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Non aveva mai avuto paura delle grandi altezze...

Questa era una delle poche cose che caratterizzava Izuku quando era bambino e che lo differenziava, in positivo, nei confronti del suo amico Kacchan...

Era sempre Izuku ad arrampicarsi sugli alberi a tirare giù i palloni incastrati tra i rami...

Era Izuku a scalare la cupola di ferro nel parchetto dietro casa, fino alla cima, ed a sorridere soddisfatto quando riusciva finalmente a guardare dall'alto gli altri ragazzini del quartiere...

Era Izuku che alle medie, quando già la sua vita si era trasformata in un piccolo inferno, guardava giù da quel tetto valutando seriamente l'idea di buttarsi di sotto...

Già...

Il piccolo Izuku non aveva mai avuto paura delle altezze ma questo, quello che stava vivendo in quel momento, era molto più di tutto ciò che aveva mai affrontato...

Le ali di Hawks sembravano muoversi appena, sotto quei raggi solari, e per un singolo istante Izuku pensò persino che assomigliasse ad una di quelle raffigurazioni di Icaro...quell' idiota che aveva sfidato lo stesso sole, e la gravità, facendo un bello splash finale...

Idiota...ecco cos'aveva pensato di quel ragazzo delle leggende prima di iniziare a provare quasi ammirazione per lui...

Perché alla fine forse era vero...forse era davvero stato un idiota a costruire con il padre quelle ali di cera...

Ma era morto libero....e questa era forse la morte migliore che potesse fare...

Ma lui?

In che modo sarebbe morto?

Lo avrebbe lasciato cadere?

Avrebbe aspettato di essere a casa, al sicuro da occhi indiscreti per non rovinare la missione, e lo avrebbe decapitato con una delle sue piume?

Perché in fondo lo aveva sfidato no?

Lo aveva baciato...

Lo aveva morso...

Lo aveva spinto via e, come se non fosse abbastanza, aveva probabilmente rovinato tutta la loro copertura con quella scena patetica che era avvenuta al bar

Che cosa diamine gli prendeva?

Perché si sentiva così vulnerabile proprio adesso che non poteva, in nessun modo, esserlo?

Gli occhi verdi che erano strizzati dal terrore, e dal vento che gli colpiva ripetutamente la faccia, si riaprirono di uno spiraglio quando sentì l'aria stabilizzarsi intorno a loro ed il suo corpo traballare di meno...

Uno spiraglio...meno di un centimetro...

Ma uno spazio sufficiente alla sua retina per mettere a fuoco l'immagine che aveva di fronte e far ripartire il suo cuore a mille...

Era bellissimo...

Hawks, con il volto serio ed illuminato da quei raggi ed i capelli che sembravano fiamme d'oro, era la cosa più bella che avesse mai visto...

Le enormi ali rosse che vibravano mantenendoli stabili e planando appena...

Gli occhi gialli celati quasi da quelle lenti, dello stesso colore, che mantenevano lo sguardo fisso e fiero di fronte a sé

La bocca tirata, in un'espressione dura, e quel piccolo segno rosso che sembrava sporcarla...macchiarla...

Come se con il suo gesto avventato avesse sporcato un quadro perfetto, ed idilliaco, di uno degli eroi che aveva sempre ammirato

Ma quel segno rosso portava anche altro nella sua mente che viaggiava più veloce di loro...

Gli riportava un'immagine che non aveva mai associato a quei volti patinati che vedeva sulle riviste o, se proprio andava bene, alle poche interviste a cui si era riuscito ad imbucare...

Era umano...

Questo pensò Izuku...

Hawks ... l'eroe della velocità, e della scaltrezza, era umano tanto quanto lui...

Ed è questo pensiero che guidò la sua mano, nonostante la paura ed il terrore di sentirsi sospeso sul nulla, e la fece posare su quel piccolo segno rosso

I:" m-mi...m-mi dispiace...mi... m-mi dispia...."

Le iridi gialle tornarono in basso verso di lui, sempre con quello sguardo affilato che aveva imparato a riconoscere, e si assottigliarono ancora di più prima che le sue labbra si riaprissero per dirgli qualcosa...

Ma quegli stessi occhi che avevano cambiato espressione, per un misero secondo, tornarono di nuovo duri e spietati quando l'eroe si portò la mano all'orecchio

*Hawks*

Izuku riabbassò la mano, capendo che l'eroe era al telefono, e lo vide serrare la mascella mentre virarono improvvisamente a destra

*Si signore...si... ricevuto...

Passo e chiudo*

I palazzi iniziarono a scheggiare al loro fianco, sempre più velocemente, mentre l'eroe sfilava un telecomando dalla tasca e premeva un pulsante

H:" resta chiuso in casa e non ti muovere. È un ordine"

I loro corpi si fiondarono in una finestra aperta, tramite quel dispositivo, ed Izuku venne posato a terra immediatamente...

Le gambe gli tremarono fortissimo, cercando di mantenere l'equilibrio, ma non fece nemmeno in tempo a sollevare il viso che dell'eroe non c'era più traccia

E che quella finestra, insieme a quelle parole, gli veniva richiusa in faccia

Insieme a tutte le sue domande

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