Il soffio (500 parole)

Màu nền
Font chữ
Font size
Chiều cao dòng

Sono stato prudente.

L'uomo s'affrettava, trascinando appena la gamba destra, aiutandosi col bastone.

Sono stato prudente, ripeteva a se stesso come un mantra, tentando di vincere il tremito che lo pervadeva maligno.

Sono stato prudente, sollevando e lasciando ricadere il batacchio; ignorò la serva che era accorsa ad aprirgli e si diresse zoppicando allo studio, sprangandosi la porta alle spalle.

Quasi si strappò la tunica cerata, e si buttò sul seggiolone intarsiato accanto alla scrivania. Si tolse anche i guanti, e infine il lungo becco orrido, la maschera così atrocemente beffarda da avvoltoio, che aveva indossato prima di avviarsi.

L'odiava, l'aveva usata pochissime volte e sempre, per fortuna, inutilmente.

Sei ormai un vecchio, sussurrò qualcuno maligno al suo orecchio, che diritto hai di far storie?

Espirò con forza, tentando di togliersi dalle nari il sentore di aglio, di ginepro e rosmarino, che alloggiavano nel rostro della maschera e che dovevano impedire al soffio maledetto di raggiungerlo. Il soffio mortale, il pes. Lieve come un sospiro, se il pes ti sfiorava eri morto. Pes... per la gente qualsiasi: peste.

Era il 1577, aveva dieci anni e, dopo, non aveva mai più sentito un simile tanfo di morte.

La città era stata divorata, sventrata dalla peste, e lui aveva visto coi suoi occhi, familiari gettare i cari morti dalle finestre, direttamente nei canali. Un orrore che ancora riverberava, dopo cinquanta anni, nei suoi incubi notturni. Era stato portato a forza nel Lazzaretto nuovo, dove trascorrevano la quarantena coloro che erano entrati in contatto con persone contagiate. Il resto della famiglia, già con sintomi conclamati, era stato condotto al Lazzaretto vecchio.

 Lui dal Nuovo era uscito, loro dal Vecchio no.

Scene rimaste incancellabili. Aveva voluto diventare medico e aveva indossato la tenuta protettiva ogni qualvolta l'equipaggio di una nave appena arrivata in porto era stato mandato precauzionalmente al Lazzaretto, in quarantena.

Ma mai era servita, quella prudenza! Mai, fino ad allora; fino a quell'odore che aveva percepito persino attraverso il filtro inzuppato di oli essenziali che gli proteggeva la bocca; mai, fino a quegli ascessi che la pelle nuda esibiva sotto le coperte, spostate di lontano, utilizzando l'anima metallica che celava nel bastone per quell'uso.

Sono stato prudente, si ripeté senza smettere di tremare. Infine riprese il controllo dei suoi pensieri. Afferrò un foglio, vergò in fretta una breve comunicazione.

Bisognava agire. Chiudere i luoghi pubblici, comprese le chiese. Istituire il coprifuoco, sorvegliare la distribuzione degli alimenti, allertare ogni medico della Serenissima. Ricercare e condurre al Lazzaretto ogni veneziano che avesse avuto contatti con l'ammalato visitato quel pomeriggio, aveva fatto già una breve lista interrogando la moglie terrorizzata.

Colò la ceralacca, impresse il suo sigillo e suonò la campanella. Prese a vergare una seconda missiva. "Fa recapitare questa al Doge con la massima urgenza", ordinò a Lucietta, la serva che era accorsa, "poi torna e porterai un mio messaggio a Madonna Cecilia".

"Adorata Cecilia ti ordino, e se mai hai riposto nella mia persona fiducia alcuna obbedirai senza esitare, di preparare un bagaglio...

Bạn đang đọc truyện trên: Truyen2U.Pro