CAPITOLO 15 - COS' E' CHE TI RODE ESATTAMENTE?

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«Fammi capire un attimo... cos'è che ti rode esattamente? Il fatto che ti abbia nascosto, o che non abbia manifestato alcun interesse nel venire a letto con te?»

Potete ormai immaginare tutti chi mi stesse ponendo quella domanda così delicata, così come il contesto in cui mi trovavo. Ovviamente era Meghan e, altrettanto ovviamente, eravamo in conferenza via Skype, in cui avevo appena terminato di aggiornarla sulle vicende della sera precedente e di quella mattina.

«Meg, non diciamo assurdità! Mi girano perché mi sono trovata a dovermi nascondere come una ladra, non di certo per il suo mancato entusiasmo nello sbandierarmi ai suoi amici come la finta scappatella di una notte. Se non mi ha messa in bella mostra era anche e, soprattutto, per proteggere se stesso!» ribadii ancora una volta.

«Mmmm... ne sei proprio sicura?» domandò con un sorrisetto di chi la sa lunga.

"Oh, Signore del Cielo, dammi la forza!"

Non ce la potevo fare a gestire insinuazioni su di me e Luke da parte della mia amica, quando già la mia mente era tutto il giorno che mi prendeva a sberle per essermi lasciata coinvolgere per la milionesima volta da lui.

«Senti, Meg, parliamoci chiaro. Se io decidessi di concedermi a quel tizio, come minimo dovrebbe andare ad accendere un cero» affermai risoluta.

«Uno di quelli per i morti?» mi chiese sconcertata la mia amica.

«No, scema! Uno di quelli che servono a ringraziare tutti i santi, gli angeli e tutta la cavolo di schiera degli arcangeli!»

E con questa battuta finalmente riuscii a distrarre per un po' la ragazza impertinente con cui stavo colloquiando, la quale scoppiò in una fragorosa risata, anche se ero consapevole del fatto che sarebbe tornata alla carica a ogni pie sospinto.

«Che matta che sei! E poi scusa, non hai detto che il tipo è ben dotato? Che ne sai, capace ti piace farci un giro sopra» sostenne con fare allusivo.

«Meg! Non ci voglio credere che tu l'abbia detto! Innanzitutto, a casa mia, "ben dotato" vuol dire un'altra cosa. Io ho solo detto che fisicamente non pare messo maluccio!»

"Ci manca solo che inizi ad insinuare che lo abbia molestato nel sonno."

«Perché? Non aveva l'alza ban...»

«Meghaaan! Non provare neppure a completare quella frase!» quasi urlai isterica per fermare l'irreparabile.

Alzò le mani davanti allo schermo, con fare innocente. «Io volevo solo sapere se avessi sentito altro, oltre al petto muscoloso e alle spalle ampie, di prima mattina.»

Mi bloccai con la tazza di tè alzata a metà strada dalle mie labbra; non ci volevo credere che lo avesse detto davvero.

«Meg, per piacere, ricomponiamoci! Io non ho toccato, né tastato nulla che implicasse zone al di sotto della cintola. E, se permetti, ero decisamente troppo impegnata a camuffarmi da cesto dei panni, per pensare a certi dettagli!»

Dovevamo ritornare immediatamente in carreggiata, altrimenti ci saremmo andate a schiantare contro un albero con questi discorsi.

«Che esagerata! Ho fatto solo una domanda! Va bene, visto che non vuoi appagare questo versante della mia curiosità, che ne dici di parlarmi ancora di questa sensazione di confusione, o per citare le tue parole: "come se lui mi vedesse davvero"? Io credo che sia la parte più importante della serata» mi rimbeccò, poggiando il mento sulla mano, in attesa.

Lo sapevo che avrebbe spinto su quel tasto, ma gliene avevo parlato proprio perché sapevo che lei era l'unica in grado di riuscire a farmi ragionare sulla miriade di sensazioni che avevo provato quella notte.

Sbuffai spazientita. «Non ho una risposta, d'accordo? Non so neppure dirti cosa ne penso in merito. Ti ho descritto i fatti e come mi sono sentita. Ora invece mi trovo in uno stato confusionale, perché non riesco a capire da dove provengano certe sensazioni quando sono con lui. In un momento vorrei scorticarlo vivo: non lo sopporto, lo trovo assolutamente fuori di testa e con uno stile di vita più che discutibile; ma, in altre circostanze, ci sono momenti che lo sento vicino a me come poche persone a questo mondo. E lo so che tutto ciò è una contraddizione, Meg, lo so! Ma io non riesco a comprenderne davvero il senso e, più ci penso, più mi sembra di impazzire. Non so neppure più come mi debba comportare con lui.»

Mi sentivo esausta dopo quel lungo monologo, come se avessi buttato fuori, insieme alle parole, tutte le mie energie. Meghan, invece, dall'altro lato dello schermo, mi fissava in silenzio, picchiettando le sue belle dita smaltate di rosso sulla tazza in ceramica che teneva tra le mani, come se si stesse prendendo del tempo per riflettere su tutto ciò che le avevo appena rivelato. Iniziai ad avere i sudori freddi per ciò che avrebbe potuto dirmi.

«Sarò onesta con te, Ollie, come d'altronde faccio sempre. Se vuoi il mio parere, io ti consiglio di non starci troppo a pensare. Nel senso che, questo ragazzo, per quanto pazzo sia, ti fa stare bene, ti sfida, ti sorprende, ti conduce a porti delle domande che non vuoi farti, ma, specialmente, ti regala un sorriso. Perché è inutile che lo neghi, ma da quando lo hai conosciuto sorridi di più, ti vedo più serena, e per me questa è la cosa fondamentale. Quindi lascia stare le implicazioni di quello che senti o provi, piuttosto vivitelo! Vivitelo come un amico, come un amante, come un ragazzo che non rivedrai mai più, non ha importanza il come, ma vivitelo! Per una volta manda al diavolo il bisogno di capire nei minimi dettagli ogni emozione, perché sei sempre troppo spaventata di rimanere coinvolta. Alza le tue classiche barricate per difendere il tuo cuore, perché quella è la parte che devi preservare per il tuo bene, ma per il resto chi se ne frega, goditi questi momenti, amica mia, assaporali, ma, in particolar modo, sii felice!»

Volevo davvero un bene dell'anima a questa ragazza, ma davvero un bene che non credo si possa neppure cercare di spiegare. Lei c'era sempre e, ogni volta, sapeva come aiutarmi, come ascoltarmi, cosa dire, e io non potevo che ringraziare il giorno in cui era atterrata nella mia vita.

«Grazie, Meg! Dico davvero, grazie! Che poi ti tocca sorbirti tutta questa litania ogni giorno, sei una santa!»

«Non essere sciocca, ti sprono così per avere la mia buona dose di soap opera settimanale, altrimenti sai che noia!» disse ridendo, per stemperare la serietà del discorso appena concluso.

«Aaah, mi sembrava strano che non avessi un tuo tornaconto personale, maledetta! Ecco spiegato il tutto! Comunque, che ne sai, capace questi incontri fortuiti e queste sorprese continue potrebbero anche essere giunti al loro termine.»

Io francamente, per quanto in alcuni momenti con Luke stavo davvero bene e mi sentivo compresa e accettata come poche volte prima di allora, me lo auguravo, perché poi subentrava sempre il rovescio della medaglia di quando si comportava come uno squilibrato.

Ma la mia amica parve non avere la mia stessa opinione in merito e, con un sorrisetto diabolico, sorseggiando la sua tisana calda, emise il suo verdetto. «Oh, mia cara, ne dubito! Il soggetto mi sembra uno dalle mille sorprese!»

E purtroppo... non sapevo ancora quanto lei avesse ragione.

Salve a tutti! In questi giorni ho realizzato delle filastrocche sceme per le protagoniste di alcuni racconti che segue, ed una delle autrici mia ha fatto giustamente notare che non ne avevo creata una per la mia povera Ollie e così, sperando di strapparvi un sorriso, eccola qui:

Olivia è il mio nome,

ma è Ollie il mio soprannome.

Per i pigiamoni ho una gran passione,

insieme ai cornetti caldi a colazione.

Una sera ad una festa sono andata,

e da quel giorno la mia vita è cambiata.

Una scimmietta matta ho incontrato,

ed il mio campanello di casa ha stalkerato.

Il mio mattarello ho sguainato,

ma quello non l'ha fermato.

Su di una scala mi ha fatto salire,

e lì ho rischiato di morire.

Ma poi del gelato mi ha regalato,

e così l'ho perdonato.

La sua mente è un turbine di follia,

ma io credo che mi piaccia la sua pazzia.

Bussa ancora alla mia porta,

ed io mi chiedo cosa vorrà questa volta.

In una nuova avventura mi vuol portare,

e a me non resta che pregare.

Perché con la scimmietta ed il topino,

sappiamo tutti che sarà un gran casino!

Spero che questa stupidaggine che ho realizzato vi abbia divertito insieme al nuovo capitolo! Ed ora ci salutiamo come di consueto in una nuova lingua... qualcuno che conosce il Rumeno c'è?!?

LA URMăTOAREA PIJAMAUA!

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