Caccia allo SPAURACCHIO

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Il cinema. Sì, il cinema. Infernale invenzione, che ha tolto la parola agli anziani... erano loro, prima, gli autorevoli depositari della paura.

Bei tempi, quelli! Il caminetto acceso e un lume fumoso; e una sola nonna potevano terrorizzare schiere di nipotini, riducendoli mucchietti ubbidienti di gelatina tremolante, imploranti protezione.

Generazioni di bambini educati a temere gli zingari, le streghe e, sovrana minaccia, me.

Generazioni di bambini ubbidienti, che mangiavano ogni cosa fino all'ultimo cucchiaio e filavano a letto al primo comando, pur di non incappare nel mio sacco spaventoso, in cui sarebbero stati rinchiusi e sprofondati per mai più riemergere, a veder le stelle.

La paura, miei cari, è una risorsa preziosa. Soprattutto con i bambini, perché è quello che tiene i piccoli umani incoscienti lontani da guai grossi come una casa.

Riflettete quanto sia impossibile, o stressante, fornire adeguate spiegazioni del perché non sia bene giocare con gli zolfanelli.

O del perché non sia consigliabile mettere il gatto nella cassa del ghiaccio.

O infilare una forcina in una presa elettrica.

E il mangiare... pensate a come sia faticoso spiegare che se la verdura fa bene, non si devono però mangiare le foglie di qualsiasi pianta ornamentale. 

Che non si mangiano i papaveri. 

Che non si mangiano le torte di fango. 

Che non si mangia la pappa del cane. 

In effetti la lista delle cose che i bambini tentano di assaggiare è spaventosamente lunga, tanto quanto corta è quella di ciò che accettano nel piatto, cucinato amorevolmente per loro. Piccoli ingrati!

La paura, signori, era una risorsa saggia e una efficace arma, per quei poveri educatori di schiere di incaute bestiole moleste.

E io, io ero l'ospite d'onore, nelle case! Mi si riservavano angoli ovunque, da cui potevo spuntare con gran sensazione, a mio piacimento. Ero rispettato e, soprattutto, avevo un ruolo soddisfacente, che svolgevo con diligente impegno.

Poi, è arrivato il cinema; sono arrivati gli squali, a inquietare i bagni al mare; le scuri per fare a pezzi la gente, le motoseghe, gli esorcismi e i pagliacci; e gli effetti speciali!

Carni che si lacerano, sangue che zampilla, ferite in cui indugia compiaciuta la visuale. Bocche che si spalancano vomitando raccapriccianti moltitudini verminose, mummie, alieni, effetti speciali così speciali, che tutti ormai sanno che sono 'solo' quelli.

Cinema ed effetti speciali, fino a rendere i bambini assuefatti e irriverenti.

Ora, guardano nell'armadio sperando di trovarmi per abbagliarmi col flash ed elettrificarmi col teser di papà. Vogliono una foto di me incaprettato, da esibire agli amici, per riscuotere il premio del concorso: cattura lo spauracchio. Ormai non ho più un solo angolo sicuro.

Investigano sotto il letto con lo spray al peperoncino, sogghignando: "Vieni fuori!"

Hanno gli occhi spiritati, un sorriso sghembo che distorce il viso, mettono su i canini da vampiro e maschere da mostro che congelano il sangue.

Sono cacciatori spietati e mi chiedo che male ho fatto per essere perseguitato così. Sono solo un povero uomo nero! Vi hanno detto mai che il razzismo è un peccato?

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