Capitolo 16

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《Stai scherzando, vero?》aveva esordito Elena, quando Maurizio le aveva raccontato della proposta di Riccardo.
《Purtroppo è vero. Riccardo è disposto ad aiutarmi, ma solo a patto che io sposi sua figlia Sofia》rispose sconsolato il giovane. 《Ed io non posso accettare, lo capisci?》aggiunse poi, guardandola negli occhi.
La ragazza ricambiò lo sguardo: era stata dimessa dall'ospedale qualche giorno prima, e suo zio e sua madre la riempivano di attenzioni a cui non era abituata; la comunicazione di Maurizio era stata poi una vera e propria doccia fredda: avevano aspettato tanto per ritrovarsi, e ora la vita intendeva dividerli di nuovo.
《Hai alternative?》domandò.
《Mio padre aveva altri amici banchieri. Non esiste solo Riccardo Lanciani di Vallefiorita 》disse deciso il ragazzo.
《Ho paura di come possa reagire ad un tuo rifiuto 》sospirò Elena.
《Io ti amo e non intendo accettare un simile ricatto 》insistette Maurizio.
《Allora spero che la tua ricerca di creditori alternativi dia i suoi frutti 》concluse la Bassi.

                                  ***

Ma ne era sempre meno sicura ogni giorno che passava e questo si rifletteva sul suo operato ai telai: vedendola distratta, la caporeparto De Sanctis non le toglieva gli occhi di dosso.
《E quindi intende rinunciare alla proposta di Lanciani di Vallefiorita?》chiese Agata durante la pausa pranzo.
《Esattamente. Vuole trovare dei creditori alternativi a lui》rispose Elena.
《E se non ci riuscisse?》fece Beatrice.
《Non ci voglio nemmeno pensare 》affermò la Bassi.
《Sono sicura che il signor Cristaldi e il signor Mercalli troveranno la soluzione》intervenne Cecilia.
《Da quando sei diventata segretaria stai sempre a parlare di Mercalli tu, eh?》la prese in giro sua sorella.
《È il mio capo ed è un uomo brillante, non posso che parlarne bene 》si difese la maggiore.
《Anche il povero Antonio è un ragazzo eccezionale, ma non ti ricordi mai di dirglielo》commentò la minore.
《Antonio è in gamba e ce la mette tutta in ogni cosa che fa, ma abbiamo sempre ragionato in maniera diversa. Con Mercalli sento proprio di ragionare con la stessa testa, capite?》ammise l'una.
《Cerca di tenerla sulle spalle quella testa, altrimenti non coprirò più i tuoi colpi di testa a mamma e papà 》replicò l'altra, ripensando alla severità dei signori Dondi, conosciuti in tutta Seriate per essere due persone tutte d'un pezzo.

                                     ***

Con i piccoli problemi quotidiani degli amici, Elena dimenticava così la sua drammatica situazione con Maurizio.
Quest'ultimo intanto aveva discusso, a cena, con Chiara.
《Non capisco perché non hai accettato subito la proposta di Riccardo 》aveva cominciato la donna.
《Per il semplice fatto che amo Elena 》rispose subito il ragazzo.
《Sei ancora giovane, non sai niente dell'amore. Quella per Elena Bassi è una passioncella, passerà 》ribattè lei.
《Sei tu che non sai niente dell'amore, lo sanno tutti che hai sposato la buonanima di mio padre per interesse 》replicò lui.
《Sei ingiusto a muovermi queste accuse, Maurizio. La nostra era una situazione diversa, non c'era di certo un'azienda sull'orlo della bancarotta!》gli ricordò la vedova Cristaldi.
《Esistono tanti altri banchieri a Bergamo!》insistette il figliastro.
《Riccardo ti farà terra bruciata intorno》fece Chiara.
《E tu immagino che lo aiuterai》indovinò Maurizio.
《Io voglio solo il bene dell'azienda, non ho intenzione di metterlo a repentaglio per i capricci di un ragazzino viziato. Irene, tu non dici niente?》sbottò la donna, richiamando all'attenzione anche sua figlia, che aveva osservato tranquilla la scena.
《Lasciamo che sbatta la testa da solo》disse la ragazza, serafica.

                                 ***

Il ragazzo si era alzato furiosamente da tavola ed era tornato alle Seterie, deciso a dare una bella lezione alla matrigna e alla sorellastra.
La mattina dopo le due scoprirono un'amara verità: Maurizio aveva dimezzato loro le rendite.
《Tuo fratello vuole la guerra? E guerra avrà 》decretò Chiara Cristaldi, andando in salotto a comporre il numero di casa Lanciani di Vallefiorita.

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