Capitolo 30

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2 anni dopo

Le portavo sempre dei fiori, speravo che almeno lei sognasse qualcosa di sereno e felice, mentre i miei sogni erano pozzi pieni di incubi e devastazione.

Mi mancava.

Ricordo che all'anniversario della sua morte sono andata a trovarla e con me portai Hayden, ci tenevo che capisse in parte il mio grande dolore, che per tanto tempo mi ero tenuta dentro, non aveva grandi parole da rivolgergli, era sempre gentile e rispettoso, nonostante lei non potesse davvero dare una valutazione del mio compagno, sembrava tutto sempre perfetto.
Lui si comportava come se effettivamente fosse viva, forse in qualche modo ci speravamo entrambi che lei fosse lì con noi.

Quando invece ero da sola con lei davo sempre il meglio di me, forse inconsciamente speravo di sentirla ridere da qualche parte o che facesse capolino da qualche albero per venire a salutarmi.

Mi sedevo vicino alla sua tomba e gli raccontavo le mie giornate, è in parte mi sentivo meglio.
Era come se in quel posto trovassi il modo di essere me stessa di raccontargli tutto, sapevo che non avrei mai ricevuto risposta, mi facevo solo cullare dal vento che mi spostava i ricci dalle spalle, immaginando che fosse lei che, anche da distante si prendeva cura di me.

Ogni tanto sul telefono mettevo la nostra canzone "Forever happy and carefree" e ballavo come sempre nella speranza di strappargli un sorriso o qualche battuta dove mi chiedeva perché non avevo scelto di fare la ballerina.

La immaginavo in una cucina fatta di nuvole, mentre ascoltava la mia canzone e ballava a ritmo su quelle note che amava tanto, magari cucinando il suo solito pasticcio per le stelle o per qualcuno che aveva visto morire in ospedale e adesso poteva di nuovo chiacchierarci insieme.

Ovunque lei fosse, speravo che sorrideva ancora come allora.

I mesi passavano velocemente ed io cercavo sempre di passare il tempo con Hayden diventava sempre più bello, incredibilmente bello.

Dio se era bello.

Stare con lui era incredibilmente divertente, ero riuscita a presentarlo anche a Stolen e Row, ma come sempre il biondino iniziava ad essere troppo protettivo nel miei confronti e quei due finivano sempre per litigare mentre io e Row ridevamo ogni volta per le situazioni che riuscivano a creare solo loro, una volta ero riuscita perfino a convincerli nel portarmi a correre insieme a loro, quello era stato decisamente divertente.

In quel momento ero felice dopo tanto tempo.

Spesso capitava di scambiare il lupo di Row con quello di Hayden per quanto erano simili, ovviamente il mio compagno in tutta risposta si arrabbiava sempre.

Come dargli torto, invece Row scoppiava a ridere, diceva che non erano così uguali eppure ai miei occhi solo sembravano due gocce d'acqua e più il tempo passava più mi innamoravo del loro mondo, non di tutti, pensavo ancora a quel lupo che si portò via mia madre qualche anno prima, ancora lo cercavo, invano.

Purtroppo lo trovavo solo nei miei maledetti sogni.

Avevo imparato che anche i ragazzi delle Omega erano lupi, nonostante lo shock iniziale, capii perché il mio patrigno mi aveva chiesto di non dire niente su mia madre, ognuno di loro aveva ferite interne, più profonde di quelle avessi mai potuto pensare, non avrei mai detto loro niente.

In questi due anni spesso Jason mi portava per un paio di settimane in vacanza, non so se lo faceva per ricostruire i rapporti che pian piano iniziavano a sgretolarsi o per qualche altra ragione, ma a volte ci riusciva, ero sincera a volte dimenticavo tutti i nostri problemi e mi divertivo con lui.

Anche se senza di lei però le cose non erano uguali.

Decisi col tempo che mentire era l'unica soluzione per i miei amici, eppure l'amica falsa ero sempre io.

"Ciao Ally!" Sorrise "E da un pò che non ti vedevamo da queste parti, come hai passato le vacanze?" correndo ad abbracciare l'amica

"Ciao Alissa, mi siete mancati" corsi ad abbracciarla forte, non curandomi di niente "ho passato bene le vacanze, sai la solita cosa con Jason, posso assicurarti che sono davvero noiose...voi come state?" Sorrisi

"Stiamo...bene più o meno, tu come stai? Sembri diversa, sono contenta di vedere che sei più felice del solito" sorrise "festeggerai con noi il tuo 15esimo compleanno?" valutò l'amica bionda sorridendo estasiata

"Sto bene, diversa? Ovvio che passeremo insieme il mio compleanno, l'anno scorso ero stata male..." feci una smorfia "ci vuole un bella festa per rimediare" sorrisi mentre l'abbracciavo di nuovo, Alissa trovava sempre il modo di rendermi più allegra del solito.

Penso sia contagiosa.

Felice saltellò sul posto battendo le mani "Bene lo sai che adoro organizzare i compleanni" si stropicciò il naso "comunque hai un odore diverso" asserì

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