Capitolo 48

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Eravamo tornati da qualche giorno a Seul e tu avevi già preso una camera d'albergo, deciso più che mai a non ritornare nella tua casa.

Non sapevi però che quel pomeriggio io avevo avuto altri piani e, per la prima volta, fosti tu a rivestire i miei panni facendo decine di domande sulla nostra destinazione.

«Misun, ti prego, dove stiamo andando?» mi chiedesti nuovamente, io però scossi la testa in segno di negazione: non avrei parlato. «Aspetta... Ma questa strada porta a quella caffetteria, quella dove ci siamo incontrati!» esclamasti allegro.

Fortunatamente pensasti di aver scoperto la nostra destinazione o avrei dovuto impiegare molta più forza per trascinarti. Quando però arrivammo nel famigerato luogo ci fu una sorpresa ad attenderti: sei ragazzi con cui avevi condiviso quasi tutta la vita. Appena ci notarono puntarono subito gli sguardi su di noi, o meglio, su di te: ero sicura fossero preoccupati della tua reazione.

«Che ci fanno loro qui?» chiedesti cambiando completamente umore, fermandoti in mezzo al marciapiede.

«Li ho invitati io... Diamogli almeno la possibilità di spiegare» dissi, tirandoti per la manica con quanta più forza possedevo.

«Non voglio parlargli» sibilasti con cattiveria; ci rimasi quasi male, ma riuscì comunque a farti sedere a quel tavolo.

Ci fu silenzio per diversi minuti; normalmente non mi sarebbe dispiaciuto i tuoi sguardi, riservati a tutti, avevano però creato una tensione tale da poter essere tagliata col coltello.

«Perdonaci, Jungkook... abbiamo sbagliato tanto questa volta e, credici, non volevamo trattare così Misun» disse Jin, iniziando a tirare via quel dente.

«Però lo avete fatto» li fulminasti, riuscendo di nuovo a zittirli.

«È stata colpa mia e di Hoseok- spiegò Yoongi, abbassando la testa dispiaciuto. -Ti ricordi quando siamo venuti con te e a trovare Misun a lavoro e lei si è ferita? Mentre tu l'aiutavi noi siamo rimasti con il suo capo» continuò, attirando maggiormente la mia attenzione.

«Che vi ha detto?» chiesi, precedendo le intenzioni di Jungkook.

«Ci ha spiegato da dove provenissi e ci ha convito che fossi un'approfittatrice, che eri qui in Corea solo per trovare un marito ed ottenere la cittadinanza» spiegò Hoseok evidentemente mortificato.

«E allora? Vi siete fatti abbindolare dalle parole di un razzista?!» esclamasti più che arrabbiato.

«Qualche giorno prima eri tornato molto scosso a casa e noi eravamo già molto preoccupati... Quando abbiamo saputo questa storia abbiamo pensato che fossi troppo accecato dai sentimenti per riuscire ad accorgertene anche tu. Pensavamo che oramai fossi stato preso all'amo e che avresti accettato tutto» disse Jimin.

«Abbiamo creduto che non volessi capire perché avevi bisogno di qualcuno che riuscisse a colmare il vuoto lasciato da Soyeon. E allora siamo intervenuti.» Taehyung puntò gli occhi nei miei facendomi intendere che era rammaricato per le sue azioni.

«Abbiamo commesso un errore madornale, però avevamo le migliori intenzioni. Ci dispiace davvero tantissimo e, Jungkook, se non vorrai parlarci oltre lo capiamo. Speriamo però che un giorno riuscirete a perdonarci» concluse Namjoon con un finto sorriso, erano infatti i suoi occhi a esprimere le sue vere emozioni.

«Sono arrabbiato lo ammetto, ma non sono io la persona con cui dovreste scusarvi. Misun è quella che è stata diffamata ed rifiutata, è con lei che ve la siete presa. Se lei vi perdonerà, lo farò anche io» dicesti congiungendo le braccia severamente.

«Jungkook, io posso capirli. Forse sono stati invadenti, però non penso avrei agito diversamente se fossi stata nei loro panni. Non sono mai stata arrabbiata con voi, anche perché sin dal primo momento mi avevate accolto a braccia aperte. Sicuramente avevate dei motivi validi per combinare tutto questo, quindi vi ho perdonati dal primo istante>> sorrisi, soddisfatta di me. Ti girasti immediatamente e puntasti i tuoi occhi sgranati nei miei, persino la tua la bocca si era aperta di poco: eri incastrato. Non potevi più fare l'orgoglioso ed eri quindi costretto a tornare nella tua casa, dalla tua seconda famiglia.

Dopo mi sarei dovuta ricordare di chiamare i tuoi genitori per informarli: la missione era stata compiuta.

Angolo me
Buon salve a tutti! Finalmente il tanto atteso capitolo con le spiegazioni è arrivato e spero che vi abbiano soddisfatto. Non è una cosa di cui si sente molto parlare, ma in Corea il razzismo è veramente alle stelle (non tanto verso gli occidentali, ma soprattutto verso i paesi vicini). Sono persino state fatte delle proteste per evitare che gli stranieri avessero gli stessi diritti dei coreani sul lavoro. 

Sono stata in vacanza e per questo la conclusione di Rules è stata rimandata, ma ormai i capitoli finali sono quasi completati e ne mancano appena 5 per la fine definitiva di questo libro (vi preparo mentalmente a non vedere più un baby kook e una shy Misun). 

A presto con un nuovo capitolo (si spera domani o dopodomani).

GAIA


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