Capitolo 17 - Esilio

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I sospetti ricadono nuovamente su di me, soprattutto per via dei soldati che già sanno che ho ucciso un loro compagno.
Henry, ora diventato lui capitano continua a difendere sempre me e Braiden.
È sicuro che non siamo stati noi.
A dimostrare l'innocenza del mio amico è il fatto che è stato tutto il tempo con qualcuno che è in grado di testimoniare.
Io però non ho modo di dimostrare che ero andata a cercare Braiden, nessuno mi ha vista.
L'unica soluzione che mi viene in mente è quella di confrontare le ferire con i miei artigli, quelli di raptor, con quelli del dilofosauro.
In questo caso avremo la prova certa che è stata Xira ad uccidere Padge.
Entriamo nella tenda ospedaliera e ci mettiamo una mascherina su bocca e naso. Sopra un tavolino metallico c'è il corpo bianco e sfregiato dell'uomo.
Henry rimane indietro a guardare da lontano, mentre io e Braiden ci avviciniamo al cadavere.
Un uomo vestito con un camice bianco e un paio di guanti di gomma azzurri si avvicina a noi.
-Signorino Oranx, signorina Viktory. Vi chiedo di trasformarmi entrambi, prego spogliatevi.- ci chiede l'uomo, indicandoci due piccoli "spogliatoi"
Io e Braiden ci scambiamo un'occhiata, leggermente confusi.
Non mi ero mai spogliata prima di trasformarmi, anche se in effetti sarebbe conveniente dato che ormai ho distrutto metà dei miei vestiti.
Mi spoglio e poso gli abiti sulla seggiola pieghevole all'interno della cabina e mi trasformo.
Usciamo e ci mettiamo davanti al dottore che inizia a misurarci gli artigli e a confrontarli con alcuni calchi.
Una volta stabilite circa le misure confronta le ferite con le armi e le esamina.
-Ci sono un sacco di riscontri qui... Gli artigli dell'aggressore sono uncinati e i morsi sembrano appartenere ad un muso lungo e sottile.-
Il cuore mi balza. Un... Raptor.
Si avvicina nuovamente a me.
-Apri la bocca, prego.-
Obbedisco e l'uomo misura le mie zanne.
-No... Non combacia. La specie è senza dubbio la tua, ma è un esemplare più grande.-
Merda... Non ha senso.
L'uomo in camice esce dalla tenda lasciandoci soli.
-Non è possibile... Allora non è stata Xira.- dice il rettile crestato pensieroso.
Il corvino si avvicina a me.
-So che non sei stata te, mi fido anche di Shama e Albin, ma queste sono prove certe...-
-Henry... Io non so che dire, non so come sia possibile...- lo interrompo.
-Zora, mi dispiace, ma per la tua sicurezza e quella del resto del branco devo chiederti di andartene, i miei uomini potrebbero non accettare la tua presenza ora che è successo... Questo.- indica il corpo del padre.
-Ma se ci fosse un collaboratore di Xira? Non posso lasciare la mia famiglia. È pericoloso.-
-Zora...- pronuncia il mio nome Braiden assumendo la sua forma alfa, mi posa una mano sulla spalla, ma io mi scosto e entro nella cabina.
Torno umana e mi rivesto.
-Zora, ascolta. Come io mi fido di te tu devi fare lo stesso. Devi andartene con il tuo branco, qui ce ne occuperemo noi, la tua famiglia è al sicuro.-
Annuisco, nonostante non sono d'accordo.
Non sono sicura che sia la scelta migliore.
-Va bene, ma se succedesse qualunque cosa, se scoprite qualcosa, vi prego di dirmelo. Io rimarrò al campo dove ci allenavamo...-
Mi volto e mi dirigo verso l'uscita.
-Lascio tutto a voi.-

~

Ho detto tutto ad Albin e Shama, anche loro sono d'accordo con Henry.
Decido di non portare nulla, lascerò tutto qui. Vestiti, telefono, coperte. Vivrò come raptor.
Sono seduta nell'erba fresca, ad accarezzare uno dei cuccioli.
Strofina la piccola testa sulla mia mano.
Le sue squame sono lisce e le piume morbide.
-Zora.-
Mi volto e vedo Braiden con un'espressione malinconica.
-Sei sicura di andare?-
Sollevo il cucciolo e lo stringo fra le braccia.
-Naturalmente no... Ma non posso fare altrimenti. Purtroppo però non riesco a capire perché uno dei raptor avrebbe ucciso una persona...-
Il ragazzo mi mostra una piuma rossa davanti al viso.
-L'ho trovata nella tenda con Henry... Potresti usarla per vedere se combacia con uno dei tuoi.-
L'afferro e la guardo attentamente.
-È un inizio, grazie Braiden.- Lo abbraccio.
-Mi mancherai Zora.-
-Anche tu, tornerò presto. Prenditi cura di tutti.-
Mi sciolgo dall'abbraccio e mi avvicino a Shama, mentre Albin raggruppa il branco.
Prendo la collana con la piuma blu e ci attacco quella rossa al suo posto.
-Possiamo andare...-

~

Il cielo è coperto di nuvoloni.
Da quando è iniziata l'epidemia il tempo è cambiato moltissimo.
Fa più freddo e piove spesso.
S

iamo a metà Novembre dopotutto.
Le foglie delle betulle che circondando il campo sono diventate gialle e rossastre.
L'erba è più bassa dall'ultima volta che ci sono stata e il suo colore è più scuro.
A malavoglia mi tolgo i vestiti. La pelle mi si contrae per il freddo.
-Meno improvvisamente la prossima volta...- commenta Albin passandomi un'occhiata dall'alto al basso.
Giro gli occhi al cielo scocciata ma sorrido.
Il mio corpo si ricopre della nuova pelle, più spessa e squamata.
Le ossa si riposizionano e ne crescono di nuove.
-Sarà meglio per prepararci alla nottata.... Pioverà.- dice Shama indicando le nuvole che creano uno strato sempre più spesso e scuro.
-Potremo stare fra gli alberi.-
Lei annuisce.
-Posso fare un tetto naturale incastrando i rami fra di loro... Voi con il branco create i giacigli.- dice per poi avviarsi verso le foresta di betulle.
Iniziamo a formare un enorme nido nell'erba, con muschi, foglie asciutte, proprio sotto a dove Shama si è arrampicata per intrecciare i rami e a coprire i buchi con altre foglie
In questo modo potremo sistemarci e rimanere all'asciutto.
Per rimanere al caldo dormiremo il più uniti possibile e a turno io Albin e Shama faremo da guardia al branco.
Iniziano a scendere le prime gocce, ma grazie alla raptor nessuna filtra.
-Inizierò a fare la guardia io, poi toccherà a te e infine Zora. Ora riposatevi.- ci dice lei.
Faccio disporre il branco all'interno del nido, al centro i cuccioli per farli stare più protetti, poi gli anziani e infine gli adulti.
Io e Albin ci posizioniamo esattamente sul bordo.
Mi accuccio e il raptor blu si sdraia accanto a me, posando il suo muso sul mio collo.
-Riposa più che poi, ti sveglio io quando è il tuo turno.- mi dice.
Annuisco e mi addormento, ma sembrano passare pochi minuti quando la voce di Albin mi riporta dolcemente alla realtà.
-Amore... Tocca a te. Se vuoi ti faccio compagnia per un po...- mi dice a voce bassa e gentile.
Mi stiracchio, apro a fatica gli occhi e mi guardo intorno.
Shama è sdraiata accanto a me e sta dormendo.
-Mh... No tranquillo, ce la faccio.- sbadiglio.
Lui si mette a ridere.
-D'accordo piccola, ma qualunque cosa tu abbia bisogno svegliami.-
Mi sollevo e mi scrollo cercando di togliermi la stanchezza di torno.
I miei occhi si abituano facilmente al buio, vedo abbastanza chiaramente nonostante sia notte fonda.
Vedere tutti dormire mi mette una stanchezza assurda, sento i miei occhi chiudersi.
No, non posso, si sono impegnati entrambi a badare al gruppo, adesso tocca a me.
Eppure sembra tutto così calmo, nessuno si muove se non per rigirarsi nel sonno.
La pioggia ha smesso da poco, alcune gocce scivolano dalle foglie con dei ticchettii lenti e poco regolari. Fa freddo, un brivido mi attraversa tutta la schiena, dalla nuca fino all'ultima piuma della coda.
Improvvisamente uno dei raptor si alza e inizia a camminare.
"Torna al tuo posto." gli ordino, ma qualcosa non va.
Si volta e sorride e poi continua a camminare.
Sto sognando?
-Ehi!!- inizio a seguirlo. Non si ferma, è molto più veloce di me.
Non è possibile... Perché non mi ascolta?
Aumenta la sua corsa e lo perdo di vista.
Mi fermo in mezzo agli alberi tutti uguali fra loro e riprendo il fiato.
Meglio tornare indietro.
Faccio per voltarmi e mi trovo davanti un raptor di grandi dimensioni, poco più piccolo di Albin, ma con una criniera di piume molto più folta e di colore rosso e delle striature irregolari sulle labbra e sul dorso. Il suo sguardo è tagliente, di un color ocra rosso.
Sorride.
-Che dolce che sei, tieni una delle mie piume attaccate al collo.- parla improvvisamente.
Il cuore mi balza in gola e un senso di terrore mi percuote.
È un alfa l'assassino!
-Tu... Tu hai ucciso...-
-Quel vecchio eremita? Sì purtroppo mi sono dovuto sporcare... Gli artigli.- ride.
-C.. Chi sei tu?!- chiedo facendo un passo indietro.
-Io sono Jack.- dice assumendo la forma alfa.
Io al contrario rimango in forma beta e mi metto in posizione di guardia mostrando i denti.
Riprende a ridere.
-Ehi ehi calma piccoletta, non ho intenzione di farti del male. Anche se Xira mi ha ordinato di ucciderti, mentre lei si occupa di quel tuo amichetto. Non vuole altri mega alfa tra i piedi.-
Braiden!!
-Che intenzioni avete?!- ringhio.
-Avete?- ride -Oh no, lei vuole che ci sia un unico mega alfa per specie. Li chiama "gli eletti" o qualcosa del genere. Voleva che provassi la mia fedeltà nei suoi confronti uccidendo il capitano.-
-E perché me lo stai dicendo a me?- chiedo scusa dubbiosa.
-Perché io voglio sopprimerla! È solo una montata che ha paura di sporcarsi. Non merita neanche di avere un tale potere.-
-Quindi è davvero un dinomorfo.- rispondo sottovoce.
-Esatto. Ma purtroppo per eliminare lei e il suo branco non bastano i nostri raptor, ci serve anche il tuo amichetto e il suo fidanzatino, per questo prima di venire qui ho lasciato loro un messaggio.- dice con tono serio, ma con sempre un ghigno stampato in faccia.
-Perché dovrei fidarmi di te? Hai ucciso il capitano! E poi che significa "i nostri raptor"?-
-Inanzitutto il capitano voleva allontanarti e io ti ho salvato. In più era troppo scettico nei confronti dei dinomorfi, mentre il figlio è più fiducioso, di conseguenza abbiamo avuto un doppio vantaggio.-
-Abbiamo? Nostri? Mi hai salvata? Chi ti credi di essere?-
Non posso fidarmi!
"Allontanati e non tornare mai più!" gli ordino.
Lui scoppia a ridere in maniera sadica.
-Non dirmi che volevi usare il controllo su di me?! Io sono come te. Sono perfetto per te. Siamo in grado di controllare tutti i raptor alfa compresi!- si avvicina pericolosamente.
Il suo muso è a pochi centimetri dal mio.
-Sono un mega alfa!-
Fa un passo indietro e inizia a mutare. Sta diventando... Umano.
Un ragazzo con dei gonfi capelli, poco più lunghi dei miei, tinti di rosso e una rasatura a destra di color nero.
È alto e muscoloso, con dei piercing all'orecchio azzurri.
Ha circa la mia età, forse un anno in più.
Rimango immobile, non riesco a muovermi.
Ho paura? Non capisco...
Lui ha il controllo su di me?
-Perché non ti ritrasformi anche tu? Voglio vedere il tuo corpicino umano...- dice avvicinandosi e posandomi una mano sulla guancia.
La mia pelle diventa più sottile e morbida, non controllo le mie azioni, ma i miei pensieri sono lucidi.
Voglio scostarmi, allontanarmi. Voglio rimanere coperta dalle mie squame.
-Come sei obbediente.- ride.
No... Non voglio!
Cosa faccio? Non riesco a fare nulla! Nemmeno a parlare.
"Albin... Aiuto!"
Improvvisamente il rosso si avvicina e posa le sue labbra sulle mie.
-Vedi di fare la brava.-

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