Capitolo 18 - Sangue

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Jack mi mette con le spalle ad un tronco e mi blocca da ogni via di uscita posando una delle mani al mio fianco e con l'altra mi piega il capo verso destra, stringendomi la mandibola.
Non riesco a dimenarmi, i muscoli non rispondono. Sono invasi da continue scariche elettriche che invia il mio cervello, ma nulla.
"Albin, sbrigati. Aiuto!"
Inizia a baciarmi il collo, lo lecca.
Un brivido di disgusto mi percorrere la spina dorsale.
I suoi denti si posano sulla mia pelle, fra la gola e le clavicole.
Cerco di urlare, spalanco la bocca ma il fiato non esce.
-Non ci provare neanche piccoletta!- mi afferra la gola e mi solleva.
La corteccia mi graffia la schiena, facendomi sanguinare.
Forse non si è accorto che ho usato il mio controllo.
Sento la presenza dell'alfa, è vicino, spero solo che il rosso non se ne accorga....
Devo assecondarlo, ma ha anestetizzato tutti i miei movimenti.
Rilasso i muscoli, evito di sforzarmi.
-Hai capito la lezione, molto brava.- sorride e molla la presa. Cado a terra con un tonfo, come se fossi qualcosa di inanimato.
Gemo per il colpo e mi trovo stesa fra le foglie bagnate e la terra fredda che mi penetra la pelle sottile come aghi di ghiaccio fino a pizzicarmi le ossa.
Lui mi si para davanti e riprende a mordermi spalle e collo.
Cerco di voltare lo sguardo verso la direzione da cui siamo venuti.
Vedo Albin fra il buio, è quasi invisibile fra il buio.
È prondo a balzare, come un felino pronto a saltare alla gola della sua preda.
"Se il mega alfa ti da ordini non ascoltarlo." gli ordino.
Si avventa sul rosso afferrandolo con le zanne al collo e lo scaraventa via.
Si mette davanti a me chinato, pronto a difendermi.
-Albin!- finalmente riesco a parlare. Non mi controlla più.
Mi ritrasformo più in fretta possibile.
-Chi cazzo è questa merda?- ringhia senza togliergli lo sguardo di dosso.
Jack si alza e inizia a ridere. Alcune parti del suo corpo sono trasformate e il sangue gli scende dalla foronte coperta di piume e capelli, anche il petto è ricoperto dal sangue che gli sgorga dai solchi lasciati dai denti del raptor zaffiro.
-Adesso sì che mi diverto!-
Muta ogni parte del suo corpo e il liquido rosso si confonde con il colore delle piume e delle squame.
Ha un'espressione sadica, mi incute timore e io che sono del suo stesso rango mi sento inferiore. Eppure Albin non sembra intimorito.
Jack si lancia in avanti, pronto a colpire a sua volta alla gola, ma io lo blocco parando la zona con il muso. Metto la testa sotto al suo mento.
Sento le sue corde vocali vibrare, sta ringhiando.
-Vi ricordo che posso controllare entrambi!- ringhia il rosso.
-Non me! E di certo proteggerò lei da te in qualunque modo.- risponde a tono.
Inizia a ridere, ma il sorriso gli scompare lentamente dalle labbra. I suoi occhi rossi ambrati mi culminano. Ha capito che ho usato un comando su Albin per renderlo immune.
Vuole utilizzare il controllo su di me, ma il raptor blu lo carica e lo butta nuovamente a terra, tenendolo al suolo con le zampe posteriori, trafiggendolo con i due artigli uncinati.
Il rosso cerca di toglierselo di dosso, calciando e cercando di morderlo invano.
Improvvisamente lo colpisce ad un fianco, Albin indietreggia.
Prima che possa allungarsi per morderlo lo afferro alla nuca, trascinandolo lontano da lui.
-Se mi uccidete Xira ucciderà tutti.- ride improvvisamente.
-E perché mai dovremo crederti?- ringhia Albin pronto a sgozzarlo, gli punta un artiglio in uno dei segni che gli aveva lasciato con i denti.
-Perché sono l'unico di cui si fida e probabilmente l'unico che può fermarla! E l'unico che conosce la posizione del suo branco, così che il tuo amico dilofosauro possa usarlo contro di lei.-
Sinceramente non mi fido, ma se è una speranza è giusto sfruttarla, ma riesce a controllare me e tutto il branco! È un rischio troppo grande.
Albin mi guarda dubbioso.
-So che non vi fidate... Ma tu puoi uccidermi quando vuoi, sei immune al mio controllo grazie alla tua lillà. Ma fate voi. Io vi ho solo avvisati.-
Rimango pochi secondi a pensarci e poi mollo la presa.
-Primo accenno di ribellione e lo uccideremo.-
"Shama, non dovrai dare ascolto ai comandi di altri mega alfa!" le ordino così che lui non possa tentare di usarla contro di noi, ci sono solo io a rischio quindi... Io rischio di essere usata... Ma mi fido di Albin, lo ucciderà se mi succedesse qualcosa.
-Torniamo al branco.-

~

Shama ha messo in allerta tutti i raptor.
-Zora, ho sentito il tuo ordine... Chi è quello?- mi domanda avvicinandosi.
-È uno stronzo.- risponde Albin seccato.
Lei fa uno sguardo interrogativo.
-È un collaboratore di Xira, ma dice di non essere dalla sua parte e che vuole aiutarci a sconfiggerla.- rispondo.
-In quale modo?- chiede la raptor osservandolo.
È seduto, con la schiena posata ad un tronco con aria superba.
-Ho un paio di assi nella manica tesoro, direi che posso esservi utile.-
Lei lo guarda con ribrezzo alla parola "tesoro".
Un improvviso tonfo mi fa trasalire.
Vedo Jack a terra e Albin con una gamba sollevata. Gli ha appena mollato una ginocchiata sul muso.
-Vedi di metterti apposto altrimenti ti elimino, lurido verme pervertito.-
Si volta e mi prende sotto braccio allontanandomi.
Mi volto e vedo il rosso che si lecca un taglio sul labbro scocciato.
-Mettiti giù, ti medico.- mi dice la raptor gialla prendendo da una sacca delle boccette con intrugli verdastri e oleosi, i loro odori sono decisi.
Mi stendo a pancia in giù e sento la mano di Shama posarsi sulla mia schiena, spalmandomi un liquido freddo, mi brucia.
Alcuni ematomi iniziano a comparire su collo, braccia e gambe.
Ho male ovunque.
Il raptor zaffiro mi passa accanto, senza aggiungere parola. Ha uno sguardo perso e serio.

-Albin...- lo chiamo e lui si ferma ad un passo dal mio muso.
Mi sollevo gemendo per poterlo vedere.
Mi sorride, ma non è sincero. I suoi occhi sono velati di pensieri.
-Cerca di riposare. Ci pensiamo io e Shama qui.- riprende a camminare.
Lo vedo sedersi a una decina di metri da noi e rimane lì.
È strano.
Sospiro.
-Vuoi che ci parli io con lui?- mi chiede la raptor facendomi alzare per fasciarmi con le garze.
Scuoto la testa a destra e a sinistra.
Mi sdraio di nuovo, questa volta sul fianco destro.
Rivoglio tornare a casa.
Voglio tornare indietro.
Rivoglio la mia vecchia vita.

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