· Postfazione ·

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È un periodo della mia vita in cui sto salutando e chiudendo molte cose. Il fatto che la conclusione di Selcouth arrivi proprio ora, in concomitanza con ciò, mi lascia addosso un certo senso di straniamento, come se non sia del tutto certa di essere arrivata a mettere un punto conclusivo anche questa volta.

Sarà forse perché ho vissuto la pubblicazione in modo diverso dal solito, quasi in maniera meno sentita, nonostante sia molto affezionata a questi miei mostriciattoli e i pasticci che combinano. Sarà forse anche perché Wattpad inizia a starmi un po' stretto e faticoso, non solo per i vari aggiornamenti e il resto, ma anche per una serie di motivi legati a me stessa e al fatto che, ormai, gironzolo sulla piattaforma dal lontano 2016. Sarà...

In ogni caso, è stato bello condividere con voi anche quest'avventura.

L'avevo detto fin dall'inizio che la storia sarebbe stata la sorella brutta e cattiva di Milquetoast e Twitterpated. Non so quanto i lettori di quest'ultime si trovino d'accordo con tale definizione, però, fin da quando l'ho progettata, volevo fosse diversa dai miei altri lavori e nel complesso anche un po' ostica.

Già i due personaggi principali lo dimostrano. Certo, per quanto le mie protagoniste non siano proprio famose per brillare di buonsenso e forza di volontà, con Cleo avevo proprio deciso che avrei tirato fuori una ragazza con cui sarebbe stato più difficile empatizzare: la volevo scontrosa, chiusa in se stessa, dipendente dagli altri, vendicativa e con una spiccata predisposizione per le scelte più azzardate... tutte caratteristiche che, alla fine, servono a nascondere la grandissima solitudine e tristezza che le vivono dentro. Anche con Francesco non volevo il solito golden boy un po' tonto dei miei: non sarà certo il bad boy stereotipato delle fanfiction, nonostante qualche spruzzatina qua e là nelle varie battute a doppio senso e l'accoppiata tatuaggi & fumo, ma mi sono divertita a inserire certe caratteristiche più grezze, sboccate, di un umano più sporco, che lo rendono distante da ciò di cui ho scritto prima – e anche in questi ultimi mesi.

Tuttavia, l'importante è che li abbiate trovati umani, e dalle varie reazioni che ho ottenuto nel corso della pubblicazione ho la sensazione di non essere andata troppo fuori strada.

Anche la trama nasce come qualcosa di diverso. Volevo parlare di una rottura e di un tradimento, di scelte molto discutibili e del farsi guidare dalla pancia, senza però il velo giudicante che spesso trovo quando leggo di argomenti simili. Cleo, nella mia testa, ricorda un po' quel personaggio maschile delle rom-com che di solito viene beccato a tradire la ragazza e mollato seduta stante, così che la protagonista può darsi alla pazza gioia e trovare il #veroammmoreehh del caso e sbraitare sull'ex a più e non posso.

[che poi io spero davvero che Giulio trovi qualcuno di più adatto a lui senza sputare veleno su Cleo, ma dettagli]

Non è stato semplice. Non sono ancora del tutto certa della resa, soprattutto del finale, né di quanto siano risultate chiare le motivazioni di Cleo, però mi è piaciuto affrontare questa piccola sfida con me stessa. Spero sia piaciuto anche a voi.

Non mi resta, quindi, che ringraziarvi.

Ai vecchi lettori e ai nuovi arrivati.

A chi si fa sentire e a chi legge in silenzio.

A quelli che hanno letto piano e a chi mi ha seguita passo per passo.

Grazie.

Mi date la sensazione di star facendo qualcosa di buono, e non c'è nulla più bello.

A presto,

Rebecca

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