Se mi uccidi ora non saprai cosa è successo -Olivia Romano

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Facciamo un veloce riassunto di caccia alla Bandiera: dopo essermi separata dalla mia migliore amica, mi portai in prima linea, come stabilito con i miei fratelli. 

Ebbi subito uno scontro ravvicinato con una cacciatrice, una ragazza corpulenta, dai capelli rossi. La riconobbi come quella che nei racconti di Percy (che era più triste di me per la scomparsa di Annabeth) aveva attaccato briga con i figli di Apollo. 

Prima che potesse spedirmi a terra con un montante, mi abbassai e provai a fare uno sgambetto, senza successo. 

Grazie al cielo trovò una preda più interessante di un'insulsa figlia di Atena, e mi superò con un balzo. 

Corsi in avanti, la spada alla mano e decisamente pronta all'uso. 

Menai qualche fendente, ma nulla di serio finché non incontrai una ragazza corvina, dalla pelle scura e una notevole massa muscolare. 

Tentai di aggirarla, ma mi vide e attaccò. 

Il parka argentato rifletteva la luce della luna, perciò sono giustificata quando dico che non vidi in tempo il pugno che servì a disorientarmi, perché poco dopo un pugnale in argento mi inchiodò a terra. 

Mi liberai subito, ma ormai il gioco era fatto. Avevamo perso. 

Quando l'oracolo recitò la profezia, non mi mostrai neanche tanto sorpresa. 

Sapevo che quella profezia parlava di Artemide, avevo origliato una conversazione di Percy e Grover, ma speravo che dietro ci fosse un doppio significato, una doppia missione. Salvare Annabeth, perciò mi sarei offerta volontaria (se Jade non mi avesse ucciso prima, logicamente). 

Mi recai controvoglia in infermeria, un po' per vedere come stava lei, un po' per farmi disinfettare il graffio. 

Giada, come previsto, mi aspettava in piedi.

-Se mi uccidi ora non saprai cosa è successo.- la sua espressione non prometteva bene.  

Mi iniziò da subito a tempestare di domande, sia sul gioco che su cosa mi fossi fatta. 

Mi sedetti in fondo al suo letto, sfinita. 

Un figlio di Apollo mi ripulì la ferita. 

-Mi spiegheresti cosa è successo?!- chiese lei, impaziente. 

Le raccontai tutto, dalla cacciatrice rossa all'oracolo che si faceva una passeggiatina. 

Mi stesi di fianco a lei, e rimanemmo in silenzio per un po' di tempo. 

-Allora, ehm, hai trovato attraente qualche cacciatrice?- doveva essere una domanda ironica, ma la sua voce trasudava il dubbio. 

-Giada dimmi che non sei seria.- non mi rispose, ma abbassò lo sguardo. 

Mi misi seduta. L'infermeria era ormai vuota, o quasi tutti dormivano. 

-Sei pazza anche solo a formulare il pensiero che io possa trovare carina in quel modo qualcun'altra. Tu forse non hai capito quanto sia fortunata io ad averti. Non mi sognerei mai, mai di tradirti, neanche sotto tortura. Quella dell'altro giorno su Talia era solo un'osservazione! Anche se trovo delle ragazze carine, per esempio Talia, non significa che io ti voglia automaticamente tradire con una di loro! Per dire, anche Cassie è carina, anche Aurora o Amber, ma dii immortales, tu, tu sei diecimila volte meglio, infinite volte meglio! Non provare mai più a pensare questa cosa Jade, o dovrò prendere provvedimenti.- 

Sul volto di lei apparve prima un'espressione stupita, poi un sorriso. Uno dei più belli che avessi mai visto. 

Mi tirò a se. -E quali provvedimenti Romano?- -Mhh, mi faccio raccontare fatti divertenti e imbarazzanti della tua infanzia e li dico a Luca e Clarisse.- -Nooo per carità non lo penserò più, ma non farlo.- -Ai suoi ordini principessa.- 

La baciai lentamente e quella sensazione di calore si espanse per tutto il mio corpo. 

-Ti amo Jade, ricordatelo sempre.-


Altre 577 parole per voi notturni. Credo che ora andrò a dormire veramente. Oh e, Lara aspetto quel capitolo bello che devi scrivere. A domani.


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