Capitolo 20 - Rettili Volanti

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Sono sdraiata a terra e con gli artigli scavo nel terreno.
Li infilo nella terra e strappo nervosamente le radici sottili dell'erba giallastra.
Osservo attentamente la preda davanti a me, un capriolo intento a brucare.
Devo fare molta attenzione a come mi muovo e a come faccio muovere il branco.
Shama è appollaiata a guardare, tiene d'occhio la situazione dall'alto.
È la prima volta che caccio da sola, non ho mai ucciso un animale prima.
Ricordo quando ero bambina e mio padre mi aveva portata a pescare.
Riuscii a tirare fuori dall'acqua una trota, ma mio padre mi disse di ucciderla. Mi rifiutai quindi lui me la prese di mano e gli ruppe la testa contro un masso. Ne rimasi molto impressionata da quella scena, non avrei mai pensato che ora sarei stata qui, davanti ad un capriolo, pronta a ucciderlo.
Posiziono i raptor intorno alla bestia, in più alcuni raptor sono in allerta fra gli alberi, nel caso cercasse di fuggire verso il bosco.
Come un felino mi carico, scatto e inizia la fuga.
Cerco di spingerlo verso un raptor ben nascosto.
Durante la caccia non c'è neanche bisogno di coordinarli, i loro istinti predatori sono molto più sviluppati di quelli umani, ma grazie ad un organizzazione iniziale è tutto molto più semplice.
Il branco si stringe, e lo bloccano.
Non ha vie di fuga.
Alcuni gli afferrano le zampe, gliele rompono, spezzano le ossa.
Poi si allontanano.
-Devi finirlo tu. Anche se glielo ordini non ti ascolterebbero.- mi spiega avvicinandosi silenziosamente la raptor.
-Non puoi farlo tu?...-
-La caccia l'hai iniziata tu, per la legge del branco devi concluderla.-
Guardo il capriolo che grida di dolore.
Non posso farlo soffrire oltre.
Chiudo gli occhi e ispiro in modo irregolare.
Torno in forma umana avvicinandomi alla creatura che cerca di dimenarsi piangendo.
-Ssh... Stai calmo.- mi avvicino e gli accarezzo il muso, ma questo cerca di allontanarsi.
Come dargli torto in fondo.
Cerco di calmarlo, continuo a strofinargli il muso delicatamente finché dopo qualche decina di minuti non si acquieta.
Chiude gli occhi e lentamente perde conoscenza.
-La tua morte non sarà vana.- sussurro.
Mi faccio passare un coltello artigianale da Shama e centro il cuore.
Un grido acuto, breve ma deciso esce dalle fauci della bestia, che si interrompe bruscamente, morendo.
Non volevo farlo.
Mi asciugo le lacrime con le mani sporche di sangue.
La raptor mi accarezza il capo con dolcezza.
-Sei stata bravissima. Da qui ci penso io a fare le porzioni.-
Mi allontano camminando in forma umana, con i piedi nudi che sentono ogni cosa sotto di loro.
Pietre, rametti, radici e l'erba.
Ho sofferto meno ad uccidere un uomo che un animale.
Mi sento più vicina agli animali che agli umani.
Scrollo la testa con forza e mi metto davanti ad un albero.
Mi trasformo completamente in raptor e con gli artigli mi isso sulla corteccia.
È molto più semplice arrampicarmi sotto questo aspetto.
Non salgo troppo in alto per via delle mie vertigini e mi siedo sul primo ramo.
Da lì riesco ad intravedere le montagne.
In quella direzione c'è il branco di Xira.
Che sia ancora lì? O magari ha iniziato a muoversi verso di noi?
In ogni caso Xira non potrebbe richiamarli da tale distanza.
Evitando di posare la schiena contro il tronco, per via delle ferite ancora fresche, osservo un enorme stormo.
È lontano, i membri non sono ben distinguibili.
Sembrano una nuvola nera che si avvicina.
È insolito che migrino verso nord. Dovrebbero volare lungo gli appennini e scendere a sud.
Sospiro, guardo nella direzione opposta, verso l'ADC9.
Vorrei tanto sapere come sta andando.
Ho paura di non aver fatto bene a fidarmi di Jack.
Per qualche motivo però ero certa che fosse sincero.
Adesso non lo so, dopo che sono partiti la mia mente è stata assalita dai dubbi.
Osservo Shama, intenta a dare una parte delle porzioni ai membri del branco, in particolare le viscere, mentre la carne la ricopre con delle foglie di alloro e dello spago di paglia e le mette nella sua borsa rudimentale.
Mi fa cenno di scendere così, con gli artigli ben incastrati fra le venature del tronco scivolo fino a terra.
-Il branco è nervoso, sentono la presenza di dinomorfi. Tu senti qualcosa?-
-No... Veramente no.- rispondo
Lei annusa in aria, pensierosa.
-Non hai visto nulla la su?-
-Nulla di particolare. Sono alberi, montagne e degli uccelli.-
Mi passa accanto e sale sullo stesso albero da cui sono appena scesa e sale fino in cima.
La vedo a malapena fra le foglie del suo stesso colore.
-Dinomorfi. Dinomorfi volanti che stanno venendo in questa direzione!-
Grida dall'alto.
-Zora, prepariamo il branco, non so se saranno amichevoli.-
Ruggisco per mettere in allerta i raptor e anche Shama fa lo stesso.
Alcuni prendono i cuccioli e si incamminano nella foresta.
Non rimaniamo in molti, non siamo neanche una decina.
Metà del branco è con Albin, mentre molti sono periti durante lo scontro col carnotauro sulle montagne.
In totale ora saremo circa in trenta cuccioli esclusi.
Inizialmente il branco era composto da una sessantina di raptor, probabilmente se dovremo scontrarci nuovamente ci dimezzeremo.
Sarà davvero dura scontrarsi.
"Il branco nella vegetazione, rimanete nascosti fino al prossimo comando! Shama con me."
Rimango con lei a tenere d'occhio la situazione.
I pteranodonti sono vicini, inizio a sentire la loro presenza, hanno un alfa.
-Cerchiamo di non assumere una posizione di attacco, se loro però dovessero mostrarsi minacciosi proveremo con una fuga.- mi dice mettendosi in posizione eretta e gli occhi puntati al cielo.
Annuisco e faccio lo stesso.
Sento la loro presenza martellarmi la testa, li vedo avvicinarsi, sento i loro versi, simili a quelli dei corvi misti a un ruggito.
-Hanno dei cuccioli...- dico osservando.
Portano i più piccoli in groppa e quelli in grado di volare stanno accanto agli adulti.
In testa al gruppo c'è un pteranodon di dimensioni maggiori agli altri, è di colore grigio e nero.
Fa un verso fortissimo e tutto il branco risponde con grida e iniziano a scendere.
Atterrano a dieci metri da noi, l'ultimo a scendere è il capobranco.
Sta mutando in aria, prima di toccare terra.
È un alfa, nella sua vera forma.
La cresta sul suo capo è di colore rosso intenso.
Si avvicina lentamente lasciando il branco alle sue spalle.
-Sono Dimitrov, capo dei rettili volanti. Noi da nord veniamo, migravamo a sud, lì però siamo stati cacciati da rettili velenosi. Hanno ucciso adulti e cuccioli. Chiediamo di aiutarci. Sappiamo che degli umani hanno case qui.- parla il dinomorfo, non padroneggia molto bene la lingua e ha un accento nordico.
-Io e lei siamo Zora e Shama, capobranco dei raptor. Non vi faremo del male.- mi presento.
-Perché cercate gli umani?- domanda Shama con gentilezza.
-Aiuto chiediamo, una parte del branco e la mia compagna Annaja sono dall'altra parte delle montagne e io con i piccoli non riesco a sorvolarlo e loro sono sparsi per un enorme territorio, in attesa che noi scendiamo.- spiega.
-Quei Dilofosauri sono comandati da una ragazza malvagia, lei in questo momento è nell'accampamento umano.-
-Come ragazza? Umana?- domanda stupito.
Probabilmente lui non sa tanto quanto noi.
Mi trasformo in parte e gli mostro ciò che sono.
Lui rimane sconvolto e mi guarda.
-Io sono un mega alfa e ho il controllo anche sugli alfa. Posso trasformarmi anche in umana. Lei ha il mio stesso potere, ma solo due umani lo sanno e due raptor, uno come me e uno come Shama. Sono andati ad avvertire il campo.- spiego tornando totalmente raptor.
-Io e il mio branco possiamo dare aiuto a voi, noi possiamo volare e dare informazioni dall'alto. Voi però aiutate me a tornare da Annaja.-
Richiamo il branco, cuccioli compresi e li faccio uscire allo scoperto.
-I nostri raptor saranno con voi.- dice Shama tendendogli la zampa.
-E i miei rettili volanti con voi.-
Si stringono le mani.
Una nuova alleanza è stata fatta.
Raptor e Pteranodon combatteranno in questa battaglia.

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