Capitolo 7

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6 anni prima

Come dagli accordi affrettati che avevamo preso, mi presentai di fronte all'università con il mio cappotto a quadri e un velo di trucco. Faceva freddo e io sentivo di nuovo addosso gli accenni del mio malore precedente, ma rifiutare ancora quel tuo invito sarebbe stato più che scortese. 

Con la punta della scarpa disegnavo sul marciapiede figure immaginarie mentre attendevo il tuo arrivo, il vento freddo mi sfiorava i capelli, arrossandomi le guance più di quello che avrei voluto. Fu inevitabile per me sprofondare con la testa nel colletto del mio cappotto, speranzosa di trovare un po' di tepore.  

Pochi minuti dopo sentì delle mani sfiorarmi i capelli con delicatezza e un tessuto, probabilmente lana, posarsi sul mio capo. Alzai subito lo sguardo, notando il tuo volto concentrato su di me, poi alzasti il pollice in su, in segno d'approvazione. 

Probabilmente le mie guance diventarono ancor più rosse, ma il calore che mi stava donando quell'oggetto era qualcosa da cui non riuscivo a separarmi. 

«Dovresti coprirti bene in questo periodo, soprattutto dopo essere stata male per tutto quel tempo» dicesti apprensivo. In quel momento anche il mio cuore si scaldò un po' di più. 

Iniziammo a camminare, tu ovviamente facevi da guida per entrambi. Ad occhi esterni, o forse solo ai miei, quella sarebbe sembrata una passeggiata romantica. Parlammo molto, raccontandoci più sciocchezze che altro. Poi la mia curiosità prese il sopravvento.

«Uhm, Taehyung...» mormorai prima di pensare bene alle parole che avrei dovuto usare. 

Rivolgesti il capo verso di me, non fermando però i tuoi passi; almeno la situazione non sarebbe diventata ancor più imbarazzante. 

«Nell'ultimo periodo ti ho visto un po' triste, quasi spento. Forse è successo qualcosa?» ti chiesi insicura, prima di aggiungere « Cioè, non devi dirmelo per forza eh, so di essere appena una conoscente però ecco...» mi fermai, pensando che qualsiasi parola in più sarebbe diventata superflua. 

«Uh, quindi mi guardi?» sorridesti apertamente, come se avessi aspettato solo quel momento. Andai in confusione, colpita in pieno da quella frecciatina, tu però fermasti la mia risposta.  «I miei genitori sono dovuti andare di nuovo via, a lavoro. Sono qui grazie a una borsa di studio e tanti sacrifici, quindi ogni tanto mi faccio prendere dalla malinconia e dalla nostalgia; ma si fa quel che si può per sopravvivere!» 

La tua espressione sembrava serena, però quel turbamento che avevi avuto addosso non sembrava essere del tutto passato: possibile fosse solo la mancanza di casa?

Angolo me
Un po' di attesa per questo capitolo breve e tenero, però prometto che domani uscirà il secondo in cui magari saranno meno timidi :)

Scusate l'assenza, ma ho avuto un po' troppi compiti da fare e poco tempo per dedicarmi alla mia vita T.T cercherò però di ritagliarmi mezz'ora di tempo ogni giorno per scrivere e farvi arrivare un capitolo. Giurin giurello!

Grazie per l'attenzione e per aver letto fin qui, spero vi sia piaciuto il capitolo (se sì, lasciate pure qualche commento, mi fa sempre piacere leggere le vostre opinioni). A presto!!!!

GAIA

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