Capitolo 59

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La mattina successiva Maria, resasi conto di aver passato la notte con Andrea, si sbrigò subito a svegliare quest'ultimo, che ancora dormiva.
《Svegliati!》esclamò.
《Che c'è?》domandò il giovane napoletano.
《È successo un casino. Abbiamo passato la notte insieme 》gli ricordò la De Sanctis.
《Un bel casino...》sdrammatizzò Esposito.
《Non fare il cretino... Hai idea di cosa succederebbe se ci scoprissero?》replicò la giovane confezionatrice.
《Verrebbe tua madre a imporci il matrimonio riparatore?》la schernì lui.
《E lo vorrebbe anche al più presto perché non vuole assolutamente che io finisca come lei 》ribattè stizzita lei.
《Maria, io penso che quello che è successo tra noi non sia un caso... È da quando ti ho vista che desideravo farlo》confessò Andrea.
《Sei un adorabile bugiardo!》affermò Maria, rivestendosi.
Si guardarono languidamente tutto il giorno, e questo particolare non sfuggì a Ilaria, che li aveva sempre considerati come una gran bella coppia.

                                 ***

Ma purtroppo anche Virginia si era accorta che la figlia aveva un'aria strana, quel giorno, e perciò in pausa pranzo volle affrontarla.
《C'è qualcosa che devi dirmi?》esordì.
《Non devo dirti un bel niente 》rispose subito Maria.
《Sei sicura?》insistette la madre.
《Sicurissima 》cercò di tagliare corto la figlia, ma la donna non si arrese.
《Ricordi il discorso sulla vita?》riprese.
《Ti prego, quello no...》roteò gli occhi la ragazza.
《La vita, Maria...》cominciò Virginia.
《... è come una foto di gruppo 》finì la frase la figlia, che sapeva la lezione a memoria.
《È come una foto di gruppo: tutti devono stare al posto che è stato loro assegnato, e se non gli piace, devono comunque stringere i denti e sfoggiare i migliori sorrisi da cartolina 》proseguì sua madre.
《Vuoi ribadirmi che non devo buttare all'aria i miei progetti di affermarmi sul lavoro e trovare un marito ricco per il primo che capita?》rimbeccò stancamente Maria.
《Io lo dico per il tuo bene. Ho fatto tanti sbagli nella mia vita e non voglio che tu faccia gli stessi miei errori 》le ricordò Virginia.
《Beh, ti vorrei ricordare che tra questi sbagli ci sono anch'io!》sbottò la ragazza, voltando le spalle alla madre e lasciandola lì.

                                   ***

Due piani più su, Marco Valente si presentò alla postazione di Cecilia per farle una proposta che non avrebbe potuto rifiutare.
《Un'altra pubblicità?》domandò stupita la ragazza.
《Sì, è un noto marchio di un detersivo per i panni. Sono convinto che il suo viso bucherà lo schermo!》affermò l'uomo, facendola arrossire.
《Lei mi lusinga...》fece la Dondi.
《Anche troppo, direi...》intervenne Valerio.
《Signor Mercalli, stavo proponendo alla signorina una pubblicità 》disse subito Marco.
《Un'altra?》domandò Mercalli.
《Questa è di un detersivo per i panni. Il signor Valente dice che il mio viso buca lo schermo》rispose Cecilia.
《Sì certo... Signorina Dondi, si ricorda quelle pratiche urgenti?》fece subito Valerio.
《Quali pratiche urgenti?》chiese la ragazza.
《Quelle pratiche urgenti...》insistette il giovane.
《Ho capito, me ne vado. Ne discutiamo stasera al Caffè del Tasso, alle nove!》propose il pubblicitario.
《D'accordo, stasera alle nove al Caffè del Tasso!》lo salutò lei, mentre Valente rientrava nel suo ufficio.
《Quello vuole solo portarti a letto 》commentò Valerio, non appena rimasero soli.
《Quello, come lo chiami tu, è un professionista, non come te che fai lo scemo con tutte》rispose prontamente Cecilia.
《Io comunque la penso così, e anche tu te ne accorgerai. Ti ha messo gli occhi addosso fin dalla prima sera che lo abbiamo conosciuto, e non avrà pace finché non sarai sua》sostenne lui.
《E io ti ricordo che tu mi hai usato come esca per convincerlo a lavorare alla Silkway 》concluse lei. E poiché la seriatese aveva ragione, il giovane Mercalli non seppe cosa rispondere.

                                  ***

A qualche metro da lì, nello studio del defunto Lorenzo a Villa Cristaldi, Chiara e Anna si erano incontrate per parlare del confronto che la Bassi aveva avuto con Alfredo Bianchini.
《Come ha fatto a capire tutto?》cominciò Chiara.
《Non lo so, ma suppongo che si sia accorto di quanto mia figlia gli somigli...》rispose Anna.
《Al punto da sospettare dei risultati del dottor Soprani?》continuò l'una.
《Il passato in lui è più vivo che mai》commentò l'altra.
《Se esce fuori che Elena e Maurizio non sono fratelli, salterà il matrimonio tra lui e Sofia, e quindi anche i capitali dei Lanciani di Vallefiorita. E non possiamo assolutamente permettercelo, non adesso che le Seterie si sono rimesse in piedi!》sottolineò la prima.
《E che cosa intendi fare?》domandò la seconda.
《Ho sentito che ci sono stati dei furti alla Silkway. Si potrebbe dire che sono stati Alfredo e suo figlio Paolo, per vendicarsi di ciò che successe venticinque anni fa con Lorenzo!》propose la Cristaldi.
《Alfredo ha la fedina penale pulita, chi crederebbe mai che il ladro è lui?》obiettò la Bassi.
《Se scappano fuori le carte giuste, tutto è possibile. Guarda Elena e Maurizio. Grazie al dottor Soprani, sono fratelli a tutti gli effetti》sorrise soddisfatta Chiara.
《Sai, mi chiedo se riesci a dormire la notte, con la gente che compri e corrompi 》osservò Anna.
《Sai, potrei chiederti la stessa cosa con gli imperi di bugie che hai costruito in vita tua》replicò la vedova di Lorenzo Cristaldi.

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