua faccia quando riapparirò alle tue spalle. E comunque, tentare di ammazzarmi non ti fermerà dal provare interesse nei miei confronti »

Draco sospirò.

« Io non provo nulla per te, Granger »

La ragazza emise una risata cristallina, e si portò una ciocca indomabile dietro un orecchio.

« Ah sì? » domandò girandosi, saltando giù dalla balaustra e atterrando con un tonfo sul pavimento della torre « quindi, in teoria, se adesso me ne andassi e ti lasciassi qui tutto solo, tu non sentiresti la mia mancanza? »

Hermione non attese nemmeno di ricevere risposta; si infilò le mani nelle tasche dei jeans e si avviò verso l'uscita, badando bene a rendere i suoi passi il più rumorosi possibili. Quando si trovò ad appena mezzo metro dalla porta, invece che allungare una mano e abbassarne la maniglia, ruotò la testa verso il Serpeverde.

Malfoy la stava guardando con sincero interesse, in trepida attesa di un suo gesto.

Hermione ridacchiò di nuovo.

« cos'hai da guardare? » gli domandò divertita.

« Niente » rispose atono il ragazzo, tornando a guardare fuori dalla finestra.

C'era cascato, lei sapeva che si sarebbe voltato verso di lei. Draco si sentiva preso in giro.

« Sei un pusillanime »

Malfoy si irritò, ma tuttavia non lo diede a vedere, rimanendo perfettamente immobile in quella sua posizione statica.

« Ti nascondi dietro quell'aria da menefreghista ma sei lo stesso ragazzino spaventato che è stato mandato a terra da uno stupido ippogrifo, al terzo anno »

Draco si girò di scatto, non riuscendo più a trattenere i nervi saldi, e le lanciò un'occhiata torva.

« Avanti, Malfoy, affrontami » lo sfidò la ragazza « dammi un'ulteriore prova della tua codardia »

« Io non ho paura » ringhiò innervosito il biondo.

« Giusto, tu non hai paura, sei terrorizzato. Sei come una ragazzina vanitosa: ti spaventa il parere altrui. Dovrei chiamarti Lavanda, d'ora in avanti »

« Come osi?! »

Malfoy si staccò dalla balaustra e mosse qualche passo verso la Grifondoro e si sistemò la camicia inamidata con gesti secchi e carichi di irritazione.

« Che c'è? Ho urtato il tuo lato da principessa? »

Il biondo la guardò stupefatto. La Granger-in-sogno non era mai stata tanto irriverente... ora come non mai, la sua personalità e il suo aspetto coincidevano con quelli della vita vera.

L'ammaliante ragazza dall'aria enigmatica era svanita per lasciar posto alla sua versione più realistica e, se solo Malfoy non si ricordasse chiaramente di essersi coricato nel proprio letto, non molto tempo prima, direbbe di essere rimasto chiuso con Hermione Granger – quella vera – nella torre di astronomia.

« Deve essere così frustrante » ricominciò la caposcuola con voce vellutata « sei bello, ricco, e intelligente; Potresti avere tutte le purosangue che vuoi, dare vita ad una progenie destinata a stare in cima ad ogni scala sociale del mondo magico... »

« Sta' zitta » sibilò il biondo, avendo capito dove volesse arrivare la caposcuola.

Tuttavia, Hermione Granger andò avanti.

« ...Con il sangue tra i più puri del mondo, e con dei solidi principi morali: sii forte, distinguiti dai maghi inferiori, non avere niente a che fare con i mezzosangue e i sanguesporco... »

« Chiudi la bocca! » le intimò lui, avvicinandosi ulteriormente a lei.

« ...Tutti infranti da colui su cui tutti nutrivano più aspettative, quando si è innamorato proprio di una di loro »

« Basta! » urlò Malfoy, che si avvicinò ancora e l'afferrò per un braccio.

« E quel qualcuno, pensa un po', sei proprio tu » terminò Hermione, con un lieve sorriso ad incresparle le labbra.

Draco era talmente vicino a lei che sarebbe stato facile e veloce piegarsi e baciarla. O strangolarla, a seconda dei suoi desideri. E adesso, Malfoy non aveva la benché minima idea di quale prospettiva lo compiacesse maggiormente.

« Avanti, fallo » lo istigò la Granger, quasi gli avesse letto nel pensiero e senza precisare a quale delle due volontà si riferisse.

Per un istante, i due rimasero statici nelle loro posizioni; Malfoy guardava fisso negli occhi Hermione, e Hermione guardava fisso negli occhi Malfoy. Per un breve periodo, questione di una frazione di secondo, il biondo sembrò sul punto di ascoltare la ragazza. Si trattò di un lapsus, un fugace momento subito sostituito dalla ragione.

Draco lasciò andare la Granger con un gesto deciso, quasi spingendo via la sua mano; Hermione si portò le dita all'omero e osservò il ragazzo ricomporsi e darle le spalle.

« Cederai presto » gli disse mentre si allontanava da lei « è solo questione di tempo e, come ti ho detto sin dall'inizio, ho davanti tutta la tua vita »





« Caduta dal letto? » domandò Hermione, senza alzare gli occhi dall'edizione serale della Gazzetta del Profeta del giorno precedente.

Ginny, provocando uno spostamento d'aria degno di un uragano, le sfilò alle spalle e si sedette senza grazia accanto alla caposcuola.

« Ho perso il sonno » borbottò la rossa, allungando una mano e arraffando dei pasticcini alla crema.

Solo allora Hermione sollevò il capo, e nel farlo intercettò Malfoy dirigersi da solo verso il tavolo dei Serpeverde. Il biondo aveva due vistose occhiaie violacee e un'espressione scioccata in volto.

« A quanto pare siamo mattinieri nei sotterranei » valutò Ginny, che insieme alla Granger aveva notato l'arrivo del ragazzo.

Malfoy camminò con passi lenti fino al suo posto di sempre, si lasciò cadere sulla panca e si mise le mani in faccia con fare disperato; si passò le dita tra i capelli con un misto di agitazione e stanchezza, sbadigliò senza coprirsi la bocca e si stropicciò gli occhi. Quando li riaprì e notò su di sé gli sguardi incuriositi di Ginny Weasley e Hermione Granger, fece cadere di proposito una forchetta per potergli sfuggire e rintanarsi sotto il tavolo.

« Certo che è strano in 'sti giorni » valutò sovrappensiero Ginny, sollevando le sopracciglia e afferrando la caraffa di The alla menta.

Hermione non rispose, e continuò a fissare il posto del Serpeverde. Quando Draco riemerse dal suo nascondiglio, e la sorprese intenta ad osservarlo, invece che fare una smorfia stizzita, un dito medio, o strillarle contro un insulto, mantenne un'espressione neutra – e in quel momento, il caposcuola ringraziò tutti gli anni passati a tenere una perfetta e imperturbabile faccia da bronzo davanti ad ogni genere di avversità.

« Bah, chissà che diavolo combinano nei sotterranei quando sono da soli » mormorò sempre la piccola Weasley, più a se stessa che all'amica.

« Ti vedo nervosa » cambiò discorso Hermione, tornando a fingere di leggere un articolo in prima pagina.

« Oh, puoi dirlo forte » borbottò Ginny.

Per sedare la propria frustrazione, la ragazza si cacciò in bocca un pezzo di cioccolato al latte, e Hermione non poté fare a meno di paragonarla a Ron.

« Ho litigato con quel cretino di Dean ieri sera, mentre tu e Ron eravate a fare le ronde »

La caposcuola sollevò di scatto la testa e guardò l'amica con le labbra schiuse per lo stupore.

« E' per questo che, al mio ritorno, voi due non eravate in sala comune? »

Ginny annuì. Hermione ripiegò frettolosamente il giornale e lo gettò lontano da lei.

« E cos'è successo? » le chiese con tatto.

L'amica soffiò dalle narici come un toro inferocito, ed Hermione capì subito che la Weasley stesse imbastendo quel comportamento scontroso solo per non mostrare il suo dispiacere e ferire il proprio orgoglio.

« E' sempre così appiccicoso ultimamente » cominciò la rossa « non posso muovermi, che me lo ritrovo sempre dietro a fare la guardia »

Hermione sollevò le spalle conciliante.

« Magari è il suo modo di dimostrarti che ti ama » tentò lei, nella speranza di rabbonirla.

Ginny zuccherò il proprio the e emise un brontolio poco rassicurante.

« Se mi amasse davvero mi lascerebbe libera » grugnì Ginny « sospetto che quello mi segua ovunque per gelosia, anche se non ho idea né del perchè sia esplosa così all'improvviso, né di chi si sia convinto che debba venir tenuto d'occhio »

Ginny bevve rumorosamente un sorso della sua sua bevanda calda dalla tazza.

« E quando gli chiedo spiegazioni cerca di farmi credere di essere impazzita » continuò « Io » terminò infine, per rimarcarne l'assurdità.

Davanti al silenzio dell'altra, Ginny Weasley si ficcò in bocca un altro pasticcino alla crema.

« E' sicuramente geloso di qualcuno » la buttò lì senza convinzione Hermione.

« Ma di chi? » domandò retoricamente la rossa.

Hermione si passò una mano tra i capelli cespugliosi, con come unico risultato un arruffamento ulteriore, e con l'altra affondò il cucchiaio nel porridge.

« Non lo so, Ginny, tieni presente che è un uomo » le disse la caposcuola.

La Weasley ridacchiò divertita.

« E' stupido come tutti gli altri. Magari sta avendo problemi di autostima e ha paura che qualcuno possa portarti via da lui... »

Ginny grugnì un'altra volta.

« ...Probabilmente ti vede così aperta con tutti, che adesso teme che tu scelga qualcun altro » andò avanti la Granger.

« Non mi chiuderò in camera mia solo perché gli sta stretto il mio carattere estroverso »

« E non sto dicendo questo » si difese l'amica « ti sto solo chiedendo di essere più comprensiva: non è scacciandolo via che ti libererai di lui »

Ginny parve meditarci sopra, e Hermione poté finalmente ricominciare a mangiare in santa pace.

« Dici che dovrei essere più gentile con lui? »

« Assolutamente »

« E questo lo rassicurerà? »

« Certamente »

« Quindi poi non dovrò più temere scenate di gelosia davanti a tutti? Harry adesso cerca sempre di stare il meno possibile con me per colpa di Dean »

« Harry non dovrebbe farsi condizionare, e tu dovresti mettere le cose in chiaro con Dean »

Ginny non poteva essere sincera al cento per cento, avrebbe solo finito per fomentare la gelosia del suo ragazzo in quel modo.

Guardò l'amica mangiare il porridge pensierosa, e Hermione, sentendo su di sé lo sguardo della Weasley, soffiò una constatazione che nella sua testa la faceva molto sembrare una donna positivamente vissuta.

« I maschi sono strani, Ginny »

Ginny spostò gli occhi in giro per la sala senza smettere di pensare a cosa fare con Dean, quando notò che Malfoy le stava ancora guardando. Si grattò la testa spaesata, e dopo un primo momento di incertezza, il suo viso si deformò in un'espressione arrabbiata per scatenare una reazione qualsiasi, ma Malfoy non mosse un muscolo.

Il Serpeverde se ne stava seduto al suo posto in una perfetta e rigida posa composta, e la sua assenza di risposta le fece capire di non essere lei quella ad essere tenuta sott'occhio.

« Hermione? »

« Sì? » domandò ignara di tutto la caposcuola.

Ginny le si avvicinò ulteriormente.

« Sai chi altro è strano? Malfoy »

Hermione abbassò di colpo il cucchiaio che stava avvicinando alle labbra aperte. Nell'impatto contro il tavolo, il porridge schizzò addosso alla ragazza, che presa da un momento di panico si affrettò a ripulire.

Non osò sollevare il capo, e Ginny continuò:

« Ci sta guardando da chissà quanto, non l'ho controllato, me ne sono appena accorta »

« Ah-ha? »

Hermione si sentiva agitata, per qualche ragione, e ci mise qualche secondo per riprendersi e nascondere il proprio turbamento. Fece finta di nulla, e finalmente sbirciò il tavolo verde-argento.

Malfoy la stava fissando, era inequivocabile.

« Bah, chissà che diavolo bevono in quel covo di matti... » brontolò Ginny, ricominciando a mangiare.



***

Ebbene sì, non sono morta! E' passata un'eternità dall'ultimo aggiornamento, lo so :c 

Dispiace anche a me essermi fatta attendere così tanto, ma un po' perché il tempo scarseggia, un po' perché scarseggia anche la creatività per questa storia (so cosa devo scrivere, ma non come scriverlo), alla fine non sono riuscita ad aggiornare né la versione di Wattpad, né quella di EFP. Sono fossilizzata su uno stesso capitolo da tipo un mese. 
Me spiasa. 

Però, se vi consola, la seconda parte di questo capitolo uscirà tra un paio di giorni ;) 

Ah, e comunque io vorrei farvi un piccolo friendly reminder (ricordarvi amichevolmente, per i meno ferrati in inglese) sul fatto che se Pansy non fosse stata tanto disattenta, la notte della festa di inizio anno, adesso Malfoy sarebbe perseguitato da lei. 
Così. Ho voluto ricordarvelo tanto per farsi una risata. 

Al prossimo capitolo!

Lily :*


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