Capitolo 12 - Demone nell'ombra

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Ormai abbiamo superato il bosco di latifoglie e iniziamo lentamente a salire verso la montagna.
Stiamo seguendo una strada che porta ad un paio di piccole città isolate dal mondo che ora dovrebbero essere completamente disabitate, se non da animali o... Dinomorfi.
Per fortuna Braiden ha messo in una delle nostre borse il computer, che ci permetterà di tenere sotto controllo i branchi. Purtroppo però, in molte zone non c'è segnale, la nostra speranza è che ci sia almeno nelle cittadine.
Qui le montagne sono particolari, non sono i classici muri di pietra, vertiginosi, con foreste di pini alti cinque metri, qui sembra di essere stati rimpiccioliti e finire in una distesa di cuscini morbidi e gonfi. È tutto molto aperto e le cime sono delicate e tondeggianti. Io e Albin, in quanto montagna, abbiamo gusti molto diversi. Io preferisco quelle più alte e imponenti, per sentirmi protetta e rassicurata, lui adora la sensazione di libertà, di vedere l'orizzonte.
Ci siamo fermati solo una volta fin'ora, per poter fare una breve pausa pranzo, per poi riprendere immediatamente la salita. I soldati non sembrano affaticati, e neanche i raptor, sono abituati a fare lunghi tragitti a piedi o per il caso dei rettili persino in corsa.
Mi raddrizzo sul sedile e mi stiracchio la schiena e braccia e poi guardo davanti. Henry è concentrato a guidare e non supera i 20 kilometri orari, i suoi occhi sono puntati avanti a sè e non distoglie lo sguardo neanche per parlare, mentre Braiden è immerso nello studio di un cumulo di mappe posate sulle sue gambe.
-Il magazzino dovrebbe essere in cima a questa piccola montagna... È a mille metri sul livello del mare.- spiega il rosso al corvino.
-Quanto pensi ci vorrà ad arrivarci?- domanda preoccupato fissando i suoi soldati.
-Fin'ora sono passate circa cinque ore... Penso altre dieci al massimo, senza contare le soste.-
-Ed il paese più vicino?-
-Ad occhio e croce quattro, quattro ore e mezza.-
Henry rimane in silenzio per poi fermare la macchina e scendere.
-Facciamo una pausa di dieci minuti, ci accamperemo per la notte al prossimo paesino, dove arriveremo per l'ora di cena.- comunica a gran voce alla squadra.
Io e Braiden usciamo dall'auto per sgranchirci un pochino. Siamo stanchi per il viaggio, ma non possiamo lamentarci dato che siamo stati solo seduti.
Dopo l'ordine di Henry anche Albin fa lo stesso. I raptor si riuniscono, facendo un cerchio intorno a noi, come una formazione di protezione.
Quelli insieme a noi sono soltanto adulti. I cuccioli e un'altra parte del branco sono rimasti con Shama all'accampamento.
Guardo il rosso, seduto su una roccia al lato della strada.
-Non c'è neanche un briciolo di segnale!- Si lamenta con il computer agitandolo da tutte le parti.
-Perché ce lo siamo portato dietro se non possiamo usarlo qua su?!- sbraita innervosito per poi mettersi il viso fra le mani.
-Stai tranquillo, magari in città ci sarà più campo. Dai, facciamo ancora due passi che ci aspettano altre quattro ore in macchina.-
Annuisce e insieme iniziamo a girare nel campo subito sopra la strada. L'erba è alta e ingiallita, ogni tanto ci capita di vedere qualche lepre attraversare velocemente il campo e moltissimi insetti di vario genere che saltano e volano al nostro passaggio.
Ci voltiamo per guardare giù ed ammirare il passaggio. Gli alberi sono pochi e bassi, non sono una grande protezione. L'idea di accamparsi in città è la soluzione migliore, siamo riparati e i raptor dovrebbero sentirsi più a loro agio in un ambiente più chiuso.
-Guarda! Qui c'è campo!- esclama Braiden allegro.
-Non ti vuoi proprio staccare dal computer, eh?! Comunque, ci sono aggiornamenti?-
-Un branco di carnotauri e uno di pteranodonti. Penso siano semplicemente di passaggio dato che prima non c'erano.-
-Dove si trovano?- chiedo avvicinandomi allo schermo.
-I pteranodonti qui, forse li vedremo in lontananza quando saremo a questa altezza.- mi dice mostrandomi una cresta di montagne e il punto rappresentante il branco che la costeggia.
-I carnotauri sono più avanti, circa a livello della città, ma dubito possano raggiungerla, preferiranno stare nella foresta dove possono trovare cibo.-
-Speriamo sia così...-
Henry attira la nostra attenzione e ci comunica che stiamo per ripartire.
-Pronti per le prossime quattro ore!- scherzo e entrambi ridiamo per poi tornare alla jeep.

~

Le quattro ore passano particolarmente in fretta. Io e Braiden abbiamo chiacchierato per tutto il tempo, probabilmente ora Henry avrà un forte mal di testa.
Il cielo inizia a farsi scuro per l'avanzamento delle ore, ma anche per un paio di nuvoloni che iniziano a comparire nel cielo. Senza previsioni meteo non sappiamo se pioverà o meno, ci affidiamo al caso e speriamo.
Ci accorgiamo di essere nei pressi della cittadella quando lungo la strada iniziano a comparire delle case e piccole villette campagnole. Sono veramente macabre. Nel giro di poche settimane dall'epidemia sembra già tutto desolato e spaventoso, la cosa peggiore è che magari qui l'allarme non è arrivato e dentro queste case ci sono i corpi macellati delle vittime dei dinomorfi. Scrollo la testa e mi stringo le braccia per farmi passare la pelle d'oca.
-Questo posto mette i brividi...- commenta Braiden avvicinandosi inconsciamente a Henry.
I soldati sono in allerta, tengono ben salde le loro armi e scrutano ogni oggetto presente nel paesaggio.
I raptor sembrano tranquilli, naturalmente al contrario degli esseri umani non si fanno storie mentali. Inizio a cercare Albin. Sarà spaventato pure lui?
Apro di scatto la portiera e scendo.
-Z... Zora, che stai facendo?- chiede il rosso.
-Vado con Albin, ormai mancherà poco.-
Rimane in silenzio e anche Henry non dice una parola, così proseguo.
Inizio a camminare tra le persone e mi avvicino ad uno dei raptor. Da quando sono mutata la prima volta una parte del mio cervello si è evoluto, rendendomi comprensibile la lingua dei raptor.
"Dov'è l'alfa?" gli chiedo mentalmente.
"È andato avanti, se vuoi ti accompagno." risponde lui. La sua voce è molto gutturale, sembra il brontolio dei coccodrilli.
Mi metto di fianco a lui e con una mano posata sul suo fianco squamato passo fra la folla.
Molti​ soldati mi guardano storto, come se fossi un'aliena, altri mi ignorano oppure mi danno un'occhiata di sfuggita.
Cerco di non farci caso e continuo a camminare finchè non lo intravedo.
Ringrazio sottovoce la creatura e mi avvicino ad Albin.
-Come sta andando?- gli chiedo facendolo trasalire.
-Non ti avevo vista! Tutto bene comunque, solo un po' stanco.-
-Vorrei anche vedere.- commento ironica, lui risponde con una finta risata e con un sorriso sincero.
Stargli vicino mi mette subito di buon umore e il paesaggio circostante non mi fa più così paura. Vicino a lui mi sento tranquilla.
Con un braccio mi stringe a sè e mi da' un piccolo bacio sulla fronte.
-Sei stanca?- mi chiede e io nego nonostante un lungo sbadiglio. Si mette a ridere.
-Dai vieni qui.- mi solleva, mettendomi in groppa ad uno dei raptor.
Mi stringo al collo del rettile con forza per poi allentare la presa una volta fatta l'abitudine del passo dell'animale.
-Wow, sembra di andare a cavallo!-
-Così non ti stanchi.-
Dopo poco meno di una mezz'ora arriviamo nella piccola città. Molti lampioni sono fulminati. Non c'è anima viva.
Le strade sono deserte, solo qualche foglio di giornale svolazzante spezza il silenzio.
-Ci accampiamo qui!- ordina a gran voce Henry uscendo dalla jeep. Dopo di lui esce anche Braiden e appena mi vede in groppa al dinomorfo fa' un'espressione che parla da sola. È scioccato e allo stesso tempo meravigliato.
-Vuoi salire?- scherzo scivolando giú dal dorso e avvicinandomi al rosso.
-No, grazie. Magari la prossima volta. Adesso sto morendo di fame.-
-In effetti, anch'io...- vengo interrotta dal brontolio dello stomaco.
Ci sediamo nel bagagliaio della jeep come se fosse una panchina e tiriamo fuori un paio di insalate di tonno in barattolo e iniziamo a mangiarle. Non sono la cosa più buona del mondo, ma non ci lamentiamo. Albin si siede a gambe incrociate per terra, di fronte a noi e tira fuori dalla sua borsa a tracolla un panino imbottito di salame e formaggio stagionato, dall'odore sembra pecorino.
Lo fisso con l'acquolina in bocca.
-Posso un mini pezzetto?- gli chiedo con una voce bambinesca e gli occhi lucidi per fargli tenerezza. Lui sbuffa ma mi tende il panino per permettermi di dare un morso. Non siamo cambiati, siamo la solita coppia di prima.
Gli offro a mia volta una forchetta di insalata, ma la rifiuta.
Rimaniamo seduti lì anche dopo aver mangiato, a parlare mentre Braiden tenta di far funzionare il computer, inutilmente. Non c'è più segnale neanche nelle città.
Intanto alcuni soldati si impegnano a fare un falò al centro della piccola piazza circondata da case e alberelli che crescono da dei piccoli lembi di terra circolari di meno di mezzo metro di diametro, coronati dalle piastrelle quadrate poste sul terreno.
Gli altri invece iniziano a distribuire i sacchi a pelo.
I raptor si sono posizionati in un gruppo disordinato accanto ad una fontana non funzionante. Alcuni si sono messi giù a dormire, mentre altri fanno la guardia.
Sbadiglio per l'ennesima volta, così mi dirigo verso una ragazza intenta a consegnare un sacco a pelo a ciascuno di noi.
-Serve anche al dinomorfo?- mi domanda, indicando con un gesto del capo Albin.
-Sì, molto gentile.- la ringrazio prendendo i due rotoli.
Li stendiamo vicino al gruppo dei raptor e a noi si unisce anche Braiden. Henry invece si è messo nel cassone di una jeep, insieme a due dei suoi uomini.
Le auto sono parcheggiate intorno a noi e in ognuna di loro ci sono due o tre soldati che probabilmente faranno da guardia.
In breve tempo tutti i soldati si sono disposti per dormire e anche i raptor sono quasi tutti addormentati. È stato in viaggio lungo e stancante. Braiden è crollato immediatamente, giusto il tempo di infilarsi nel sacco a pelo. Anche Albin è sul punto di addormentarsi. È sdraiato a pancia in giù con il muso appoggiato sulle braccia incrociate. La coperta gli copre solo la metà inferiore del corpo, mostrando la schiena muscolosa e blu brillante, che risplende grazie alle lingue di fuoco che si sollevano dal falò dietro di noi e una cresta di piume gli scende lungo la schiena, fin sotto alle scapole, gli mette in risalto la spina dorsale.
Rimango ipnotizzata dallo scintillio delle sue squame. È bellissimo.
D'un tratto si gira leggermente verso di me col capo e mi guarda, con i suoi occhi nocciola, anzi rossi. La luce delle fiamme lo rende ancora più affascinante. Molti mi prenderebbero per pazza, chiunque vedrebbe una creatura così spaventosa o rivoltante, un mezzo uomo e mezzo rettile, ma io lo amo e lo vedo bello sotto ogni suo difetto non solo umano ma anche dinomorfo. È sempre Albin, l'uomo che amo e che amerò per sempre.
Mi avvicino con il mio sacco a pelo a lui e mi faccio abbracciare.
-Che succede piccola?- mi chiede stringendomi.
-Nulla, ti amo.-
-Ti amo anch'io.- mi risponde tenendomi stretta al suo petto.
Il suo respiro è lento e regolare, segue il ritmo del suo cuore. Mi lascio cullare e in poco tempo mi addormento.
La notte sembra tranquilla. Non ci sono rumori. E tutti o quasi ci facciamo prendere dalla stanchezza. Ma qualcosa nell'ombra è in movimento. È a caccia.

La presenza nell'oscurità viene rilevata dal mio istinto e da quello di tutti i dinomorfi presenti, Braiden compreso.
Albin è accovacciato, tenendosi in equilibrio solo con le punte delle zampe posteriori e la coda ad osservare oltre le braci rosse e iridescenti.
Io e Braiden ci scambiamo un'occhiata in silenzio.
L'essere è vicino ed è grande, molto grande. I raptor sono nervosi. Sono tutti rivolti nella stessa direzione in cui guarda l'alfa.
Il ragazzo si alza e si avvicina alla jeep dove sta dormendo Henry.
-Henry,Henry! Svegliati.- lo chiama sottovoce scuotendolo.
Vedo la sua sagoma sollevarsi e lamentarsi, mentre Braiden gli dice della presenza avvertita.
Il corvino si tira immediatamente su e richiama l'attenzione dei soldati nelle varie auto. Sono confusi e non sanno dove guardare.
All'improvviso si sente un urlo maschile, spezzato quasi immediatamente dal rumore sordo di ossa che si spezzano e vengono masticate.
Rimaniamo tutti pietrificati ad osservare il buio finché un'enorme creatura illuminata dalle braci si mostra. Un demone con corna e il muso corto e robusto, pieno di denti bagnati di sangue e gli occhi piccoli e infuocati.
-Zora, mettiti dietro di me!- mi ordina Albin ringhiando.
Rimango impietrita. Il sangue mi si è congelato.
Guardo verso Braiden e noto i denti affilati e uno sguardo minaccioso.
Sta mutando, vuole proteggere Henry!
Il ruggito del carnotauro lo provoca ulteriormente.
-Braiden! No!-

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