Capitolo 34

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Nei giorni che seguirono, mentre Sofia e Giulia facevano avanti e indietro dal reparto dei telai, Maurizio si preparava all'arrivo di Laura e Ilaria Del Vecchio.
L'annuncio non era stato indolore, quando lo aveva comunicato in famiglia.
《Continuo a pensare che non sia una buona idea, Maurizio. Laura non andava d'accordo con tuo padre, e odiava dichiaratamente me e Irene》aveva commentato subito Chiara.
《Senza contare che vuole far lavorare qui sua figlia, al reparto dei confezionamenti... Quella ragazza non ha mai mosso un dito in vita sua...》aveva concordato Irene.
《Neanche tu, se è per questo 》aveva replicato Maurizio.
E a quel punto la ragazza si era zittita.

                                    ***

Dopo le ultime obiezioni della matrigna, alla fine il giovane Cristaldi l'aveva spuntata, e quattro giorni dopo quell'episodio aspettava la zia e la cugina nel suo ufficio.
《Signor Cristaldi, sono arrivate la signora Laura e la signorina Ilaria》le annunciò Cecilia.
《Grazie, signorina Dondi. Le faccia entrare, per favore》rispose Maurizio.
La ragazza condusse le due all'interno dello studio: avevano entrambe i capelli biondi e gli occhi azzurri.
La madre indossava un elegante abito beige e un cappello dello stesso colore; la figlia invece un tailleur celeste.
《Laura, Ilaria 》le salutò Maurizio con il baciamano.
《È passato tanto tempo dall'ultima volta che ho messo piede qui...》commentò la donna.
《Sai, Ilaria, tua madre ha contribuito a fare la storia, qui dentro 》spiegò il giovane Cristaldi alla cugina, la cui aria sembrava perennemente annoiata.
《Sì, mia madre me lo ha detto tante volte. E subito dopo malediva lo zio Lorenzo, dandogli del cretino che si era fatto abbindolare da una dipendente 》rispose quest'ultima in tono tagliente: Maurizio ricordò che sua zia gli aveva detto di avere pazienza con sua figlia, che era un osso duro.
《Ilaria!》la rimproverò sua madre.
《Che c'è? È vero...》replicò subito l'adolescente.
《Mio padre ha fatto delle scelte abbastanza discutibili, sia nel lavoro sia nella vita privata, ma adesso ci sono io al posto suo e intendo rimediare 》rispose Maurizio.
《Coprendo i suoi debiti coi soldi dei Lanciani di Vallefiorita e cercando di unire quella famiglia che lui aveva diviso... Io avrei agito in maniera differente, ma apprezzo comunque i tuoi tentativi 》commentò Laura.
《Sono sicuro che la nostra collaborazione sarà duratura》affermò il giovane, poi alzò il telefono e chiamò Cecilia. 《Signorina Dondi, può venire un attimo?》fece poi.
《Cara cugina, ora la signorina Dondi ti condurrà nel reparto confezionamenti, dove lavorerai, e intanto tua madre e io pianificheremo i nostri prossimi passi》aggiunse.
《Che gioia...》sbuffò Ilaria, roteando gli occhi.

                                  ***

Cecilia arrivò e disse gentilmente a Ilaria di seguirla, mentre la ragazza le lanciava un'occhiataccia.
《Sa, signorina Del Vecchio, il reparto dei confezionamenti può non sembrare il massimo, io infatti alla prima occasione ho cambiato lavoro, ma si imparano un sacco di cose interessanti...》attaccò la giovane di Seriate.
《Signorina Dondi, ma la pagano anche per addolcire la pillola o cosa? Io non sono contenta di tutta questa storia, e non lo sarò mai, neanche se dovessi rimanere in questa fabbrichetta per tutta la vita!》rimbeccò la giovane Del Vecchio.
《Questa fabbrichetta, signorina Del Vecchio, è un marchio affermato in tutto il mondo, senza contare che dà lavoro a mezza città 》replicò Cecilia.
《Che parole di elogio, sono commossa...》rispose Ilaria con tono di sfottò.

                                 ***

Arrivate davanti all'entrata del reparto, Cecilia le si parò davanti, stanca di tutto quel sarcasmo.
《Mi ascolti bene, signorina. Può fare l'arrogante con me quanto vuole, ma una volta entrata in quel reparto si troverà in pasto alle belve, come mi ci sono ritrovata io sei anni fa, quando sono arrivata da Seriate, e allora pregherà di aver ascoltato i miei consigli. Ora venga con me, l'affido alla signorina De Sanctis 》fece la Dondi, guidandola all'interno dell'ambiente, dove donne e uomini di tutte le età confezionavano velocemente tutti i tipi di stoffe.

                                   ***

Al loro ingresso tutti quanti alzarono gli occhi, compresa Maria De Sanctis, non proprio entusiasta di rivedere lì la sua ex collega.
《Lei è Ilaria Del Vecchio e lavorerà con voi. Maria, la affido a te》disse Cecilia.
《Perché proprio a me?》chiese la De Sanctis.
《Perché odio ammetterlo ma sei una delle più esperte lavoranti del reparto》rispose sospirando la Dondi.
Successivamente se ne andò, lasciando che Maria squadrasse da capo a piedi la giovane Del Vecchio.
《So benissimo chi sei, e se pensi che ti tratterò coi guanti di velluto ti sbagli. Qui non esistono nomi e cognomi, ci sono solo stoffe, nastri, forbici e confezioni, quindi fai tutto ciò che ti dico di fare e andremo d'accordo》esordì freddamente la De Sanctis. 《La tua divisa è là 》disse poi indicandole un abito blu e bianco con una targhetta da riempire.
《Quella?》fece Ilaria disgustata.
《Preferisci confezionare gli abiti e le stoffe con il tuo bel tailleur?》replicò sarcastica Maria.
《Ovviamente no》rispose la Del Vecchio, seccata. Prese quindi la divisa e andò nel vicino camerino a cambiarsi.
《E sbrigati che non abbiamo tutto il giorno!》intimò poi Maria.
Quando Ilaria arrivò con indosso la divisa, la guardò torva.
《Sai, ragazzina, sapendo chi sei e come ti comporti dovrei assegnarti le mansioni più difficili, ma stranamente mi ricordi me quando avevo la tua età. E credimi, ero peggio di te. Non ti avrei sopportato se fossi stata una lecchina》fece poi la De Sanctis.
《Né io se tu fossi stata ruffiana》ammise la Del Vecchio.
Maria sorrise. 《E allora preparati ad affilare ancora di più le unghie, che in questo reparto è una guerra》le consigliò, ribadendole il concetto prima espresso da Cecilia.
Ilaria imitò la De Sanctis in tutte le fasi del confezionamento, e dentro di sé ammise che forse il mondo reale non era poi così male come pensava.

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