Capitolo 13 - Sarah

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Era completamente buio. Eravamo tutti stanchi. E non avevamo un posto dove passare la notte.

Ci allontanammo da quella casa. Camminavamo senza una meta. Non sapevamo dove stavamo andando. Non vedevamo nulla.

Per strada non c'era nessuno. Le luci nelle case erano accese, molte spente.

Mi scese una lacrima e mi affrettai ad asciugarla, per fortuna era buio e nessuno mi avrebbe visto. Quella lacrima nascondeva mille emozioni: la paura di quel momento, la stanchezza della giornata, la fatica del viaggio, quel piccolo bambino che mi aveva ricordato quando ero piccola ma mi prendevo cura lo stesso di Sophie, quella famiglia che era la dimostrazione di cos'è l'amore. Nella mia famiglia c'era stato l'amore un tempo, ma da molti anni non c'era più nulla, nemmeno il rispetto.

Senza accorgermene ero rimasta leggermente indietro rispetto agli altri. Mi avvicinai a loro con passo veloce, era meglio se stavamo vicini.

"Saliamo a cavallo, sarà più sicuro" ci disse Derek.

Montai su Tempesta dietro a Derek e strinsi le mie braccia intorno al suo corpo.

"Andrà tutto bene" mi sussurrò all'orecchio e lo sperai fortemente. Probabilmente aveva capito che avevo paura, quei luoghi non erano per niente sicuri di notte.

Una volta usciti dal villaggio vedemmo una piccola luna che era rimasta nascosta dietro alle case fino a quel momento. Non si vedeva molto, si distinguevano malapena le sagome delle case.

"Martha stammi vicino, non ti allontanare" comandò Derek autoritario e Martha si avvicinò ancora di più a noi.

I cavalli erano stanchi, si vedeva, ma non potevamo passare lì la notte: dovevamo raggiungere un altro villaggio che probabilmente distava chilometri.

Viaggiammo per circa mezz'ora e ad ogni minimo rumore, ad ogni minimo fruscio di un ramo, il mio cuore mancavaun battito. Nessuno parlò per tutto il tempo.

Ad un certo punto si intravide una sagoma di qualcosa, una casa forse.

"C'è qualcosa" dissi con un filo di voce.

Derek si girò a guardarmi, lo capii dal movimento della camicia.

"Là davanti" risposi a Derek. Non mi aveva posto la domanda, ma intuii che se lo stesse chiedendo. Eravamo come connessi noi due...

"Proviamo ad avvicinarci" rispose.

Sperai con tutto il mio cuore che fosse una casa o un capanno abbandonato così avremmo potuto passarci la notte e che non fosse già occupato da qualcun altro.

Una volta davanti a quello che si dimostrò poco più grande della stanza dove io e Sophie dormivamo, Derek scese da cavallo.

"Dove vai?" chiesi spaventata.

"Vado a dare un'occhiata dentro, voi non muovetevi da lì" disse determinato.

"Stai attento" dissi con un filo di voce.

"Stai tranquilla piccola" rispose per poi allontanarsi.

Avvicinai il cavallo a quello di Martha e Sophie per sentirmi più sicura, i nostri piedi si sfioravano.

Quando era molto vicino alla porta si girò verso di noi.

"Se... - indugiò un attimo - se dovesse succedere qualcosa o doveste sentire qualche rumore strano, scappate. Non pensate a me, voi scappate lontano" disse per poi avvicinarsi ancora di più senza darci il tempo di rispondere.

A quel pensiero rabbrividii, non poteva succedergli qualcosa, non doveva succedergli qualcosa. Non lo avrei mai abbandonato lì.

Tirai su con il naso e sono allora mi accorsi di star piangendo.

"Non gli succederà niente, stai tranquilla, ce lo ha detto solo perché così lui si sentiva più sicuro" disse Martha probabilmente autoconvincendosi e prendendomi per mano.

Derek aprì lentamente la porta. Non si vedeva nulla, capivamo tutto dai rumori.

Entrò e la porta dietro di lui si richiuse ed io a quel rumore sobbalzai. Restammo tutte con il fiato sospeso: non c'erano rumori, nessuno parlava, nessuno respirava, perfino i cavalli sembravano in attesa di vederlo ritornare.

Aspettammo.

Nessun rumore.

Nessuna di noi respirava.

Aspettamo.

Derek non tornava.

Ero in preda al panico.

Tremavo.

Ma non piangevo più, avevo troppa paura per farlo.

Aspettammo.

Erano già passati 5/6 minuti, ma di Derek nessuna traccia.

"Vado a vedere" dissi determinata dopo circa 10 minuti da quando era sparito dalla nostra vista.

"No" mi fermò Sophie.

"Tu non ti muovi da qui" mi ordinò Martha ed io obbedii. In realtà non avevo il coraggio di entrare là dentro.

In quel momento la porta si aprì e Derek uscì fuori.

Tirammo tutte un sospiro di sollievo.

"È una stalla abbandonata - ci spiegò Derek - possiamo passare qui la notte" disse, poi si avvicinò a Tempesta, prese le briglie dalle mie mani e condusse me e il cavallo dentro al capanno. Era completamente buio.

"Lasceremo i cavalli qui dentro con noi" disse e Martha e Sophie scesero da Selvaggia.

Io ero immobile, ancora terrorizzata.

Derek mi prese per i fianchi e mi fece scendere da cavallo.

Mi ritrovai tra le sue braccia, lo strinsi forte e scoppiai in singhiozzi. Lui si sedette e mi strinse forte a sé.

"Shhhh.... tranquilla piccola.... tranquilla" disse dandomi un leggero bacio sulla fronte.

"Ho... ho avuto... p-paura che.... che ti fosse successo.. qualcosa - dissi tra un singhiozzo e l'altro - n-non tornavi più"

"Ho dato una sistemata a questo posto" rispose con il mento appoggiato alla mia testa. Tra le sue braccia che mi cullavano avevo smesso di piangere.

"Dormite qui, io dormirò davanti alla porta per assicurarci che nessuno entri" disse.

Mi coricai.

"Buonanotte" sussurrammo tutti.

Derek era seduto davanti alla porta, non si era ancora coricato.

Mi resi conto solo allora di quello che era appena successo.

Ero stata tra le braccia di Derek.

Ed ero stata bene.

E volevo ancora stare tra le sue braccia.

Spensi il cervello.

Mi alzai.

Mi coricai di fianco a lui e mi lasciai abbracciare tutta la notte.


------spazio autrice------
Fin'ora questo è il mio capitolo preferito!!!

Fatemi sapere cosa ne pensate❤❤

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