Quel giorno fu strano. Il lavoro era stato un fiasco, il mio capo non aveva fatto altro che rimproverarmi e io desiderai sul serio di scomparire.

In quel momento, quando sulle coperte del mio cuscino mi stavo lasciando andare alle lacrime, tu mi scrivesti.

Volevi vedermi.

Il mio cuore fece una capriola e io sussultai.

Un messaggio poteva risollevare l'umore? Direi di sì, perché il tuo sembrò sistemare le mie frustrazioni.

Il mio cervello si ribellava, mentre le mie dita digitavano una risposta.

Stavo andando contro ogni mio principio, però accettai.

I dubbi mi assillavano, come avevano sempre fatto ma io, per un motivo a me ancora ignoto, riuscì a ignorarli e stranamente mi addormentai.

Ero ancora vestita, avevo il trucco un po' sbavato e i capelli scompigliati eppure dalla mia espressione rilassata si poteva comprendere la mia beatitudine.

Attendevo l'arrivo di quel giorno per poter di nuovo vedere i tuoi occhi.