Io sono Te, e Tutto Sta Crollando

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Le due si diressero nella zona delle "Storie al Telefono" dove Elena aveva affrontato il ricordo distorto di Claudia, dove ai lati del corridoio c'erano ancora gli schermi rettangolari, simili ai cellulari, con lo schermo luminoso e statico.

Nel podio davanti c'era la versione distorta e oscura di Claudia, che era seduta lì in ginocchio, visto che era la sua zona.

Alzando la testa, e vedendo la sua controparte originale davanti a sé raggiungerla assieme a Laura, si sentì come uno strano effetto.

Quando le due arrivarono, ella si alzò e si avvicinò a loro due, in silenzio, ma senza brutte intenzioni.

"Fai attenzione.
Potrebbe farti del male." disse Laura a Claudia, che però ribatté con:"Non ti preoccupare, so quello che faccio."

E le due, a quel punto, si guardarono, faccia a faccia.
"Tu sei...Sei uguale a me" disse il ricordo distorto, guardandola.

"Sì, perché io sono l'originale." disse Claudia, un po' ironicamente mentre l'altra rimase un po' in silenzio.

"Tu devi fare attenzione.
Ha già preso la tua amica.
Non voglio che prenda anche te." la avvertì lei, ma Claudia era comunque sicura di sé.

"Sono coraggiosa.
Ho affrontato alcuni dei ricordi qui, anche grazie all'aiuto di Laura, per poter arrivare fino a questo punto, anche se in verità quei ricordi erano originariamente di Elena..." disse, ma la sua controparte, però, sembrava più preoccupata.

"No, tu non sai davvero che cosa sta succedendo!
Sono riuscita a vederlo anche io, Elena sta scomparendo lentamente, i suoi genitori e i suoi amici si stanno dimenticando di lei e le sue fotografie non hanno più la sua immagine sopra..."

Laura e Claudia si guardarono preoccupate per un po', sapevano che quello che stava dicendo il ricordo distorto era vero.

"Dovete salvarla prima che..." disse, ma prima che finisse la frase svanì non in una miriade di farfalle azzurre ma in un liquido nero, esattamente come la bambina che aveva affrontato Claudia in precedenza.

"Ohhh, Dark Memories, proprio tu mi dovevi deludere?
Avevo perdonato il tuo abbraccio con Elena, però adesso..."

Era lei, era la voce di Elayne, e sembrava parecchio compiaciuta per aver fatto fuori il ricordo distorto con le sue stesse mani.

"Riportaci subito Elena, razza di mostro!" disse Laura, tenendo puntata la sua bacchetta magica verso il nulla.

"Volete per caso dire Strings?"
E dopo aver detto quella frase, dall'altra parte del corridoio, comparì la ragazza.

Era Elena, ma i suoi capelli le coprivano gli occhi.
Era vestita con una camicia nera con le maniche a sbuffo, con al colletto un fiocco viola, la gonna a balze del medesimo colore, le calze lunghe nere e le ballerine viola e grigie.
Legati ai polsi, alle caviglie, alle maniche e come fiocco dietro la schiena aveva dei nastri viola di lunghezza media, così come c'erano nastri viola lunghissimi ad avvolgerla e attorniarla.

Parlava sì con la voce di Elayne, ma anche con la sua, dando un effetto sdoppiato ed inquietante.

"Non è più Elena ormai.
È molto meglio così, non trovi?" disse, rivolgendosi a Claudia, che però non accettava per niente questa cosa.

Strings fece un sorriso maligno e, subito dopo, si concentrò e indirizzò i lunghi nastri viola all'attacco di Claudia, che riuscì ad indirizzarli dall'altra direzione con la sua telecinesi, cosa che fece anche Laura con la sua bacchetta magica.

Strings però non mollava, voleva ucciderle a tutti i costi, così lanciò alle due un alone di gas viola che avvolse l'intero luogo e riuscì a tramortire le due ragazze e farle cadere a terra.

Ora che erano completamente deboli e senza forze, Stringa poteva approfittarne, così rievocò altri suoi nastri dal terreno e avvolse sia Claudia e Laura, cominciando a stritolarle pian piano.

"Molto bene.
Adesso vi ucciderò, in modo che io possa convivere con la mia disperazione in eterno, e continuare a dominare Discordia!" disse Strings ridendo, e continuò a stringere la presa.

Claudia era ancora debole, però stava sentendo il suo respiro mancarle pian piano.

Non voleva morire, non poteva lasciare che quel demone vincesse e continuasse a tenere Elena in quello stato.

E la sua determinazione fu così forte che, con le sue ultime forze, gridò a squarciagola e improvvisamente un bagliore bianco e luminoso avvolse lei e Strings, liberando Laura e portando le due in un luogo lontano da quella piazza, ma sempre dentro la mente di Elena...

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Strings si guardò intorno di scatto, per vedere dov'era finita.

Non era più avvolta e attorniata dai suoi nastri, ma era in una stanza completamente scura e silenziosa.

Cercò di romperne le pareti con i suoi poteri, ma a quanto pare era indistruttibile.

Claudia, nel frattempo, era ancora a terra, a massaggiarsi la gola dopo l'urlo di prima.

Strings la addocchiò e si avvicinò di corsa a lei furiosa, pronta per darle il colpo di grazia con i suoi nastri, ma fu bloccata al piede all'improvviso da quello che sembrava un fascio di luce azzurrino.
Probabilmente era un altro potere che Claudia era riuscita a sviluppare.

"Calmati..." disse lei a voce bassa, rialzandosi e tossendo un poco.

Strings era agitata più che mai mentre cercava di liberarsi, ma ogni suo sforzo era completamente inutile, anche l'altro piede era bloccato.

Claudia, a quel punto, si avvicinò a lei.
"Tu non sei così Elena.
Quel Demone Interiore ti sta manipolando, ti sta intrappolando nella disperazione.
Non ti ricordi più...Dei bei momenti che abbiamo passato assieme?
Dei tuoi genitori e dei tuoi amici?
Nulla?"

Strings rimase ferma lì, e a quel punto si rivelarono i suoi occhi, che erano completamente neri e piangevano inchiostro.

"Loro mi odiano...Tutti mi odiano..." gridò, facendo colare inchiostro anche dalla bocca.
Non era più una voce sdoppiata, era quella di Elena, che cercava di liberarsi ma era ancora intrappolata.

"Io no" disse Claudia, e di impulso la abbracciò.

Strings si stupì di ciò, ma subito dopo si dimenò, non voleva essere abbracciata.

Ma Claudia non demorse, continuò a stringerla accanto a sé e non farla allontanare da lei.

Fu a quel punto che Elayne su staccò dal corpo di Elena a forza e si allontanò, o per meglio dire una figuraccia inchiostrata che riprendeva le sue sembianze si allontanò.

Elayne, senza aver posseduto Elena, avrebbe continuato ad essere debole e aveva bisogno del suo sostegno per sopravvivere, ma uscendo perse tutto il suo potere e gridò sciogliendosi e scomparendo, facendo tornare Elena alla normalità.

La ragazza rinsavì e tornò in se, e rivedendo la sua amica, ricambiò al suo abbraccio sorridendo...

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Le due, a quel punto, ritornarono alla piazza, dove mano a mano Discordia si stava frantumando, ma non con crolli o frantumi, semplicemente il tutto stava lasciando spazio ad un immenso cielo stellato, e ipezzi sembravano svanire nel nulla come polvere mossa dal vento, così come Laura, che ebbe appena il tempo per sorridere alle due per poi scomparire.

Le due amiche, a quel punto, stettero ad ammirare l'immenso cielo stellato, mano nella mano.
"Adesso Discordia non esisterà più, dato che non sei più disperata..." mormorò Claudia.

"Ho già scelto di essere libera, ed Elayne non voleva permetterlo, voleva infierire sulla mia disperazione e intrappolarmi..." disse Elena.
"...E tu sei riuscita a farmi tornare in me.
Amica mia, di questo ti ringrazio..."
"Ho fatto tutto solo per salvarti, perché ti voglio bene" disse Claudia sorridendo.
"Adesso, però, bisogna svegliarsi.
Il sogno è finito, e sono sicura che i tuoi genitori saranno commossi quando ti rivedranno sveglia..." affermò lei.

"Giusto..." disse Elena, e fu così che le due se ne andarono via, lontano, mentre Discordia si dissolveva nel buio, lasciando spazio ad un cielo stellato e sereno, così come Elena da lì in poi.

Fine

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