CAPITOLO 5

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Ero imbambolata di fronte al televisore da ormai mezz'ora e,in questo lasso di tempo,delle lacrime traditrici erano scese a righare il mio volto,come se fossi rinchiusa in gabbia e il sole proiettasse le ombre delle sbarre sul mio viso.Pensai di riporre al loro posto i vecchi libri e quaderni di matematica che avevo tirato fuori per le ripetizioni.Dato che non mi sarebbero più serviti,tanto valeva rimetterli a posto.Ero appena arrivata in cucina che suonò il campanello.Controllai l'orologio:16.34.Chi poteva essere?Non aspettavo nessuno a quest'ora,a meno che...
No,non poteva essere Logan.Scossi la testa e decisi di andare ad aprire,strofinandomi gli occhi annoiata.La prima cosa che vidi fu una maglia verde militare coperta quasi interamente da una felpa blu.Alzai lo sguardo e incontrai degli occhi azzurro color dell'estate.Allora alla fine era venuto,non riuscivo a crederci,anche se era di fronte a me.Non mi ero accorta che a causa di questa vicenda mi si era formato un peso sul petto,fino a quando lo sentii sollevarsi e lasciarmi libera. "Ciao Logan." Lo salutai con un sussurro.La voce era roca,non sembrava neanche la mia,a causa anche del groppo in gola formatosi per via del pianto di prima. "Hey Vanessa,ma stai bene?" Disse preoccupato Logan,afferrandomi le braccia poco sopra il gomito,però non mi fece male,la stretta non era troppo forte,anzi,era delicata,e mandò una scarica di protezione che si propagò attraverso le mie vene in tutto il corpo. "Hai gli occhi rossi e gonfi,hai per caso pianto?" Chiese Logan,sempre preocupato e avvicinando il suo viso al mio.Sentii subito le guance avvampare e il respiro farsi sempre più affannato.Non riuscivo neanche a guardarlo in faccia,per questo rivolsi lo sguardo verso il basso,
guardandomi i piedi. "Sì,sto bene.Tranquillo,non è niente." Annuii alla sua domanda,ma una lacrima,che proprio in quel momento aveva deciso di mostrarsi,scese fino alla guancia. "Oh,Vanessa..." Disse Logan,mentre alzava una mano verso il mio viso abbassato e mi asciugava con il pollice la lacrima. "Non è niente ti ho detto." Ripetei un'altra volta,prima di allontanarmi e dirigermi verso la cucina.Mi voltai per vedere se mi stava seguendo,ma era ancora sulla porta,il braccio all'altezza della mia guancia,e l'espressione dispiaciuta. "Allora,ti servono queste ripetizioni o no?" Chiesi con un sorrisetto arrogante stampato in volto,per sdrammatizzare un po' la situazione.Non avevo intenzione di parlare di cosa era accaduto poco prima.
Vidi sorridere anche lui,un sorriso di sollievo. "Certo,sono una frana in matematica."
"Beh,ti avviso.Posso provare a insegnarti la materia,ma non faccio miracoli." Dissi,facendo ridere entrambi. "Dai,vieni,i libri sono in cucina,ed è meglio non perdere tempo." Terminai,per poi aggiungere: "Tranquillo,se hai paura a entrare perché sei timido nel conoscere i miei genitori,sei fortunato,perché sono al lavoro."

Dopo circa due ore di ripetizioni ed esaurimenti nervosi nei confronti di Logan,io e lui decidemmo di smetterla con la matematica e fare una pausa. "Vuoi vedere un po' di tv?" Chiesi,non so perché,ma tutti quei numeri e lettere mi avevano stimolato una strana voglia di guardare un film. "Certo,perché no?" Rispose,accennando un sorriso.Mi diressi verso lo scaffale sopra la televisione,dove tenevo tutti i miei DVD,lui nel frattempo si sistemò sul divano timidamente. "Tranquillo,non aver paura di sederti sul divano,non ti inghiottirà come se fosse un buco nero." Dissi ridacchiando e facendolo sorridere.
Quando presi un po' di film che sarebbero potuti essere interessanti da vedere,andai a sedermi sul divano vicino a Logan. "Allora,che cosa vogliamo guardare?" Domandai,
cominciando a mostrargli i vari film. "Che cos'è quello?" Disse lui,indicando l'angolo di un foglio di carta che spuntava tra due DVD. "Sai che non lo so?Vediamo."
Mossa sbagliata.
Appena vidi di che cosa si trattava,mi rattristai.Non era un pezzo di carta qualunque,ma una fotografia di circa 10 anni fa.Al suo interno erano stati immortalati una bambina e un bambino sorridenti mentre si stavano abbracciando.Sullo sfondo si potevano intravedere degli alberi,dato che la foto era stata scattata nel parco della zona.Una di questi ero io,l'altro era il mio migliore amico,di lui mi ricordavo solo il nome,perché finito il primo quadrimestre della prima elementare, si era trasferito a causa del lavoro del padre:Logan.Un lampo di genio si accese all'interno del mio cranio: 'Ma certo!Ora si spiega tutto!' Avevo sofferto tanto quando avevo creduto di aver perso questo Logan,perché il suo nome mi ha innescato nella memoria il ricordo del mio migliore amico,e quindi il momento anche quando quest'ultimo se ne andò via da me,portandosi via con sé anche una parte del mio cuore.Da quel momento non ho più avuto migliori amici,neanche semplici amici se è per quello,non avevo più il coraggio di fare amicizia con qualcuno,perché avevo paura che,con chiunque diventassi amica,mi avrebbe lasciato da un momento all'altro;insomma al parco ero la bambina che si dondolava da sola sull'altalena.
Fin quando non arrivò lei:Abigail Jones.
Era il primo giorno di scuola media,e come al solito ero in disparte durante l'intervallo,seduta sotto un albero a fare l'unica cosa che mi piacesse davvero fare:leggere.
"Hey,cosa fai qui tutta sola?" Chiese all'improvviso una voce sopra di me.Alzai lo sguardo nella direzione da qui proveniva il suono e vidi di fronte a me una ragazza all'incirca della mia età,capelli lunghi color del mogano e gli occhi delle nuvole pronte a una tempesta.Riabassai lo sguardo sul libro mentre le dicevo timidamente: "Sto leggendo."
"Perché non vieni con tutti noi?" Mi domandò lei,sedendosi accanto a me sotto l'albero. "Sto bene qui." Ed era vero,non solo una scusa. "Allora rimango,e rimarrò al tuo fianco per sempre."
Ed è stato così.Credevo all'inizio che stesse scherzando,o prendendomi semplicemente in giro,come facevano spesso gli altri,ma lei no,ha mantenuto la parola data,standomi sempre accanto.
"È tutto okay?" Disse Logan dolcemente,riportandomi alla realtà e poggiando una mano sulla mia spalla.Mi facevano male gli occhi e sbattei le ciglia più volte per fare passare il dolore,ma un dubbio si insinuò fra le membra del mio cervello.Portai una mano alla guancia e sentii sotto le dita un liquido caldo.Lacrime.I ricordi mi avevano fatto involontariamente piangere,non me ne ero neanche accorta!Cercai di asciugarmi in fretta gli occhi sfregandoci sopra le mani. "Sì,è solo questa foto,mi ha ricordato dei momenti della mia infanzia." Spiegai,porgendo la foto a Logan. "Lui era il mio migliore amico." Indicai il bambino nella foto. "Era?" Domandò lui,con delicatezza e un pizzico di preoccupazione. "Sí,si è trasferito 10 anni fa.Tranquillo,non è morto,è solo che al suo pensiero mi sento stringere in una morsa di tenebre e tristezza,man mano che la stretta diventa più forte io divento sempre più debole,finché non rimane altro che un buco nero fatto di ombre,da cui io sono stata inghiottita."
"Mi dispiace davvero tanto Vanessa,sò cosa vuol dire.Quando mi trasferii per la prima volta,e dovetti lasciare New York,lasciai anch'io la mia migliore amica." Cercai di sorridere,ma lo feci solo per non piangere di più.All'improvviso a Logan si accese lo sguardo. "Che succede?" Domandai un po' turbata.
"Io ho già visto questa foto,a casa mia.Si trova sul camino in salotto." Mi rispose,aggrottando le sopracciglia. "Non può essere possibile,perché l'altra foto uguale..." Mi interruppi a metà frase.Forse avevo scoperto il motivo di tutto quello che era accaduto durante la giornata:il fatto che lo abbia presentato come amico a Leyla,la sensazione di conoscerlo da molto più tempo che solo da qualche ora,la paura quando credevo di averlo perso e,soprattutto,le lacrime che avevo versato per lui. "Posso venire a casa tua adesso?Per vedere la foto." Chiesi frettolosa,non avevo nessuna intenzione di perdere tempo. "Sì,i miei genitori sono con mio fratello e mia sorella dai miei nonni alla casa di riposo.Torneranno per circa le 19:00." Controllai l'orario sul display del cellulare:18:40.
Avevamo circa venti minuti prima che i suoi familiari tornassero a casa. "Allora sarà meglio andare." Dissi con un sorriso.Mi infilai nella tasca posteriore dei jeans il cellulare,afferrai Logan per un polso e lo tirai dietro di me.Presi le chiavi e la felpa,e uscii di casa.In testa una sola destinazione:la casa di Logan.

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