3. Pessime figure

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Kate:

Imbarazzante.
Non c'è altro modo per definire questo colloquio. Ho appena fatto sottintendere al mio spero futuro capo di essere un maleducato. Peggio di così penso non possa andare.

Si schiarisce la gola e mi guarda attentamente, assottigliando quei bellissimi occhi blu.
Faccio un finto colpo di tosse e indico la finestra, così da cambiare argomento. O almeno ci vorrei provare.
«Ma che bel tempo» esclamo, lui si gira nella mia stessa direzione, ma dalla faccia che fa non sembra particolarmente d'accordo.

«Sta piovendo» replica infatti, girandosi verso di me.
Guardo attentamente e vedo scendere le gocce sul vetro della finestra. Il temporale ha deciso di tornare e per me è arrivata l'ora di comprarmi un paio di occhiali.
Perché non mi sto zitta, una volta tanto?

«Già, intendevo dire che la pioggia mette... mette il buon umore!» invento, schiarendomi la gola. Spero lasci perdere tutte le cavolate che sto dicendo, perché di questo passo cambierà idea all'istante.
Io odio la pioggia. L'ho sempre detestata e non mi fa venire il buon umore, ma esattamente il contrario.
«È la prima volta che lo sento dire, io la odio.»
Ecco, appunto. Una cosa in comune.

Prende di nuovo il mio curriculum tra le mani e lo legge attentamente, come se volesse farmi qualche altra domanda, poi sospira e lo rimette sopra la scrivania.
«Facciamo così, non le farò altre domande, la voglio vedere direttamente all'opera.
Domani mattina deve arrivare qui per le sette e mezza, mi raccomando puntuale»
sottolinea.
Io annuisco immediatamente e mi scappa un sorriso per la felicità.
Domani. Inizio domani! Non mi aspettavo così presto.
«La mia attuale assistente, Yoky, le farà vedere come funziona questo lavoro. 
Per tre giorni avrà lei come guida.»

Annuisco nuovamente, si alza dalla sua sedia, così lo imito.
Lui mi guarda serio e mi stringe la mano con una presa salda e forte.
Dio mio, è maledettamente sexy persino quando stringe la mano! E cavolo, sto toccando la mano di Ashton Crew in persona!

«Allora, a domani» mormoro. Lui fa un mezzo sorriso che quasi mi fa svenire.
Ho già detto quanto è bello il suo sorriso? Non ne ha fatto ancora uno vero e proprio, ma già così, è da capogiro.
Mi giro per uscire dal suo ufficio e sono talmente incantata, che improvvisamente inciampo sui piedi della sedia dietro di me, urlo, muovo le braccia in cerca di equilibrio ma non lo trovo da nessuna parte. Cado rovinosamente. La faccia dritta sul pavimento!
Dio, che botta!

Ma come diavolo ho fatto a cadere?
Prima mi sbagliavo, non c'è fine al peggio!
Il mio viso è diventato talmente rosso che mi ci vorrebbe del ghiaccio per spegnere l'incendio che si è creato. Sono totalmente a disagio, tanto che vorrei sparire dalla faccia della terra.

«Sta bene??» chiede allarmato, mentre tento con scarsi tentativi di rialzarmi da terra. Lo sento alzarsi, sta venendo ad aiutarmi. Che imbarazzo.
«Certo, sto...Sto benissimo! Era una prova tecnica per vedere se il pavimento era... era così scivoloso come sembrava a prima vista! Il marmo, lo è» rido in modo isterico, come un'idiota.

Okay, Kate è il momento di tapparti la bocca.
Qualcuno mi dia nastro isolante.
Quest'uomo mi agita e non poco!

Sento la sua mano grande e forte prendere il mio polso e aiutarmi ad alzarmi, mi solleva come se fossi una piuma e mi ritrovo il suo viso vicinissimo, anche se sono costretta ad alzare il viso per via dell'altezza nettamente superiore alla mia. È altissimo ed è così vicino che stento a credere quanto sia bello. È una divinità.
Mi arriva subito il suo profumo e lo inspiro come se fosse una droga. Dolce, intenso, travolgente. Quelli che ti fanno venire voglia di attaccarti alla pelle e annusarla per ore.

Sì, è letteralmente una droga. Non solo il suo profumo, ma lui in generale.
Lo fisso in quegli occhi spettacolari che si specchiano nei miei. Si tratta solo di qualche secondo, eppure sembra un'eternità.
Il primo a ricomporsi è proprio lui.
Stacca la mano dal mio braccio e mi guarda divertito.
Io mi sistemo la gonna che si è leggermente alzata come sono caduta e quando rialzo lo sguardo vedo il suo proprio puntato sulle mie gambe. Mi stava guardando...
Mi sento accaldata.

«A... Allora a domani» balbetto. Lui mette una mano nella tasca dei pantaloni e punta i suoi grandi occhi blu su di me.
«Sì. A domani, Kate» mormora con una voce virile e profonda.
Che agitazione.
Perché deve avere questo sguardo così magnetico?

Forse è meglio scappare.
Faccio un mezzo sorriso ed esco dal suo ufficio facendo subito dopo un respiro di sollievo.
Okay, una cosa è fatta, non resta che aspettare fino a domani e vedere come va il primo giorno di lavoro.

####

Ciaoooo, allora che ne pensate?
Questo capitolo è molto corto perché il prossimo sarà quello di Ashton e non volevo metterli insieme, nello stesso.
Ho deciso di ripristinare questa storia, ovviamente correggendo e modificando man mano.
Per tutti quelli che l'hanno già letta, mi scuso di averla tolta, ma volevo rimetterla per renderla più bella, nonostante rimanga comunque fedele alla prima versione.

Vi mancavano?  A me tantissimo.

Per tutte i lettori nuovi, invece, grazie di essere qui. Fatemi sapere se vi sta piacendo.
Vi mando un grande bacio, a presto!

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