Capitolo 45

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Un altro invito.
Le era arrivato un altro invito di Pietro Lanciani di Vallefiorita. Nello stesso posto e alla stessa ora.
Beatrice fu fortemente tentata di non andare, ma così facendo avrebbe condannato a morte suo marito, e così decise che si sarebbe concessa di nuovo all'uomo fino a quando sarebbero servite le medicine a Dario.
All'ex tintore, che passava la maggior parte del tempo a dormire ma si accorgeva ancora di tutte le entrate e di tutte le uscite di casa della moglie, Beatrice aveva detto che faceva gli straordinari, perché la De Sanctis era stata comprensiva con lei quando le aveva esposto la situazione.
E lui, povero ingenuo, ci aveva creduto. Come poteva sospettare che sua moglie andasse a letto con un altro?

                                    ***

Non sospettavano niente neanche Elena, Agata, Antonio e Cecilia. Solo a Salvatore era venuto in mente qualcosa, e aveva subito voluto metterla in guardia fin da quando Pietro le si era presentato.
Ma era meglio che rimanesse solo un sospetto, il giovane Grandi non doveva assolutamente ficcare il naso in quella faccenda.
D'altro canto le sue colleghe avevano momentaneamente altro a cui pensare: Agata temeva di dover inventare nuove scuse per coprire Cecilia con Antonio; Elena invece doveva stare appresso al vestito della donna che avrebbe sposato l'uomo con cui lei sognava di scappare a New York da adolescente.
《Ho saputo che tu e Gianfranco state diventando amici...》commentò Sofia, mentre Elena le prendeva le misure.
《Mi fa assistere ai suoi esperimenti 》rispose velocemente la Bassi.
《Io penso che la vostra affinità non sia soltanto chimica...》sorrise maliziosamente la Lanciani di Vallefiorita.
《Che vuole dire?》arrossì Elena, in imbarazzo.
《Sono sicura che ti piace, e che anche tu piaci a lui》ammiccò la prima.
《Non credo... Insomma, ci siamo conosciuti ieri...》si schermì la seconda. 
《L'amore non conta i giorni. Quando arriva, arriva. Guarda me e Maurizio. Mi ha chiesto di sposarlo qualche giorno dopo che eravamo usciti insieme...》affermò l'una.
《Per adesso siamo buoni amici e abbiamo un'affinità intellettuale 》rispose l'altra.

                                  ***

Nel frattempo, al reparto dei confezionamenti, Ilaria si arrovellava al pensiero di Elena, così somigliante ad Alfredo Bianchini e niente affatto a Lorenzo Cristaldi.
《A cosa pensi?》domandò Andrea.
《Al fatto che se c'è qui alla Silkway una Cristaldi illegittima, quella non è Elena Bassi 》rispose la giovane.
《E a chi credi che somigli?》chiese Esposito.
《A Bianchini 》affermò la Del Vecchio.
《E chi pensi che sia l'erede segreta o segreto di tuo zio?》fece allora lui.
《Non lo so, ma intendo scoprirlo》rispose lei.
《Che cosa avete da spettegolare, voi due?》li richiamò Maria.
《Niente, torniamo al lavoro 》disse Andrea. Ma prima di curvarsi di nuovo sulle stoffe, sui pacchi e sui nastri, sorrise a Ilaria, che ricambiò. Probabilmente la giovane aveva già qualcosa in mente.

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