L'avvocato migliore

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Ricordo la prima sera.

M'affacciai a chiudere le persiane e ad ascoltare il silenzio della notte, pensando agli amici che avevano tentato di dissuadermi. In piena campagna, da sola...

"Ma che volete mi succeda! Sono vecchia, mi basta poco. Mi prenderò un cane"avevo promesso.

Mi sedetti a godere il fuoco del caminetto, ipnotico, e m'addormentai sul divano.

Mi svegliò il singhiozzare d'un bambino; un sogno vivido, stupii, ma il pianto perdurava, benché fossi ormai sveglia. Aperta la finestra per interrogare la campagna, nessuno rispose.

La notte dopo, ricominciò. E quella dopo ancora. Pensai a una truffa. Volevano farmi rivendere la villa, ormai ristrutturata, speculando sulle dicerie che giravano.

Decisi d'affrontarli. Preparai una torcia potente, e al buio, al principiare del pianto, mi avventurai. Una bambina dalla pelle perlacea comparve nel mio fascio di luce improvviso.

Non me l'aspettavo, pensavo a un registratore; far impersonare una scena così a un'attrice in erba, per ripetute notti, col freddo che faceva...

"Vieni dentro!" dissi chiedendomi se sarebbe fuggita. Invece si raddrizzò penosamente e si mosse, ancora in lacrime.

Quando fu proprio davanti a me, per entrare, il fascio sembrò attraversarla.

Un ologramma? Mi chiesi. Ma gli ologrammi richiedono apparecchiature, proiettori... Il caminetto era acceso, la bambina si sedette sul tappeto; le vidi attraverso le fiamme.

Non era un trucco, né un ologramma o una allucinazione. Mi sedetti in poltrona e feci la sola cosa logica: la interrogai. La storia delle crudeltà che aveva subite mi spezzò.

Ma il catechismo non prevedeva che dopo la morte qualcuno accogliesse le anime, soprattutto quelle degli innocenti?

"Mio padre era cattivo, diceva che mi avrebbe usato per ottenere il favore di qualcuno molto, molto potente".

Così, esisteva veramente? Faceva veri contratti, chiedendo veramente il sangue delle vergini? E su questa villa c'era il sigillo del male, così forte da imprigionare una vittima innocente? Ero arrabbiata, a questo punto, veramente arrabbiata.

"Tu non piangerai più, piccola".

Un contratto lo faccio anch'io, pensai, vediamo chi sceglie l'avvocato migliore.

In città mormorano che in villa ho vissuto appena venti giorni, ma che se nessuno mi ha disturbato, in questo breve tempo, forse i fantasmi sono andati via. Forse non ci sono mai stati, ridono i giovani.

Non sanno. Quel pazzo maledetto aveva sacrificato la figlia al demonio!

Ma io ho invocato l'arcangelo Michele e proposto un patto: la mia vita in riscatto della piccola.

Una vecchia insignificante per un'anima bambina, non c'è rapporto!, aveva ruggito il demone.

Avrei ancora molto da fare, io! Avevo protestato indignata e agitato un fascio di fogli: questo non è ancora finito, e mai lo finirò, se il patto viene accettato!

E il dolore di non finire quel lavoro... Era la mia idea più geniale, la cosa migliore che avessi mai scritto.

Ti offro la mia vita e butto questo nel fuoco, ma togligli la bambina!

Un infarto, hanno detto. E del romanzo nel camino non si sono accorti. Ma la piccola è con me, ora.

Affrettatevi a raggiungerci, questo posto è uno sballo!





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