Capitolo 3

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Non ci potevo credere, sentivo le persone parlare attorno a me, trattavano la questione come se non fosse niente di particolare, c'era gente che credeva fosse stato un contadino o un serial killer...non riuscivo a metabolizzare il fatto di averla persa per sempre e come la gente possa pensare ipotesi così assurde era stato un lupo..misi la mano nella tasca per controllare se i peli che gli avevo strappato erano ancora lì, ovviamente senza farmi vedere da quel comico che mi teneva in braccio..
Volevo urlare, volevo poter tornare indietro nel tempo, volevo spostare le lancette in modo che tutto si potesse cancellare, speravo che fosse solo un brutto sogno, così lo feci, tornai ad un ricordo in cui ero  felice.

Mi addormentai e nel sogno stavo rivivendo il momento di tre giorni prima dove eravamo a casa e la mamma cucinava il suo solito pasticcio di zucchine e salmone, mentre io preparavo la tavola e cantavamo sulle note di "Forever happy and carefree" di una band molto in voga negli ultimi anni, mentre aggiungeva un altro strato di sfoglia, andai da lei ballando a ritmo di quella musica che ormai era parte della nostra quotidianità, la nostra canzone.
La presi per le spalle e le feci posare tutto ciò che non mi sarebbe servito nel mio scopo di farla ballare e ondeggiare per la cucina, lei in quel momento rideva, era una donna spensierata e buona nella sua semplicità.
"Allison pensi sempre a ballare eh? E se un giorno diventassi una ballerina?" Mi chiedeva con un luccichio negli occhi pieni di orgoglio, nel vedere la sua bambina crescere con la passione per il ballo.
"Magari è quello che farò!" poi mi accigliai  "Ma mamma non voglio abbandonare equitazione! Lo sai che mi piace" mentre la facevo girare come quei ballerini di salsa che lei amava tanto guardare in tv il sabato sera.
"Tesoro lo sai che sei già caduta più volte e non mi piace" si fece seria, e i suoi occhi persero quella luce che ero appena riuscita a creare.
"Lo so mamma! E se invece diventassi una veterinaria?" sapevo che aveva ragione, cavolo se ne aveva, ma io mi divertivo anche se negli ultimi anni mi ero rotta un paio di volte, però l'amore per gli animali non finiva mai.
"Beh tesoro puoi fare ciò che vuoi lo sai che io e Jason non ti impediamo di fare nulla, l'importante è che tu abbia la testa sulle spalle" cercava di intavolare un discorso serio, ma non sarebbe riuscita così facilmente perché sfoggiavo le mie migliori facce buffe, non volevo parlare di niente, volevo godermi il momento.

Ero felice e lo sapevo.

Mi resi conto che il mio viaggio dei ricordi era finito nel momento in cui mi ero svegliata, volevo tornare a rivivere i momenti belli con lei stavo bene anche se avevamo molte incomprensioni.

Apri gli occhi e mi resi conto che ero in una stanza molto vuota, i muri erano bianchi senza uno straccio di poster di qualche unicorno o lupo, complessivamente sembrava una stanza triste perfino le stanze dell'ospedale erano forse più felici.

Mi sentivo vuota e sola.
Decisi di fare un giro per stanza, anche se avevo un grande mal di testa e barcollavo un pochino, tanto valeva ambientarmi un po', essa contava un letto singolo, un comodino e un piccolo armadio con due ante tutto impassibilmente nero e per mia sorpresa anche un bagno in camera, compresa una doccia era abbastanza grande.
Il tutto era molto neutro e asettico, finito il tour della stanza decisi di sedermi sul letto, forse la mia stabilità iniziava a vacillare, avevo bisogno di riposo, ma sapevo che probabilmente la mia testa non mi avrebbe permesso di rilassarmi tanto presto.

Stavo male, non credevo davvero a quello che avevo visto, mi sentivo stupida.
Eppure era successo proprio davanti ai miei occhi mi sembrava di assomigliare a tutte quelle persone che facevano ipotesi su ciò che era accaduto.

Mi sentivo stupida.
Volevo urlare contro il cuscino, volevo uscire da quella stanza e rincorrere quel lupo, perché quando servivano i cacciatori non appariva mai nessuno! Mi chiesi
Le lacrime tornarono a farmi presenti sul mio viso ancora una volta, come dargli torto.
Erano passati 2 giorni, ed io ero sempre rimasta da sola.
Per l'ennesima volta piansi, perché nessuno si degnava di prendersi cura di me, quando ero lì in quello stupido posto! L'avevo vista morire e nessuno mi stava vicino solo quello stupido cuscino, mi sentivo rinchiusa in delle mura che non erano nemmeno casa mia.
Sapevo che forse la mamma mi sarebbe stata accanto per consolarmi, farmi vedere il lato positivo delle cose, eppure di positivo non c'era niente, niente.

Sentivo solo dolore e rabbia.

In quel momento la porta della stanza si aprì.

"Hey signorina, ben tornata tra noi" non mi aspettavo di vedere Stolen, probabilmente era ancora preoccupato, tuttavia ero ancora arrabbiata con lui, quindi misi il muso senza rispondergli, asciugai le lacrime che avevo versato e mi sistemai sul letto guardandolo di traverso, senza proferire parola.

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