Capitolo 3 - Un nuovo lavoro

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Vedo una luce che passa attraverso le mie palpebre chiuse. Mi sforzo ad aprirle e mi ritrovo nella stessa posizione in cui ho perso i sensi stanotte.
-Che... ore sono?- mi domando e sollevo il cellulare che segna le sei e dodici del mattino.
I miei stanno ancora tutti dormendo, persino mio fratello che di solito si alza prima di tutti. Pure gli animali stanno ancora sonnecchiando. Io al contrario ho passato pochissime ore di sonno.
Prendo una penna e un pezzo di carta e lascio un biglietto sul tavolino per avvisare i miei che sono a fare colazione.
Esco silenziosamente e noto che molti stanno ancora dormendo.
Lungo la strada trovo un paio di soldati ma neanche un civile.
In effetti è al quanto presto.
Il sole è sorto da poco e il cielo è limpido e ha ancora delle sfumature rossastre per l'alba.
Passo prima dai bagni e poi arrivo immediatamente al tendone.
All'entrata ci sono due soldati di circa quarant'anni, un uomo e una donna. Li saluto e loro ricambiano gentilmente. Appena entrata vedo un enorme tavola piena di succhi, una macchina per il caffè e cibi sia dolci che salati.
Ad essere sincera mi aspettavo più una vecchia con una retina in testa a servire della sbobba indescrivibile, ma così è decisamente meglio! Sono colpita dell'organizzazione, cosa che non mi immaginavo neanche, soprattutto in così poco tempo.
Naturalmente non ci sono piatti e tazze in ceramica o posate metalliche, ma fatto tutto di plastica, però la roba e senz'altro invitante.
Inizio a prendere un piatto e a riempirlo di fette biscottate, del burro,marmellatine all'albicocca, un croissant vuoto e un bicchiere di spremuta d'arancia.
Soddisfatta appoggio il piatto sul lungo tavolo più vicino e prendo un paio di tovaglioli.
Mi guardo intorno, nel tendone ci sono giusto un paio di famiglie ed io.
Spalmo sulle fette biscottate prima il burro poi la marmellata e le gusto lentamente continuando a guardami intorno.
Porto il bicchiere di plastica alla bocca quando una voce alle spalle mi fa trasalire facendomi andare il succo nei bronchi.
-Hey, Zora. Ieri mi hai proprio piantato eh?- la risata di Henry mi fa leggermente irritare.
-Mi dispiace avevo fretta! -
Riprendo a bere mentre lui si siede proprio di fronte a me.
Non ha proprio nessun'altra parte dove stare? Neanche ci conosciamo!
-Pensa, stavo giusto per venire dalla tua tenda. - mi dice lui sfoggiando il suo solito sorriso.
-Perché?-
-Mio padre vuole parlarti, a quanto pare sei una dei pochi ad aver visto un dinomorfo. Degli altri testimoni ce n'è una e nella tenda di pronto soccorso e probabilmente morirà e l'altro è un ragazzo, l'unico rimasto della famiglia. A quanto pare fu proprio sua madre a trasformarsi e ad uccidere il resto dei familiari, eccetto lui ovviamente.-
-Quindi tuo padre può avere informazioni solo da me e quel ragazzo... - dico sottovoce e azzanno il croissant.
-Così pare, ma di certo gli altri accampamenti avranno altri testimoni. In più ci teniamo in costante contatto base con base per ogni informazioni che riusciamo a raccogliere.-
Annuisco e porto il piattino, tovaglioli e fazzoletti nel pattume.
-Prima di venire da tuo padre devo avvisare i miei.-
- Ma certo, ti accompagno! -
Usciamo e arriviamo a pochi metri dalla tenda e troviamo mia madre fuori con le cagnoline e la gatta a fare i bisogni.
-Buongiorno ragazzi.- ci saluta allegramente mia madre e Henry ricambia con un saluto militare.
-Mamma, io dovrei andare alla tenda del capitano....-
-È successo qualcosa?- chiede guardando prima me e poi il corvino.
-Nulla di preoccuparsi signora Gwendoline, mio padre, il capitano Padge vuole solo parlare con sua figlia per l'avvistamento dei dinomorfi-
Il tono di lui è caldo e tranquillo.
-Mi chiami pure Gwen.- risponde mia madre sorridendogli.
Mi sembra estremamente viscido sto ragazzo.
Mia madre mi da' il permesso di andare così insieme ad Henry vado verso la tenda del capitano.
Il tendone è pienissimo, probabilmente stanno andando tutti ora a mangiare. Per fortuna mi sono svegliata presto, non avrei sopportato fare la fila per prendere degli avanzi.
La tenda del capitano è nella parte dove si trovano le tende dei soldati, esattamente all'opposto della zona dei civili e a dividere a metà queste due parti ci stanno i bagni e il tendone.
-Siamo arrivati.-
Henry mi indica una grossa tenda con all'ingresso il disegno di un carro armato, circondato da una corona di foglie di quercia e la scritta ADC9 al centro.
-Dopo di te signorina.- mi fa l'occhiolino. Ignoro quel gesto ed entro.
Trovo subito l'uomo con la cicatrice seduto ad una scrivania di legno con dei trofei e documenti sparsi sopra ed un'enorme mappa alle sue spalle con delle puntine di cinque colori differenti e delle bandierine di quattro colori piantate sopra.
-Buongiorno signore...-
Cerco di sembrare più educata possibile.
-Buongiorno Signorina. Prego si accomodi.- mi dice garbatamente il capitano.
Mi siedo su uno sgabello metallico di fronte alla scrivania e riprendo ad osservare la mappa. Sembra l'intera regione dove ci troviamo noi. A destra, invece, c'è la mappa di tutta Italia divisa in regioni e le due isole principali e alcune zone più al sud hanno sono dipinte di nero..... Cosa potrà significare?
La voce di Padge mi riporta l'attenzione su di lui.
-Allora, Zora giusto?-
Annuisco nuovamente.
-Ho letto che tu hai avuto un incontro con un dinomorfo. Dico bene? -
-Sì, signore. Ma era morto....-
Lo sguardo dell'uomo si fa cupo, forse sorpreso.
-Mi racconti di più, la prego-
Henry mi si piazza di fianco e mi posa una mano sulla spalla sorridendomi.
Mi passa un brivido lungo la schiena al contatto della sua mano calda.
-Bhe... Stavo andando a casa del mio fidanzato e....- Mi fermo. Posso dire loro di Albin? Non è che se scoprono che è un raptor decidono di ucciderlo invece che farlo tornare umano? Meglio tenere questa informazione per me!
-Ho trovato i corpi dei suoi genitori fatti a pezzi e in camera sua il cadavere di una specie di Utahraptor.... Sarà stato lungo più di due metri. Era per lo più giallo e verde con le piume.-
-Sai dirmi cosa l'ha ucciso? E chi era in precedenza quel raptor?-
-Era il fratello del mio ragazzo...- e ad ucciderlo penso sia stato proprio Albin! Ma non posso dirlo.
-Non so come sia morto. - rispondo nella speranza che se la beva.
-Padre, alcune persone non sopravvivono alla metamorfosi. Abbiamo già sentito di casi come questo dal ADC3!-
Grazie al cielo per questa volta Henry sembra tornare utile.
Padge annuisce e tira un lungo sospiro poi si alza e mi volta le spalle, rivolto verso la cartina.
-E il tuo fidanzato?- chiede con voce dolce e compassionevole.
-Non c'era.... Spero sia scappato.... A casa sua c'erano i suoi animali che ho portato con me.-
Rimaniamo in silenzio. Lo sguardo del ragazzo è basso, sembra quasi imbarazzato.
-Signorina Zora. Lei sa' cosa segnano queste due mappe?- mi chiede improvvisamente il capitano.
-Posso solo usare la fantasia, Signore.-
L'uomo ride e riprende a parlare.
-La cartina a destra mostra le zone di cui non abbiamo informazioni, l'ultima volta che siamo riusciti a sentire quelle zone hanno chiamato per avvisare dell'epidemia, cinque giorni fa. Da allora nulla, ogni rete telefonica è saltata, neanche quelle militari riescono a raggiungerle. Sospettiamo che siano caduti sotto il dominio di quelle bestie. Il governo ora ha deciso di unire tutti i superstiti qui, nel cuore della pianura padana e costruire delle mura difensive per tutti. Ma come puoi immaginare ci vorranno degli anni anche perché le persone da riunire sono molte, nonostante la popolazione dell'intero stato sia stata dimezzato, se non peggio!-
-Capisco... Non immaginavo che la situazione fosse tanto grave....-
Mi si forma in nodo in gola.
-E questa qui di fronte a me segna tutte le ADC della nostra zona, dalla numero 1 alla 17, segnate con le bandierine rosse, i magazzini di viveri le bandierine blu, gli allevamenti e campi protetti con le bandierine verdi e in giallo le basi armate e di osservazione!-
-E tutte quelle puntine?- chiedo e senza accorgermene le mie gambe mi hanno portato al suo fianco, davanti alla mappa.
-Quelli sono i dinomorfi! I colori sono diversi a seconda della specie individuata e ogni puntina rappresenta un branco.-
Sono tantissimi e uno e vicinissimo a noi! Quello segnato con la puntina blu e poco più lontano uno rosso.
Henry nota che sto guardando proprio quelle due.
-La blu sono quelli che hai chiamato Utahraptor, mentre la rossa delle specie di tirannosauri con le corna.- mi spiega Henry.
-Carnotauri?- chiedo sgranando gli occhi. Delle persone si sono trasformati in esseri così grandi? Ma soprattutto in bestie che dovrebbero essere estinte da sessantacinque milioni di anni?
Sia padre che figlio si voltano verso di me, sembrano sorpresi.
-Noto che ti interessano quei bestioni- dice il capitano Padge facendomi un sorriso al quanto inquietante.
-Facevi qualche studio paleontologico?- mi chiede il figlio.
-N... No, solo che quando ero bambina ero molto appassionata di preistoria. Passavo le giornate a leggere libri e a guardare documentari, ma non solo di dinosauri, anche di animali di oggi giorno.- dico sforzando un sorriso.
-Visto padre? L'avevo detto che mi era sembrata in gamba! -
Che cosa? In gamba?? Ma mi ha vista due volte e gli ho parlato appena!
-Ottimo Henry! Sei molto sveglio. - risponde il padre.
Io cerco di non mostrare il mio disappunto e rimango in silenzio a guardarli confusa.
-Signorina Zora, vorrei che ci aiutassi con i dinomorfi.-
-Come prego?- chiedo ancora più confusa.
-Dovrai stare con Henry nel suo tendone che abbiamo attrezzato per te, in modo da farti studiare quelle bestie, i loro comportamenti e le specie. Naturalmente avrai dei privilegi e anche la tua famiglia. Abbiamo già alcune informazioni su cui puoi lavorare e in più in altre basi ci sono alcuni paleontologi con cui parlerai via radio se ne avrai bisogno.-
-Ma... Ma io sono solo una ragazzina, perché io? - chiedo con un tono ansioso e preoccupato. Ma soprattutto perché dovrei stare nella tenda di quello scemo?
-Sei giovane e l'unica che ha mostrato interesse in questo campo. Purtroppo non abbiamo nessuno scienziato qui, e tu sei l'unica che mio figlio crede in grado di svolgere questo lavoro.-
Allora è tutta un'idea di Henry! Inizia a ribollirmi il sangue nelle vene dal nervoso e guardo il corvino storto.
-Invece che stare nella tenda di suo figlio potrei stare nella mia.- propongo io.
-Mi dispiace Zora, ma ormai la mia tenda è stata attrezzata del materiale che ti occorre e poi qualcuno ti deve tenere d'occhio.-
-E i miei genitori? -
-Se ci tiene farò mettere una tenda accanto a quella di Henry così da averli vicino.-
Annuisco, anche se non sono assolutamente d'accordo dell'idea che ha proposto il ragazzo! È fastidioso e al quanto invasivo.
-Bene, allora siamo d'accordo! Inizierai domattina, ora manderemo qualcuno ad avvisare i tuoi genitori. Buona giornata, signorina.-
-Altrettanto... Capitano Padge.-
Esco dalla tenda accompagnata dal corvino che dall'appuntamento col padre ha cambiato totalmente espressione, sembra dispiaciuto.
-Mi dispiace, se avessi saputo che sei fidanzata non avrei l'avrei fatto.... Ma devi contare che il tuo ragazzo potrebbe essere morto e dovresti voltare pagina e trovare qualcun'altro...-
-Come diavolo ti permetti?!- i miei nervi scattano e gli mollo uno schiaffo in faccia.
-Inanzitutto lui è ancora vivo! E di certo la cosa di dover lavorare con te mi infastidisce alquanto! Mi sarebbe anche piaciuto come lavoro ma non so se accetterò se dovrò stare con te!-
La mia voce è aggressiva e attrae l'attenzione di molti presenti.
-Ti chiedo scusa, Zora. Ti prometto che sarò meno invasivo che posso e che ti sarò solo d'aiuto. E che.... Se vuoi potrò cercare il tuo ragazzo, sempre che sia in un altro accampamento.-
Le lacrime cominciano a scenderemi lungo il viso. Albin non è in un accampamento. Però... potrebbe essere nel branco di raptor qui vicino. Il mio cuore si riempie di speranza così annuisco ad Henry.
-Accetto il lavoro! Domattina inizierò studiando le informazioni già raccolte! - la mia voce è decisa, sono determinata a ritrovare Albin!

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