Capitolo 4

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"Beh! Deduco che qualcuno sia di poche parole, sei ancora arrabbiata? Oh su...come puoi dirci che i lupi enormi e dagli occhi rossi esitano!"disse accigliato, forse si aspettava una risposta sincera e più veritiera su quello che era successo, ma l'unica cosa a cui pensavano erano a quei ringhi e agli occhi rossi di quella massa di pelo grigio scuro, che uccideva mia madre senza ritegno e senza un minimo di dignità, mi stavo arrabbiando di nuovo probabilmente l'adrenalina non aveva ancora cessato il suo effetto così decisi di rispondere a quel biondino da capelli corti che mi trovavo davanti, poteva pensare quello che voleva ma in un modo o nell'altro gli avrei fatto cambiare idea.

"Davvero pensi che io menta? Davvero pensi che io voglia giocare con la vita di mia madre? Chi pensi che l'abbia divorata in quel modo? Un contadino dotato di fucile?" Ero furiosa e mi avrebbe sentito non lo lasciai nemmeno replicare che ripresi a parlare
"Davvero pensi che io non la rivoglio indietro? E che l'unica cosa che so fare e raccontare favole perché non vi voglio dire la verità? Avrò 11 anni ma non scherzo sulla vita di qualcuno..Quel lupo esiste e te lo posso dimostrare.." dissi le ultime parole con un sussurro, avevo tenuto i peli che ero riuscita a strappare da quella cosa.
"E sentiamo, mettiamo che sia tutto vero, come pensi di dimostrarlo?" Mi guardava come se fossi pazza, probabilmente pensava che non avrebbe dovuto perdere tempo con una ragazzina.
"Io...io la volevo salvare, quindi decisi di provare a staccare quella cosa da lei! Mi sono aggrappata al pelo di quella bestia, sono riuscita a strappargli del pelo!"
"E chi l'avrebbe mai detto? La piccola principessa del generale è molto coraggiosa. Va bene piccola mettiamo che ti credo ora, se vuoi possiamo far analizzare i peli di questa cosa, se hai ragione non dirò più niente" sembrava sincero la sua voce era ferma e decisa, quindi decisi di dargli il ciuffo di peli che avevo nascosto nella tasca dei pantaloni prima di svenire al suolo decisi di fidarmi e darglieli per farglieli analizzare.
"Bene piccola Allison lì mando subito in un laboratorio qui in caserma purtroppo non me né occupo io personalmente, se vuoi puoi venire con me, così vedi qualcosa di diverso che dei mobili neri e delle mura bianche, ovviamente se te la senti di muoverti" disse con un sorriso dolce, tutto sommato Stolen sembrava avermi dato fiducia, ero contenta che forse avrei trovato qualcuno su cui contare, annuii con la testa felice di quella decisione, finalmente potevo uscire di qui, camminare mi avrebbe fatto bene..per pensare al passato avevo tempo, avrei avuto anni per piangere la perdita di mia madre, ma in questo momento non volevo pensare a lei, volevo essere forte, almeno in apparenza però sapevo che il mio cuore si era distrutto in mille pezzi solo poche ore prima.
Lo seguii fuori dalla porta, c'era un corridoio ampio con varie porte presumo altre stanze visto che erano tutte numerate.
"Vedo che sei curiosa della altre porte, sono tutte stanze in cui dormono tutte le squadre presenti in caserma"
"Abitate tutti qui?"dissi curiosa del fatto che non avessero una casa? Davvero?
"No beh tanti di noi ovviamente hanno i propri compagni, ma diciamo che per missioni urgenti comunque vengono usate per riposarci" sembrava un po' sognate, lo lasciai ai suoi pensieri concentrandomi sulle nuove porte che avevamo davanti, erano di un colore più chiaro però sempre con dei numeri sopra.

"Queste porte invece come vedi hanno un altro colore questo perché siamo in un'area differente e queste stanze contengono le sale conferenze o uffici vari" feci un cenno col capo, sembrava un posto gigante onestamente e non sapevo quante altre porte avrei visto ma due porte avevano attratto la mia attenzione erano più grandi rispetto alle altre e di un materiale diverso

"E quelle? Perché sono così diverse?"
Stolen fece una risatina, quindi attirai la mia attenzione su di lui con un broncio, non capivo cosa avesse da ridere.
"Allison dovrei chiedere al generale Wilson di farti intraprendere la carriera dì detective, potresti avere un ottimo futuro, hai troppe rotelle che girano per quella tua testolina" rise di nuovo, non capivo se era un suo modo di scherzare quindi feci spallucce e lo guardai male.
"Comunque sono i due uffici del generale Wilson e del generale Lewis Baker, che però non è quasi mai in ufficio qui, in quanto gestisce un'altra squadra più ad ovest"
Stavamo ancora camminando alla ricerca del laboratorio ormai presumo segreto, perché mi sembrava che stavamo girando attorno sempre al solito posto, ma fino ad ora non avevo ancora trovato porte nere oppure Stolen aveva deciso di intraprendere una maratona per vedere quando sarei crollata dalla stanchezza.

Una delle porte dal colore differente si aprì, uscì un uomo di una stazza imponente ma dal viso non propriamente inquietante, dolce oserei dire con un paio di occhiali tondi e due occhi verde chiaro, non sembrava cattivo anzi.
Mi domandavo tante cose, però non volevo essere invadente e sapevo che il mio modo di fare spesso era esaustivo, forse Stolen aveva ragione avevo troppe rotelle che giravano nella mia testa.

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