CAPITOLO 64

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Rubyo era disteso supino, con il volto girato dal lato opposto al mio ed un braccio fasciato. Al suo fianco, girata di spalle, una guardia imperiale in armatura era occupata con qualcosa, che la obbligava a restare inginocchiata al suolo.

Il mio viso si segnò da rughe espressive contrastanti, che esprimevano rabbia e determinazione, con ritrovata gioia e speranza.

In altri casi mi sarei avvicinata silenziosamente, sfruttando il fattore sorpresa, ma questa volta i miei movimenti erano così instabili, che preferii procedere con un attacco frontale. Estrassi il pugnale con poca cura e glielo puntai alla gola.

《Allontanati.》

Questa si irrigidii sul posto, alzando le mani in segno di resa.
Seguendo i miei passi, prese ad indietreggiare.

《Girati.》Ordinai.

In quel momento Rubyo mugugnò, sofferente. Dapprima aggrottò le sopracciglia, poi voltò il viso ed infine aprì lentamente gli occhi.

La Guardia fece per andargli in contro, ma la fermai all'istante, rafforzando la pressione della daga attorno al suo collo.

《Ho detto girati!》

《Coline?》Rubyo fu attratto nella nostra direzione dal suono della mia voce.《Lyr-》Ma non fece in tempo a finire, che accorgendosi della situazione, strabuzzò gli occhi.《No! Ferma!》Con un movimento rapido e brusco cerco di rimettersi in piedi ma, forse colto da un giramento di testa improvviso, dovette rinunciarci.《Non la uccidere!》Allungò il braccio sano verso di noi.《È un'amica!》

Allentai la presa, titubante.

In quel momento la guardia si girò: era una ragazza.

Non me ne ero accorta subito per la pesante armatura dorata e per i capelli corti, raccolti in una coda bassa.

Rubyo sembrò calmarsi solo nel momento in cui rinfoderai il pugnale.

《Chi sei?》Chiesi, per accertarmi di aver capito bene le parole di Rubyo.

《Non hai sentito? Coline.》

La ragazza strinse le braccia al petto, visibilmente spazientita, sbruffandosi via dalla faccia una ciocca bionda, troppo corta per rimanere nella pettinatura.

《Tu saresti...?》

《Io-》

《Lyra!》

Non feci in tempo a finire la frase, che caddi al suolo priva di sensi, sotto il dubitoso sguardo mogano di Coline.

Al mio risveglio quegli occhi estranei erano scomparsi e al suo posto ne ritrovai un paio più familiare.

《Si sta svegliando.》Annunciò Rubyo e la Guardia fu presto al mio fianco.

Mi passò sotto il naso un'erba dall'odore così intenso da stordirmi.

《Non sono così sicura che tu stia cercando di aiutarmi.》Dissi, mentre mi strofinavo un occhio lucido che aveva preso a bruciare per l'erba.

《Non sono così sicura che mi dispiaccia.》Fece lei, liberandomi finalmente da quell'odore.

Guardai Rubyo sconcertata, ma il suo volto si distese in un sorriso che aveva come fine quello di rassicurarmi.

《Lyra, questa è Coline, un'amica.》

Additò la ragazza in armatura, seduta di fronte a me.

Ora che la situazione era più tranquilla, ebbi modo di notare una lunga cicatrice che, dal sopracciglio destro, raggiungeva lo zigomo sottostante, attraversando la palpebra.

Rabbrividii al pensiero di come potesse essersela procurata.

《A palazzo non ti hanno insegnato a non fissare le persone? O forse la Principessa è scandalizzata alla vista di una cicatrice?》

Se non fossi già stata seduta, probabilmente sarei caduta. Non sapevo più per cosa stupirmi: se per la situazione, per il suo tono o per il fatto che sapesse io fossi la principessa.

Guardai Rubyo senza parole. Lui, in segno di colpevolezza, inarcò le sopracciglia.

Davvero? Davvero era tutto quello che aveva da dire? Niente?!

《Possiamo fidarci. È un-》

《Amica. Ho capito.》Troncai il discorso.

《Ebbene Principessa...》La sua voce era carica d'astio.《...non devi dirmi niente?》

Sospirai, stringendo i denti.

《Grazie... 》

Un angolo delle sue labbra si piegò in modo impercettibile in un ghigno soddisfatto.

《... per aver salvato Rubyo.》

Stavolta fu il mio turno di sorridere, quando notai una lieve incrinatura tra le sopracciglia.

La ragazza, mi trafisse con i suoi occhi mogano, prima di sedersi al fianco di Rubyo.

《Figurati.》Per la prima volta il suo viso si distese in un'espressione sincera. 《Gli dovevo un favore, ora siamo pari.》

Rubyo prese a massaggiarsi il mento con fare pensieroso.

《Sicura? Credevo mi dovessi due favori!》

La guardia colpì scherzosamente Rubyo al braccio, che finse di essersi fatto più male del dovuto. Poi il suo volto si distese in un sorriso come da tempo non ne vedevo.

Era felice. Davvero felice.

Per la prima volta, dopo tanti anni.

Una morsa mi strinse il petto.
Dolorante, mi portai una mano sul cuore.

Rubyo se ne accorse subito, con la coda dell'occhio, e in un istante si sporse verso di me.

L'espressione allegra e disinvolta di prima, si sostituì ad una cupa e contratta non appena mi guardò.

Indietreggiai con il busto.
Rubyo mi guardò impietrito, bloccandosi.

Perché riusciva a fare solo quell'espressione quando mi guardava?

Lo fissai negli occhi. Non riuscivo a capire quello che stesse pensando.

《S-sto bene.》Dissi, raddrizzandomi e distogliendo lo sguardo.

Rubyo indietreggiò, risedendosi.

《Devi essere ancora stanca, riposa un altro po'.》

La ragazza mi guardò. Il tono della sua voce era incredibilmente calmo, ma la luce dei suoi occhi stava ribollendo.

Non ci misi molto a capire che non mi voleva tra i piedi.

《N-no... devo trovare Gideon.》

Mi ero completamente dimenticata della litigata e usarlo come scusa per allontanarmi mi fece sentire uno schifo.

Improvvisamente mi pentii delle parole che avevo rivolto a Gideon. Sarebbe stato meglio non aver trovato Rubyo.
Sarebbe stato meglio se non avessi mai iniziato a cercarlo.

Un'altra fitta al cuore.

《Andremo insieme.》

Rubyo fece per alzarsi e la testa della ragazza scattò verso di lui.

《N-no, non fa niente. È un Kelpie, starà sicuramente bene.》Mentii, distogliendo lo sguardo.

Ma non riuscii a non notare un'improvvisa scintilla che accese gli occhi mogano.

Mi stesi sul fianco, dando le spalle ai due che ripresero a parlare.

《Era dagli anni dell'addestramento che non ci vedevamo. Come mi hai riconosciuto?》

《Scherzi? Con quel ciuffo scarmigliato?》

Risero.

《E tu invece?》Fece lei.《Anche tu mi ha riconosciuta subito.》

《Non conosco molte guardie imperiali che non siano uomini e poi sembri l'unica tra loro a fare ancora il proprio dovere.》

L'armatura tintinnò.

《Cosa intendi?》

《Non sei stata nella Capitale?》

《Posso agire solo nelle terre al sud, ma da quello che dici immagino che la corruzione abbia toccato anche i ranghi più alti.》

Immaginai che Rubyo annuisse, perché non rispose.

《E pensare che avevano riposto così tanta fiducia in quell'esercito. Solo perché erano gli uomini più forti... 》

Provai pena per lei. Dalle cicatrici e il modo in cui mi si rivolgeva, era palese che si fosse allenata duramente, venendo ripagata ingiustamente.

《... ovviamente non sono arrabbiata anche con te! Non sei tu che hai scelto di andare a servire il palazzo.》

Quello fu davvero un colpo basso.

Sapevo che la scelta non era volontaria, poiché solo ai migliori tra i selezionati era affidata la protezione del palazzo, eppure quelle parole sminuirono ciò che per anni aveva legato me e Rubyo.

Temevo che lui, per tutto questo tempo, si fosse sentito obbligato da un semplice dovere da guardia imperiale.

《Neanche gli altri lo hanno scelto. Non dovresti provare così tanto risentimento.》La voce di Rubyo era pacata, cristallina.

Non riuscii a captare le sue emozioni.

Che fosse davvero solo un dovere per lui?

《Ma io non colpevolizzo l'esercito imperiale o le guardie. La colpa è tutta della Famiglia Reale. Dei Foxes e dei suoi discendenti!》

《Coline!》La voce di Rubyo tremò nel richiamarla.

Perché indugiava?

《È il tuo sovrano quello di cui stai parlando. E della tua futura regina!》

《Il sovrano è morto! E la Principessa sta giocando a fare la ladra!》

L'ira, la rabbia, la ferocia, la collera, la furia, l'odio, il disprezzo e il rancore che per anni mi ero portata in spalle, trovarono in quelle uniche frasi la loro valvola di sfogo.

Scattai in piedi, ignorando il dolore dei muscoli e la debolezza del fisico.

Mi girai, pugnale in mano e sguardo truce. L'avrei uccisa in quel momento con le mie stesse mani e niente, neppure un attacco di panico, avrebbe potuto fermarmi.

Niente, tranne la scena alla quale assistetti.

Rubyo era in piedi, e la sua ombra copriva totalmente il corpo della ragazza, seduta, con gli occhi spalancati.

《Ritira quello che hai detto.》

Rubyo la minacciava con la spada.

Lei si morse il labbro. Se non avessi avuto modo di conoscere il suo carattere avrei giurato che stesse per mettersi a piangere.

《Non posso. Quella sul sovrano è la verità. Ma per il resto, mi dispiace.》

Mi guardò e rimasi sconcertata, ancora con il pugnale in mano.

Era sincera.
Lo leggevo in ogni sua piega espressiva.
Eppure prima era così piena di astio.

Rubyo rinfoderò la spada e così feci io con il pugnale.

《Ti capisco e non ti biasimo. Anche la tua infanzia non è stata una delle più felici. Ma tu a palazzo non ci sei stata. Non hai visto quello che ho visto io. Non sai quello che so io. Ho fatto un giuramento e lo manterrò, quindi non posso parlartene. Ma come ti sei fidata in passato, fallo anche adesso, quando ti dico che Lyra è il futuro e la medicina di Nymand.》

Mi si bloccò il fiato nei polmoni.

《Mi fido.》Eppure la luce nei suoi occhi diceva tutt'altro.

Ma perché, in quegli occhi tremendamente scuri, riuscii a distinguere una scintilla di invidia?

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