CAPITOLO 4

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Il viaggio fino a casa non fu per niente noioso,anzi,ebbi l'occasione per conoscere meglio Logan.Scoprii che aveva una sorella maggiore,Linsdey,e un fratello minore,Lucas.Suo padre lavorava per un'agenzia di giocattoli e sua madre era un'avvocatessa.Logan prima abitava a Washington,ma aveva origini qua,a New York,infatti la casa in cui abitavano era la stessa di quando lui era piccolino,non l'avevano mai venduta.Non so perché,ma a un certo punto ho sentito una sensazione familiare,la stessa che avevo provato poco tempo prima in biblioteca,cioè di conoscerlo da più tempo,e conoscendo ancora di più la sua vita,la sensazione diventava sempre più acuta.
"Eccomi,sono arrivata." Dissi una volta arrivata di fronte casa mia. "Allora eri tu quella di stamattina." Sussurrò Logan,immerso nel corso dei suoi pensieri e rivolgendo lo sguardo verso la porta. "Cosa?" Chiesi,forse in tono un po' acuto. "Eh?Mi hai chiesto qualcosa?" Mi rispose,come se lo stessi svegliando da un sogno a occhi aperti. "Ti ho chiesto che cosa hai detto poco prima."
"Beh,stavo pensando che la ragazza carina che avevo visto questa mattina,alla fine eri tu." Gli comparve un sorriso sognante in volto.Arrossii fin sulla punta delle orecchie e distolsi lo sguardo,
indirizzandolo verso la porta che avrei dovuto superare per entrare in casa.Aveva per caso detto che ero carina?Mi trovava davvero carina?!Si accorse di quello che aveva detto quando vide che ero diventata paonazza. "Era il tuo ragazzo quello di stamattina?" Disse lui per cambiare discorso,gliene fui immensamente grata. "Sì,si chiama Jason,ci siamo messi insieme quest'estate." Risposi,
ancorando i miei occhi marroni,come la terra bagnata,ai suoi azzurri,come il cielo.Per un secondo,scorsi della delusione sul suo volto,come se la conferma che Jason era il mio ragazzo lo avesse ferito,in qualche modo,ma l'espressione durò talmente poco e fu talmente impercettibile che mi convinsi che me l'ero solo immaginata.
"Beh,sarà meglio che io vada ora." Disse Logan,a un certo punto,dopo una lunga pausa colmata dal silenzio. "Okay,ci vediamo dopo,allora?"
"Certo,a più tardi." Replicò,cominciando ad allontanarsi.Gli presi il polso prima che potesse essere troppo lontano e gli stampai un bacio sulla guancia. "A dopo." Dissi un'ultima volta,prima che si girasse.Di sicuro l'aveva fatto perché non voleva mostrarmi che stava arrossendo,ma non riuscì a nascondermelo,dato che avevo già notato che stava diventando come un peperone quando mi stavo allontanando dal suo viso.Non sò perché l'avevo fatto,ma l'istinto mi aveva spinto a farlo.Forse ero stata un po' avventata,ma ormai questo non contava più.
Rimasi qualche secondo sul marciapiedi di fronte casa mia il tempo necessario per vederlo entrare nella sua di casa,e pensando al bacio che avevo appena lasciato sua sulla guancia,fin quando un gelo di freddo mi percorse la schiena e decisi di varcare la soglia di casa mia.

Quando entrai in casa urlai un: "Sono tornata!" ,ma come al solito,non mi rispose nessuno.Dopo aver posato sia felpa che zaino,cominciai a messaggiare con la mia migliore amica:
~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~
Abby❤

OGGI

Hey abby,scusa se
non c'ero oggi
all'uscita da scuola😔

Ma sono tornata con
Logan a casa

Non preoccuparti,
tranqui vany😘

Piuttosto,cosa facevi
con il novellino?😉😏

Perché ti
interessa tanto?
Comunque oggi
gli dò ripetizioni

Saranno solo
ripetizioni?😏

😂😂

Sisi,ridi,poi
vedrai 😏
~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~
Con quest'ultimo messaggio, andai in camera mia a prendere i libri di matematica dell'anno prima,per controllare cosa avevamo fatto.Non buttavo mai i libri e i quaderni vecchi,sicura che prima o poi mi sarebbero serviti,anche se non credo che quelli di prima elementare,sulle copertine dei quali c'era Hello Kitty,mi sarebbero stati di grande aiuto.Erano le 15.30,Logan sarebbe arrivato dopo mezz'ora.Non riuscivo a togliermi dalla mente il bacio che avevo stampato sulla sua guancia sinistra.Prima non mi ero tanto preoccupata di quali conseguenze potesse avere quello che avevo fatto,ma ora la tensione cominciò ad assalirmi all'improvviso,come un leone che attacca una gazzella alle spalle:ero stata troppo avventata?Mi crede pazza per quello che ho fatto e non vuole più saperne di me?Quest'ultima cosa mi dispiacque parecchio,perché era simpatico e non volevo perderlo per una sciocchezza come un bacio sulla guancia,soprattutto se per colpa mia.Adesso non ero più neanche sicura che venisse per le ripetizioni.Decisi di smetterla di torturarmi e mi diressi verso la sala da pranzo,posai i libri sul tavolo e andai in soggiorno,dove accesi la radio e mi gettai di peso sul divano,per stendere un po' i nervi.Chiusi gli occhi lasciandomi cullare dalle dolci note di Demons di un gruppo chiamato Imagine Dragons.Mi piaceva il significato della canzone,praticamente parlava di un'uomo che teneva i demoni dentro di sé e nonostante questo cercava di proteggere la donna che amava e,anche quando il mondo stava finendo,la proteggeva da lui,voleva salvare la luce negli occhi di lei,ma non riusciva a evitare di starle accanto,perché l'amava troppo per lasciarla andare.Questo mi fece capire che l'amore,oltre a essere il sentimento più bello da provare,è anche quello che ti può ferire nei peggiori dei modi,causandoti a volte uno strappo nel cuore che si potrà ricucire solo con il tempo,e non si sa neanche se tornerà come prima.
Quando la canzone finì,andai in cucina a prendere un bicchiere d'acqua,e ne approfittai per controllare l'orario sull'orologio:erano le 16.05.Ormai ero sicura che non sarebbe più arrivato.
Tornai in salotto con il bicchiere che posai sul tavolino di vetro di fronte al divano.Mi sedetti su quest'ultimo poggiando i gomiti sulle ginocchia e prendendomi la testa fra le mani.Non riuscivo a capacitarmi di cosa avevo causato,non sapevo neanche per quale motivo mi importasse tanto di averlo perso,ma era una persona che mi stava a cuore,anche se lo conoscevo da poco,sentivo costantemente la sensazione che lo conoscessi da una vita,e non aveva intenzione di andarsene.'Perché?Perché tutto questo sta accadendo a me?' Chiesi a me stessa,ma non riuscii neanche a rispondermi,non sapevo che cosa pensare.Vidi una goccia cadere piano sul pavimento,sentivo il tempo che piano piano si fermava intorno a me,e con esso anche il mondo,il mio mondo.
D

opo un po' mi alzai e andai in bagno a sciaquarmi la faccia,usai l'acqua fredda,per cercare di darmi una controllata e svegliarmi dall'incubo in cui ero finita.
Quando tornai in salotto e vidi il bicchiere mezzo vuoto,pensai che la mia giornata era passata da essere positiva,per la conoscenza di un nuovo possibile amico,all'essere negativa,per la perdita di un possibile nuovo amico.Non mi accorsi di avere la gola secca come il deserto,fin quando non svuotai il bicchiere dal suo contenuto gelato.Dopodiché accesi la televisione e mi sedetti sul divano,preparandomi al noioso pomeriggio che mi stava aspettando.

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