Capitolo 3 _ 20 gennaio 2007

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Sabato, 20 gennaio 2007, h. 19.18

Ciao ancora a me,

questo sabato è stato rigenerante per la mia mente e per il mio corpo, tanto che ho capito di aver fatto una cazzata ieri sera a non rispettare le indicazioni di Liliana, ma rimedio (almeno per quel che posso!).

Sono Rebecca Castelli, ho 17 anni (tra poco 18) e oltre ad essere una studentessa modello sono una pattinatrice agonista.
Ho un cane, faccio il liceo artistico e a scuola ho pochi amici. In realtà ne ho solo uno, Mattia, un pezzo di pane! Inoltre adoro fare sport, in generale, e sono di buona forchetta.

Non posso cambiare il diario, ormai è iniziato, e non metterò la mia foto, bensì lascerò quella di Briciola, in suo ricordo!
In più non scriverò perché ho iniziato questo percorso dalla psicanalista, perché, come ho già scritto, non ci credo e non lo reputo necessario. Sono scuse e prescrizioni di adulti; nessuno mi ha mai interpellata per chiedermi cosa ne pensassi. Quindi, perché mai parlarne? È già un bene che scrivo su questi fogli bianchi.

Cosa ho fatto oggi?

Questa mattina, appena sveglia, sono andata a correre per iniziare l'allenamento e dopo circa due orette ero pronta per affrontare la mattinata a scuola.

In aula è andata discretamente bene, se non fosse stato per quel cretino di Colombo che ha passato tutto il tempo a prendere in giro e stuzzicare Donatella, una delle ragazze più brave della classe.

Secondo me lui ha una cotta per lei, ma non ha le palle per ammetterlo perché lei non se lo filerebbe nemmeno di striscio. Credo che sotto quell'apparenza dura e scontrosa che mostra alla luce del sole, sia un ragazzo dolce e affabile, ma è una sensazione, un mio percepito.

Comunque Donatella non lo sopporta più, ma non reagisce. E se lei non lo fa, perché mai dovrei dire qualcosa io?

Parlando di cose fighe, invece... questo pomeriggio la lezione di pattinaggio è andata alla grandissima.

Ho stracciato Giada alle prove per il campionato, e succederà anche tra tre settimane, quando saremo sulla pista a Forte dei Marmi, in Toscana. Non sono pronta a lasciare a qualcuno il titolo di campionessa italiana, soprattutto a lei.

Oggi ha fatto una scenata con la nostra allenatrice per come le ho risposto a tono, ma io mi sono fatta una grassa risata.
Sta di fatto che ho provato il pezzo tecnico e non ho sbagliato niente! Ne un salto, ne una trottola, ne un passo sui bilancini, e quando l'ho terminato mi sono avvicinata a lei e le ho detto "respira il fumo che mi lascio alle spalle, ragazzina!". Apriti cielo!

Roberta mi ha tenuta fuori dalla pista un'ora per punizione, non facendomi così provare il pezzo lungo di danza.
Ma non me ne è importato niente, perché è il mio pezzo forte e con i miei trentasei chili so di volteggiare a meraviglia, con fluidità nei movimenti.

Giada, senza saperlo, alla fine mi ha fatto un grande favore, perché dagli spalti ho avuto modo di studiare al meglio i suoi punti di forza e di debolezza per il ballo, e così anche delle ragazze che gareggeranno nella mia stessa categoria.
Quindi, Giada, grazie mille!

Nelle quattro ore di allenamento mi sono sfogata e ho riflettuto molto sulla chiacchierata che ho fatto l'altro giorno con Liliana.
Lei dice che non sono in grado di provare emozioni, ma si sbaglia, perché è una mia decisione non mostrarle e renderle pubbliche. Non voglio essere etichettata come quella 'che soffre di apatia', perché non sarebbe vero oltre che sgradevole a sentirlo.

Sono così, cari miei, quindi chi mi ama mi prende per come sono!

Comunque sono appena tornata da un'altra corsa, perché ho deciso di recuperare l'ora di allenamento persa ed esser certa di non aumentare di peso. Questo mi costerebbe caro ai campionati.

In più questa sera esco con i compagni di classe (sia quelli belli sia quelli brutti, purtroppo) a mangiare una pizza per festeggiare Lorenzo, che giovedì ha compiuto i diciotto anni, quindi devo esser certa di poterla mangiare.

Credo che mi metterò il jeans classico strappato alle ginocchia, una maglia attillata nera con una giacca dello stesso colore. Per esser ancora più bella credo che utilizzerò il cappotto di mia sorella maggiore, che mi sta d'incanto nonostante sia un po' largo. È beige chiaro, quasi bianco, e lungo fino a metà polpaccio. Con questa mise sarò una favola.

E per oggi è tutto cara me!
A domani? Bah!

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