CAPITOLO 37

Màu nền
Font chữ
Font size
Chiều cao dòng

Rubyo's POV

«No! Lyra! »Mai un attimo avevo smesso di urlare, di continuare a cercare di liberarla e di implorarla di restare. «Lyra! »Ma dopo qualche minuto le mie azioni si rivelarono del tutto vane e l'interno della grotta rimase in silenzio.

Come avevo potuto lasciare che accadesse?

Proteggerla era la mia unica ragione di vita, ma avevo fallito. Di nuovo. Mi ero lasciato sopraffare dalla mia paura e, ancora una volta, ancora un'altra volta, avevo lasciato che fosse lei a proteggermi.

Ancora. Una. Stramaledettissima. Volta.

Con un rumore ferroso la spada mi scivolò dalle mani e, qualche attimo dopo, le gambe cedettero, facendomi ritrovare accasciato per terra, con lo sguardo vuoto fisso sull'uscita bloccata.

Una mano poggiata sulla spalla mi strappò dalla mia trance.

«Dobbiamo ritrovarla. »Dissi, quasi sussurrando, senza distogliere lo sguardo dalle rocce davanti ai miei occhi.

«Lo so. E lo faremo. »Quella fu la prima volta che considerai il Kelpie come un alleato.

«Possiamo scendere a valle con questo percorso e tornare indietro fino alla strada sbarrata. Ci troveremo dalla parte opposta della strada, ma potremmo trovarla lì. »Propose Ferd.

«Allora andiamo. »

Proseguimmo lungo il percorso sterrato di montagna per un tempo che mi sembrò infinito.

L'ansia, l'angoscia, l'impotenza e il senso di colpa mi stavano divorando. Se le fosse successo qualcosa non me lo sarei mai perdonato.

«Si può sapere che ti è preso prima? »

In quel momento non avevo proprio bisogno di qualcuno che mi facesse la predica. Soprattutto se questo qualcuno era un Kelpie.

«Non sono affari tuoi. »

«E invece si. Se avessi saputo qualcosa ora Lyra-»

La voce gli si ruppe.

Anche se per un breve, brevissimo, istante, provai empatia nei suoi confronti. La sofferenza e il senso di colpa che emanava la sua voce... solo allora capii di non essere l'unico a provare dei sentimenti così forti per Lyra.

«Sei davvero serio nei suoi confronti? »

Non riuscii a trattenere quella domanda, che mi scivolò dalle labbra. Il Kelpie mi rivolse uno sguardo freddo e diffidente.

«Non sono affari tuoi. »Mi fece il verso.

Ma quella risposta fu più che sufficiente.

«Se dovesse succedermi qualcosa, prenditi cura di lei. Tu non mi piaci, affatto, ma lei si fida di te. Non la ferire. »

Una luce cupa brillò nei suoi occhi.

Perché? C'è qualcosa che ci stai nascondendo?

«Finiscila, o potranno pensare che sia tu il marito. »Disse improvvisamente lui.

«L'ho notato sai, come ti nascondi dietro alle tue battute ogni qual volta non vuoi avvicinarti ad un argomento. »Lo istigai.

«L'ho notato sai, come rispondi alle domande con altre domande quando cerchi di cambiare argomento. »Mi fece nuovamente il verso lui.

«Cosa ti è preso prima? »Riprese il Kelpie imperterrito.

«È il mio trauma. »Dissi a testa bassa.

«Il buio? »

Scossi la testa. «Il chiuso. »

Il Kelpie aggrottò le sopracciglia con fare incuriosito.

«Immagino ti sarai chiesto come ho fatto a sopravvivere all'attacco degli esseri dell'Altro Sole che ha sterminato la mia famiglia. »Feci una pausa, ancora non tanto sicuro di volermi aprire con lui. «I miei genitori mi hanno nascosto sotto al pavimento, attraverso una botola. È vero, mi hanno protetto dall'attacco, ma da lì ho potuto assistere a tutto. »

Le immagini cruenti dell'omicidio mi riempirono la mente, portandomi alla memoria tutte le parole, le grida, i corpi, il sangue. Il senso di nausea mi pervase quando ricordai il corpo di mio padre, caduto sopra di me, e l'ultimo sguardo che mi rivolse, mentre il suo sangue scivolava in gocce tra le assi del pavimento, macchiandomi di uno sporco che mai sarei riuscito a togliere.

«Sono rimasto lì per molti giorni. »Proseguii, dopo essermi schiarito la voce. «Finché non trovai la forza per superare i cadaveri della mia famiglia e andarmene. »

Un'altra morsa mi strinse lo stomaco.

«Da allora Lyra è stata la mia unica famiglia. Se ora sono così lo devo solo a lei. »

«Come hai fatto a vivere così finora? Come sei riuscito a nascondere i tuoi sentimenti per tutto questo tempo? »

«Inizialmente neanche io lo avevo realizzato, pensavo che ciò che io provassi nei suoi confronti non fosse altro che puro rispetto e senso dell'onore... Eppure nessun altra guardia provava le stesse cose. È stato allora che ho realizzato. »Deglutii, la gola improvvisamente secca. «Ed andava tutto bene, prima che arrivassi tu. »

Un ghigno soddisfatto apparve sulle labbra del Kelpie. «Mi fa piacere che io abbia avuto tutto questo peso nella vostra relazione. »

«Non intendo questo. »Dissi aspramente. «Lei aveva solo dodici anni quando è dovuta scappare. Non ha avuto il tempo di imparare il significato di molti sentimenti, tra cui cosa volesse dire amare ed essere amati. Era più impegnata a sopravvivere. Ma a me andava bene così. In questo modo lei non avrebbe avuto distrazioni e io potevo starle affianco. Era tutto ciò che mi bastava. O almeno credevo. Poi sei arrivato tu-»Un'improvvisa rabbia mi costrinse a proseguire a denti stretti. «- così sfacciato ed egoista, hai iniziato a renderla più insicura, incerta, dubbiosa. Tu non capisci, ma un giorno potresti esserle fatale. Per questo ed altri motivi ho iniziato a non sopportare la tua presenza! E improvvisamente sono diventato più avaro ed il solo averla accanto non mi basta più. Io voglio-»

Possederla.

Ma quel mio desiderio, troppo presuntuoso, non poteva essere rivelato ad alta voce. Mi vergognai di me stesso, mentre la rabbia nei confronti del Kelpie cresceva sempre di più. Era lui che mi aveva reso così.

Vidi il Kelpie intento a rispondermi, ma prima che potesse parlare, un uomo ci interruppe, indicandoci una cosa nel bosco, che preso dal discorso non mi ero reso conto di aver raggiunto.

Pezzi di legno accatastati, ruote distrutte e lì, appeso ad un ramo, un mantello insanguinato.

In quel momento fu come se tutto il mondo mi fosse crollato sotto i piedi. Essere trafitto da una spada era stato meno doloroso tanto grande era la mia sofferenza.

Le ginocchia cedettero improvvisamente, mentre la mia testa si svuotò da qualsiasi pensiero.

Tranne che da uno.

Una lacrima mi solcò il volto scavato dall'orrore.

Lyra era morta ed era solo colpa mia.

Bạn đang đọc truyện trên: Truyen2U.Pro