CAPITOLO 34

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Riuscire a convincere Rubyo, di lasciare che Gideon venisse alle acque termali con me, fu una vera impresa.

Era evidente quanto contrariato fosse, e sarebbe stato senz'altro impossibile convincerlo se il vincolo del "fratello" non avesse dovuto trattenerlo. Fortunatamente però, il suo atteggiamento venne interpretato come quello di un prudente zio, preoccupato della salute del suo nipotino e non quello di una guardia del corpo iperprotettiva.

«Ebbene dimmi...»Iniziò Gideon turbato, non appena fummo soli. «... perché hai lasciato che venissi con te? Sei una donna piuttosto casta e prudente per non avere un secondo fine. »

«Ben detto. »

E gli bisbigliai il mio piano di fingermi indifesa e attirare così i briganti, in modo che potessimo eliminarli senza dare nell'occhio.

«Va bene, mi hai convinto. »Disse infine Gideon, poggiandosi al tronco di un albero.

«Perfetto. »Dissi io, sciogliendomi il nodo del mantello e lasciandolo scivolare per terra.

«Ehi! Favilla! »Non fu necessario guardare in faccia Gideon per capire quanto sorpreso fosse. «Hai intenzione di spogliarti davvero? »Mi girai verso di lui con uno scatto.

«No! Certo che no! Mi sono fatta dare questa veste apposta per proteggermi dal freddo. Ma tu non guardare comunque! »

Vidi Gideon tirare un sospiro di sollievo. «Per un momento ho temuto che avessi voluto torturarmi. »

Mi accigliai, non ben certa del significato delle sue parole.

«Lascia stare. Muoviti ad entrare o ti ammalerai sul serio. »Disse lui girandosi, notando la mia perplessità.

Senza farmelo ripetere due volte, mi immersi rapidamente nell'acqua: fuori si gelava. Il contatto con la superficie fu così piacevole, che finii con l'immergere anche la testa. Era da tempo che non mi facevo un bagno così.

«Che ti è successo alla schiena? »

Alla domanda di Gideon, sbarrai gli occhi e mi rimmersi fino al collo.

«Niente. »Improvvisamente a disagio, mi strinsi la vestaglia in petto.

«Erano frustate vero? »Deglutii a fatica, continuando a dargli le spalle.

Era vero, ero casta e pura, ma il vero motivo per cui avevo chiesto la veste era per nascondere quell'orribile marchio del mio passato. Speravo che anche da bagnato, il tessuto, fosse stato abbastanza spesso da non lasciare intravedere la mia pelle, ma evidentemente mi sbagliavo.

«Chi è stato? »Strinsi ancora di più i pugni al petto.

Quella sua insistenza stava davvero iniziando a farmi perdere la pazienza.

«È stato tuo fratello? »E quello fu il limite.

«Ti ho detto che non è niente! »Scoppiai, trovando finalmente la forza di guardarlo in faccia.

Ma fu proprio nel suo volto che, al posto di mera curiosità, intravidi sofferenza e tristezza oscurargli gli occhi. L'intensità del suo sguardo però, mi fece immediatamente provare empatia e distogliere il mio.

«Ssh! »Mi zittì improvvisamente lui, facendomi alzare nuovamente lo sguardo. «Lo hai sentito anche tu? »

Scossi la testa. Ero stata troppo presa dai miei pensieri.

Un altro fruscio ruppe il silenzio.

«Si, questa volta si. »

Feci per uscire dall'acqua pronta a combattere, stringendo già in mano il pugnale, che avevo tenuto nella giarrettiera, ma Gideon mi interruppe.

«Faccio da solo. »

Mi guardò per pochi secondi, lasciando scivolare lo sguardo su di me, per poi distoglierlo rapidamente.

Guardai in basso, dove il sottile tessuto incrociato lasciava intravedere due aloni rosei. Mi avvampai in un istante all'idea che Gideon aveva avuto la mia stessa visione e mi tuffai in acqua con il resto del corpo, nascondendolo.

Quando tornai a guardare in direzione di Gideon però, non lo trovai più. Era scomparso. In quell'istante mi dimenticai di tutto il mio pudore e uscii dall'acqua, usando un solo braccio per coprirmi.

«Gideon! »Urlai al bosco notturno, mentre la neve scendeva lenta.

«Scusami Favilla. »Disse improvvisamente lui, spuntando qualche attimo dopo dalla boscaglia.

«È bastato disarmarne uno per far scappare a gambe levate gli altri. Se questi banditi sono così codardi farebbero bene a cambiare mestiere. »Non appena terminò la frase, tornò ad analizzare il mio corpo. Avevo completamente dimenticato quando esposto fosse. «Ci tieni davvero a farmi vedere tutt-»

Un verso gutturale interruppe Gideon.

Un bandito era appena spuntato alle sue spalle, rifilandogli una pugnalata nella scapola sinistra.

«Lyra, adesso girati e copriti bene le orecchie. »

Capii le sue intenzioni solo quando, con il braccio opposto, estrasse il pugnale dalla scapola. Feci come mi era stato detto e mi accovacciai per terra, sforzandomi di rivolgere il mio pensiero altrove.

«Andiamo, adesso. »

Pochi attimi dopo, Gideon mi avvolse nel mio mantello, coprendomi la testa con il cappuccio e prendendomi per le spalle per aiutarmi ad alzarmi. Proseguii qualche passo poi le gambe mi cedettero nella neve.

«S-scusa. »La mia voce era tremante, mentre cercavo di rialzarmi.

«Non c'è nulla di cui scusarti. »

E con una facilità sconcertante, Gideon mi prese in braccio, lasciando che poggiassi la testa nell'incavo tra la spalla e il collo.

«Signorina! Che le succede? »Ferd ci venne in contro non appena ci vide.

«È stata troppo a lungo nelle acque termali e il calore prolungato le ha provocato un giramento di testa. Si riprenderà in fretta, ha solo bisogno di stendersi. »Si giustificò Gideon al mio posto, proseguendo verso il carro.

Per un attimo i miei occhi, socchiusi come se fossero stati assopiti, incontrarono quelli di Rubyo, che fin troppe volte aveva visto quella mia reazione per non conoscerne il motivo.

Non appena Gideon uscii dall'abitacolo del carro, ne entrò Rubyo, stravolto.

«Che è successo?! »Aveva gli occhi sbarrati e le mani leggermente tremanti.

«È stata una mia idea. »Dissi quasi come per rassicurarlo. «Per far uscire allo scoperto i banditi. »

«Ero così preoccupato! »

Mi si gettò addosso, abbracciandomi. La sua reazione così inusuale mi stupì.

Scossi leggermente la testa, cercando di ricambiare l'abbraccio, seppure debolmente.

«Va tutto bene, non erano minimamente al nostro livello. »

«Non mi sto riferendo ai banditi. »Rubyo si staccò dall'abbraccio bruscamente. «Ma a Gideon. »Quell'affermazione, dai toni così esasperati, mi strappò una breve risata.

«Tranquillo, si è comportato bene. »Circa.

«E che mi dici dell'attacco? »Mi domandò, facendo cenno con il mento al mio corpo ancora tremante.

«Un bandito ha attaccato Gideon alle spalle e lui lo ha ucciso. »

Rubyo prese ad accarezzarmi la testa, cercando di calmarmi. Quello era il suo modo per tranquillizzarmi. Lo faceva da quando eravamo piccoli.

«Ora vai a medicare Gideon, per favore. »

Rubyo, con un'ultima carezza, si piegò verso di me, depositandomi un lieve bacio sulla fronte, per poi uscire.

Eppure, ancora una volta, il tocco delle sue labbra, mi sembrò così familiare... 

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