Intervista magica

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* Michael si trova nella sua Neverland che gioca con i bambini presenti quando una persona che lavora per lui lo chiama dicendogli che il suo ospite è ai cancelli. Michael lo fa comodamente entrare nel soggiorno. *

Michael: Salve, benvenuto nella mia Graceland. Sono Michael Jackson. Prima di iniziare vorresti qualcosa da bere?

* La ragazza si guarda intorno e ancora non ci crede che si trovi davanti alla più grande star mondiale a livello musicale. Alla domanda di Michael nega gentilmente *

Michael: Perfetto, allora puoi intanto presentarti. Raccontami un po' di te. Tutto quello che vuoi.

Emerald: Mi chiamo Emerald, e in realtà non c'è molto da dire su di me. Faccio parte di una generazione rovinata, o almeno così la pensano gli adulti, una generazione che si divide in due parti. Una parte è formata dalle persone con una vita sociale, l'altra parte da me. Divertente? No. È per questo che scrivo, parlo di diversità. Non genetica, non scrivo di diversità che si nota facilmente, scrivo di quella diversità che solo chi ti conosce davvero e che ti sta accanto riesce a notare. Non è una cosa da tutti, soprattutto di questi tempi in cui le ragazze e i ragazzi sono tutti uguali e pensano solo a rovinarsi. Credo che questa sia la cosa più interessante di me, la diversità.

Michael: Un tema molto interessante e importante. Parlando di scrittura hai scritto qualcosa di cui vai fiera?

Emerald: Ho scritto molte storie, a partire dai temi di scuola alle storie che scrivo per conto mio. L'unica che ho pubblicato per ora è "In the name of law", ma quella di cui più fiera è un'altra di cui non ho ancora scelto il nome. Non l'ho potuta pubblicare perché dopo aver scritto il primo capitolo ho letto un libro già esistente che trattava più o meno gli stessi temi, quindi ho preferito non pubblicarla per evitare che qualcuno pensasse che l'avessi copiata. Oltre a questa vado molto fiera di quella che ho nel mio profilo, ripongo molta fiducia in questa storia e so che piano piano ci saranno dei lettori che l'apprezzeranno.

Michael: Di cosa tratta " In The Name of Law"?

Emerald: In The name of law parla principalmente della storia d'amore tra un avvocato coreano e la sua segretaria, ma si parla dei casi che l'avvocato protagonista deve risolvere. Può variare da un'omissione contributiva all'omicidio di un amico. La tradizione è " In nome della Legge" proprio perché entriamo nel mondo giuridico, con i suoi pro e contro.  Oltre a esplorare il mondo della legge esploreremo anche il mondo psicologico, ad esempio una bambina che subisce violenze dal padre sin da piccola e non riesce a capire che l'abuso è sbagliato.

Michael: Anche io ho subìto violenze da mio padre fin da piccolo. Lui si considerava il nostro manager (mio e dei miei fratelli). Il mondo politico ha sempre visto del male in me. Mi ha accusato di pedofilia. Io non farei mai del male a un bambino, perché le persone non lo vogliono capire?

Emerald: É tutta una questione psicologica.Nel caso di un bambino che ha subito abusi nell'infanzia, non riesce a capire che l'abuso è sbagliato. E, ad un certo punto, imparerà che c'è da aspettarselo, e se questo clima non viene mantenuto si sente psicologicamente in difficoltà ed infine potrebbe ripetere il circolo vizioso.Se osserviamo infatti l'indagine della personalità di un soggetto che viene esposto ad anni di abuso sin dall'infanzia, c'è poca possibilità che il soggetto mantenga intatta la propria capacità di comprenderlo. Secondo questa indagine lo stato mentale della persona può essere definito "alterato".Forse è per questo che il mondo politico non lo vuole capire, molti sono convinti che questo valga per tutti i bambini che hanno subito violenze e non vedono che ci sono delle persone che hanno subito loro stessi delle violenze ripetute negli anni, ma che ora fanno tutto il possibile per proteggere chi le subisce attualmente.

Michael: È possibile. Io mi sono aperto a loro. Per due volte. Ho invitato pure un giornalista qui a Neverland per far capire al mondo che non sono un pedofilo. Tu credi in Dio?

Emerald: I miei genitori sono credenti, quindi è da tutta la vita che seguo la religione Cristiana.Nonostante questo io non credo nell'esistenza di nessun Dio, credo che il mondo sia stato creato dalla scienza, può sembrare strano e in realtà non lo capisce davvero nessuno.L'esistenza di Dio e la creazione del mondo è quel genere di pensiero che quando ci pensi ti va in tilt la testa e non ti capaciti di come sia potuta capitare questa "magia".Sono una persona razionale, e Dio non è razionale, non c'è una spiegazione logica per tutto quello che lo riguarda. Per questo preferisco semplicemente disinteressarmene completamente.

Michael: Io sono cresciuto credendo nella Bibbia perché i miei genitori erano Testimoni di Geova. Credo che tutti noi siamo fratelli e che dovremo vivere in pace senza distruggere questo pianeta che Dio ci ha donato. Hai qualche altra passione oltre la scrittura?

Emerald: Premetto che io riesco a scrivere solo se in sottofondo ho della musica, ma solo un genere in particolare. Solo K-pop, gli artisti coreani hanno avuto un ruolo speciale nel corso della mia vita quindi ascoltare quelle voci, che ormai riconoscerei tra milioni, mi rilassa e mi aiuta nella scrittura.Inoltre amo anche leggere, soprattutto romanzi rosa, proprio dai libri nasce la mia passione per la scrittura. Quando leggo osservo lo stile di scrittura dell'autore e qualche volta apprendo qualche metodo per le conversazioni dirette, dato che ne scrivo davvero molti ma faccio fatica.Una mia passione segreta è il pianoforte, segreta perché non l'ho mai detto a nessuno, l'ultima volta che l'ho detto ai miei genitori hanno subito cercato di smontare questa mia passione. Loro non lo fanno apposta e voglio loro molto bene però certe cose che dicono rimangono.

Michael: C'è un luogo a cui sei legato?

Emerald: Non sono mai stata un'amante delle uscite di gruppo, specialmente quelle con persone che non conosco, mi mette a disagio il pensiero di parlare con qualcuno che non mi conosce. Preferisco piuttosto uscire di sola. Proprio durante una di queste mie uscite solitarie ho trovato un parchetto quasi sempre vuoto, la particolarità di questo posto, e il motivo che mi ha letteralmente obbligata a restare, erano gli alberi di magnolia rosa. Nonostante non mi piaccia particolarmente il rosa, questo fiore è in assoluto il mio preferito. Tra le panchine riparate dal sole dai rami è nata l'idea di In The Name of Law, e tutt'oggi vado li a scrivere i capitoli perché è l'unico posto in cui mi viene l'ispirazione.

Michael: Che meraviglia. Anche io ho un albero nel mio Rench su cui mi arrampico per prendere ispirazione per le canzoni. C'è un brano che assoceresti al tuo scritto?

Emerald: Ti direi "in the name of love" di Bebe Rexha e Martin Garrix, quando la mia storia è stata creata stavo ascoltando questa canzone.Ma credo che, come testo, la descriva di più "here with me" di d4vd, infatti ogni volta che la ascolto riesco a riprodurre nella mia mente, come fossero film, tutti i momenti dei due protagonisti.

Michael: C'è un momento della storia in cui ti sei emozionata di più a scriverlo?

Emerald: Per ora è in corso, ho scritto 6 capitoli di cui 4 pubblicati. Ma ho già tutto scritto bene in mente, e le scene che non vedo l'ora di scrivere sono le due funzioni in tribunale.La prima è di un caso che viene già citato nei primi capitoli già pubblicati, la seconda invece, che è anche la mia preferita, sarà un molto più grave della prima, si porta dietro tristezza, odio e vendetta. Aspetto la fine della storia solo per scrivere quella scena lì.

Michael: Mi è piaciuto parlare con una ragazza simpatica come te, spero che l'intervista to sia piaciuta.

Emerald: Anche me ha fatto piacere, è stata un'intervista interessante.

Nota Autrice

Con grandissimo ritardo ecco pubblicata l'intervista a una splendida autrice emeraldparkk

La sua storia è meravigliosa e qui vi metto la trama.

Freddo e perfezionista, introverso ed egocentrico: questi quattro aggettivi descrivono in maniera perfetta Lee Minjun, avvocato penalista nello studio legale sudcoreano "Always". Lee non lascia entrare nessuno nella sua vita, è troppo impegnato con il lavoro in cui da il meglio di sé e per altre persone a cui dedicare attenzioni non ha tempo.Del resto, si potrebbe dire che Kim Haru è letteralmente il contrario di Minjun.Simpatica, chiacchierona, solare, estroversa, altruista e altri mille modi per descrivere il suo animo allegro.Lei ha un sogno da quando è bambina: vuole fare la segretaria in uno studio legale. Il motivo? Mille e mille serie TV dove si racconta della tipica storia d'amore romantica e perfetta tra avvocato e la sua segretaria, lo sognano un po' tutti no?Ma alcuni non la pensano come lei, vita privata e lavoro non devono incrociarsi nemmeno per sbaglio.

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