Capitolo 3

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Vittorio portò Maurizio fino alle Seterie, dove suo padre era ancora in ufficio per controllare alcuni documenti.
《Cos'è successo?》chiese Lorenzo Cristaldi, vedendoli arrivare.
《Suo figlio e mia nipote stavano fuggendo in America 》spiegò il capo del personale.
《Capisco. Lasciaci soli》decise Cristaldi.
Vittorio Bassi uscì chiudendo la porta.
《Siediti》ordinò Lorenzo a suo figlio, che ubbidì.
《Papà, io ed Elena ci amiamo, avrete anche sventato questa nostra fuga, ma noi tenteremo ancora e ancora, anche se doveste fermarci all'infinito》rispose il ragazzo, guardandolo negli occhi.
《Non dire idiozie. Tu sei un Cristaldi, sei il mio erede e un giorno guiderai le Seterie Silkway al mio posto. Elena è una brava ragazza, ma non appartiene al nostro mondo, non potrete stare insieme né adesso né mai 》esordì l'uomo.
《Quale mondo, papà? Anche tu eri una persona semplice, un migrante, prima di costruire la Silkway!》insistette Maurizio.
《Non rendere le cose più difficili 》disse allora Lorenzo, che mostrò al figlio le cartelle che stava esaminando.
《Queste sono borse di studio per l'istituto chimico-biologico Giulio Natta, e sono destinate ai figli dei dipendenti più meritevoli. Tra questi c'è anche Elena 》aggiunse poi.
《Che vuoi dire con questo?》domandò il ragazzo.
Il padre prese la cartella con i dati di Elena e ci avvicinò l'accendino, che fece scattare rasente alla carta.
《Tu andrai a studiare ad Amburgo in collegio, partirai domani stesso, e non proverai a metterti mai più in contatto con Elena Bassi, altrimenti la tua brillante amica non avrà un futuro molto roseo...》fece, minacciando di bruciare la borsa di studio destinata alla ragazza.
《Sei un mostro!》mormorò rabbiosamente Maurizio.
《Sono un uomo d'affari》si giustificò Lorenzo Cristaldi.

                                  ***

Il giovane fu costretto a fare le valigie nel cuore della notte, sotto lo sguardo di rimprovero della matrigna Chiara e quello di stupore della sorellina Irene.
Fu accompagnato alla stazione che ancora albeggiava, non riuscì neanche a vedere di sfuggita Elena, la quale probabilmente ancora dormiva.
Si sentiva morire dentro al pensiero di lasciarla dall'oggi al domani, senza una spiegazione, ma non poteva compromettere il suo futuro; una sola cosa era certa: non l'avrebbe dimenticata e un giorno sarebbero riusciti ad essere felici.

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