🎎 GROUND ZERO | REVOLUTIONARY PEKINESE OPERA VER. 1.28 🎎

Màu nền
Font chữ
Font size
Chiều cao dòng

Artista: Ground-Zero
Album: Revolutionary Pekinese Opera v. 1.28
Anno: 1995
Generi: Sperimentale, Sound Collage, Free Jazz, Noise Rock, Avant-Garde, Plunderphonics, Musique Concréte

Buongiorno, sinfonauti! Siamo al decimo capitolo senza contare lo speciale di Halloween, perciò mi sono detto "ehi, ma se facessi una cosa tipo ogni dieci capitoli parlo di un album che come voto personale è un 10/10?". Mi pare sensato. Visto che non so quanti capitoli scriverò ancora prima di stufarmi, mi conviene sfoderare le armi pesanti prima o poi. Quindi sì – spoiler alert – questo disco per me è un dieci su dieci. Non preoccupatevi se i generi sotto cui l'ho classificato vi spaventano, avete pienamente ragione. Anch'io ero perplesso la prima volta che l'ho sentito. La prima traccia era senz'altro carina ma il resto era una cacofonia terribile che dopo un po' ha iniziato a stancarmi. È stata una di quelle rare volte in cui mi sono chiesto "ma che cazzo sto ascoltando" senza essere troppo convinto dell'effettiva qualità del materiale, perciò mi sono tolto le cuffie e ho scrollato le spalle. Onestamente mi aspettavo qualcosa di meglio. Anche se mi ero arreso di fronte all'eccessiva stranezza del disco, tuttavia, il mio cervello ha deciso che non me lo sarei mai scordato. Revolutionary Pekinese Opera v. 1.28 mi aveva colpito parecchio con la sua bizzarria e più volte mi sono divertito a far sentire alcune sue tracce a poveri disgraziati come di consueto. Ho addirittura utilizzato una delle tracce come chiave per un ARG che architettai tempo fa su Telegram, ma questa è un'altra storia. Insomma, quando avevo bisogno di qualcosa di estremamente strano e abrasivo, sapevo bene su cosa puntare. E fu così che un giorno mi convinsi a riascoltarlo per intero. E ne restai completamente ammaliato.
Spesso ci dimentichiamo di quanto la fantasia dei giapponesi sappia sorprendere. La creazione di storie, musica e arte in generale, infatti, nasce molto spesso come imitazione prima di tutto. Se una persona dall'indole creativa guarda un film o legge un libro e ne rimane davvero colpito, questo si aggiungerà al bagaglio di ispirazioni da cui lui attingerà mentre crea dell'arte a sua volta. Per la stragrande maggioranza degli artisti, insomma, essere creativi significa prendere una mestolata del minestrone inconscio frutto di tutte le esperienze di vita e d'arte e poi trasformarla in un piatto da servire. Sono pochissimi coloro che riescono a mettere da parte le ispirazioni e creare arte quasi da zero, senza veri modelli a cui ispirarsi o idee derivative in un modo o nell'altro. Per esempio, restando nei confini del Giappone, io sono sempre rimasto stregato da Kirby. Non so se abbiate mai buttato un occhio sull'immensa lore che c'è dietro quella serie di videogiochi ma è qualcosa di assurdo. L'atmosfera di Kirby è così aliena e naif... mi ricorda il sogno allucinato di un bambino di cinque anni che dopo aver assorbito un pomeriggio di cartoni animati crea un suo universo slegato dalla logica mondana. In realtà non mi è mai importato più di tanto se un'opera è assolutamente unica e rivoluzionaria. Il mio cervello funziona in modo più semplice: se qualcosa mi piace bene, se invece mi fa schifo pazienza, senza troppi pregiudizi. Perché sento il bisogno di giustificarmi a un pubblico a cui non gliene frega nulla? Beh, perché Revolutionary Pekinese Opera v. 1.28 sembra proprio uno di quegli album che piacciono solo ai critici, agli snob che si sono annoiati di tutta la musica "mainstream" e hanno bisogno di dischi che possono essere compresi solo da chi ha un alto quoziente intellettivo. Ma parliamo un po' dell'album.
Sarete ormai abituati a sentire questa frase nel Sinfonautica ma mi tocca ripetermi: questo disco non assomiglia a niente di ciò che avete già sentito. Non saprei davvero fare paragoni con altri album per descrivere lo stile adottato dai Ground Zero, così come scegliere dei generi sotto cui porlo. A differenza degli album che ho già trattato, che sono incredibilmente originali eppure pieni di emozione eccetera bla bla bla, questo qui è troppo cacofonico per comunicare sensazioni familiari. Allora come mai ho un continuo orgasmo aurale mentre ascolto giapponesi strillare sopra chitarre distorte fino all'impossibile e loop machine che rigurgitano frasi di film accavallate una sopra l'altra fino a far esplodere la testa dell'ascoltatore? Vi giuro, non ne ho idea e me ne vergogno tantissimo. Non scherzo, ogni tanto mi vergogno di adorare quest'album perché non c'è nessuna spiegazione dietro a ciò. La prima volta che l'ho sentito mi sono chiesto come facesse certa gente a considerarlo un capolavoro. Ed eccomi qui, sfigato tra sfigati, a presentarvelo come tale cercando di non mostrare il mio imbarazzo.
Come per lo scorso appuntamento, vorrei soffermarmi prima di tutto sul titolo. Revolutionary Pekinese Opera v. 1.28. Pomposo, direi. I Ground Zero sapevano di aver creato qualcosa di totalmente nuovo e non hanno nascosto il loro orgoglio. Per chi di voi non lo sapesse, l'Opera di Pechino è una forma teatrale di opera nata in Cina che mescola musica, dramma e ballo in lunghi e complessi spettacoli. Probabilmente l'avrete vista in qualche film visto che è abbastanza conosciuta anche qui in occidente. Ecco, i Ground-Zero l'hanno presa e l'hanno distrutta, frammentandola in mille samples che appaiono durante l'album e distorcendola per adattarla alla loro visione artistica. C'è anche una sorta di filo narrativo percettibile durante l'ascolto del disco, ma è talmente astratto e arbitrario che è difficile afferrare qualcosa di sensato. I titoli delle tracce danno una mano a dipingere questo grottesco panorama che sembra svilupparsi su piani paralleli, per esempio "Crossing Frankfurt Four Times" o "Crossing Snow Mountains with Yamaka Bike". Anzi, a dire la verità i titoli sono fondamentali per comprendere il significato dell'album e immergersi ancora di più nel suo incomprensibile mondo. Questi, infatti, sono dei minestroni di termini militareschi e politici, marche di aziende e posti che si trovano in Asia. Forse l'esempio più lampante è la quarta traccia, "Red Mao Book by Sony". Questo titolo non ha alcun senso, esattamente come la musica dell'album, ma lo trovo geniale. Perché la confusione che comunicano questi collage di termini rappresenta perfettamente il tema attorno a cui ruota l'intero disco: il caos politico-sociale che la globalizzazione e il comunismo hanno fatto sorgere nei paesi orientali.
Qual è la musica che descrive bene il nostro secolo? È impossibile decidere un disco capace di riassumere tutto in pochi minuti, perciò non credo che esisterà mai un'opera in grado di rispondere a questa domanda. Però ognuno di noi magari ha un album che si avvicina di più a catturare la situazione nel mondo e per me è questo. I Ground-Zero sono dei falchi che hanno sorvolato tutto l'oriente industriale, assorbendo esperienze e visioni e mescolandoli in un crogiolo di sensazioni acide, strepiti politici e martellanti pubblicità frutto del capitalismo più sfrenato. Revolutionary Pekinese Opera v.1.28 è il distillato della sovrabbondanza di stimoli che è il ventunesimo secolo, del multitasking sfrenato che fonde il cervello e dell'ameba globale che si estende tra i continenti in un'infinita serie di meccanismi socioeconomici che in fondo non hanno senso. Che ne capisce un bambino di post-strutturalismo, di guerra termonucleare, di inflazione economica, di mercato azionario? Nulla. Eppure, esposto a questi stimoli esattamente com'è esposto ai cartoni animati, di notte sogna un agglomerato confusionario che si avvicina alla realtà più di quanto sembri. Questo è Revolutionary Pekinese Opera v. 1.28. In questo senso non è un disco per chi vuole fuggire dalla realtà e immergersi nelle emozioni della musica per quaranta minuti. No, non c'è conforto nell'ascoltare samples di giapponesi che parlano sovrapposti uno sopra l'altro mentre una chitarra suona accordi dissonanti e gli ottoni s'impennano in una marcia trionfale militaresca. L'appagamento racchiuso in questo disco si manifesta proprio nel crogiolarsi in questo caos, nel calarsi nella visione artistica allucinata che i Ground-Zero hanno ideato trasformando in musica la passiva babele sociale in cui siamo troppo invischiati per fuggire. A questo punto, però, qualcuno potrebbe storcere il naso. Quindi questo album è una cacofonia terribile a cui io ho dato dieci su dieci solo per meriti artistici? Certo che no, cari sinfonauti. La musica è senza dubbio una cacofonia terribile, ma a prescindere da ogni cosa è anche inspiegabilmente magnetica e spettacolare. "Crossing Frankfurt Four Times" mi costringe a headbangare più di qualunque traccia metal, il pandemonio dissonante di "The Glory of Hong Kong: Kabukicho Conference" fa scendere brividi giù per la mia schiena e il climax della prima traccia "Flying Across the J.P.Yen" mi provoca un orgasmo pazzesco. Ma perché? Ve lo ripeto: non lo so e un po' me ne vergogno. Forse è il mio amore verso le cose strane ed estreme, che mi contraddistingue dall'infanzia, o forse la mia affinità per il casino. Insomma, quando ascolto Revolutionary Pekinese Opera v. 1.28 divento un bimbo iperattivo e mi immergo tanto nella musica che mi scordo di essere al mondo. E se invece fosse un altro il motivo del mio apprezzamento? La mia vita, come penso quella di tutti voi, è stata segnata da telegiornali, globalizzazione, logica assurda, tecnologia straniante eccetera... e se fosse quello il motivo per cui lo sento così vicino? Dopotutto ciò di cui ho parlato finora è una mia interpretazione, come al solito, e magari i Ground-Zero volevano solo fare una cosa avant-garde per gente con gusti strani senza la volontà di catturare l'essenza del secolo. Ad ogni modo chi se ne frega, lo adoro. E sono consapevole che questa mia valutazione esagerata è estremamente soggettiva. Non so se consigliarvelo, visto che qui siamo a livelli di bizzarria cosmici, ma anch'io ho dovuto sentirlo più volte prima di innamorarmene. Chi lo sa, magari potrebbe stregare anche qualcuno di voi. Comunque ve lo consiglio caldamente se avete bisogno di spaventare un amico o far sentire a qualcuno della musica abbastanza strana da fare in modo che non parli più con voi. Quello è sempre divertente. Uff! Che fatica, sinfonauti! Di sicuro avrò stimolato la vostra curiosità con questo capitolo. E voi? Qual è il disco più bizzarro che abbiate mai ascoltato? Avete degli album che amate pur essendo consapevoli dei loro difetti? Quanto può essere pesante una cacofonia prima di diventare insopportabile? Anche in questa puntata vi lascio e vi d̴o̵̷a̵p̷p̸u̶n̶t̶a̸m̶e̷n̸t̵o̵ ̶ alla prossima puntata del l̸̨̽i̴̢͈̿̓̆͊ͅb̶̢̼̳̩̒͝r̷͓͎͑̕ò̸̷̧̗͓͚̮̖̞͚̾̀͋̆̅̄ŕ̴̠ͅo̸̟̻̘͝s̷͈̏͋͝͝s̷̟̻̋ȍ̸̪̎ͅ ̸͚̱̑ͅd̶̢̾͂̔ī̸̴̛̻̭̜̠̲̇̈́̿M̴̠̏́̚a̵̟̱͍̘̓o̶͚͈̼̍͐͐ ̸̡̞̾͜Ẕ̶̨͎̳̃̔̚͝ę̵̩̺̗̇̍̓d̶̛̜͛̉͝o̷̟̯̜̅̀̌ň̵͎̮̝̞̊g̷̸̢̢̩̤͈͔̿͌́̈͒̆͐ m̴e̴z̸z̴i̶ ̶d̵i̵ ̴c̵o̵m̶u̵n̸i̶c̵a̶z̸i̴o̸n̴e̷ ̴e̶ ̶g̵r̶a̷z̶i̴e̶̴a̸n̶c̶o̴r̷a̶ ̷p̴e̴r̸ ̵  ă̶͈̣̈́̉̄͋͠ẗ̴̛̪̰̩̊̽͝t̵̩̱̪͋͐ŗ̶̱̈́̋͌a̶͕͎̬̹̕v̷̨̖̞̮̬̿̿̅̊ͅe̷͍̗͉̥̿̄̔͂͆r̷̮̲͍̙͗́̇s̸̡̨͇̖̼̱̊͐á̵̢̬̫̲̻̉́̈́̅̈́͝͝ṇ̵̨̮̟̜̥̼͎͉̈́̍͑̉͒̐̕͝d̸̳͋̇͒̄͋̈́̽ǫ̸̸̧͓̰͚͉̫͎̗̿͐̿̓p̵̯̤͖̔͒͛̒͐̆̑̉͝ī̸̯̞̝̘̦̰̤̥̓̓̉̆͘͝͝a̸̡͍̹̲̗̽́̊̆́̈̆z̶͙͓̙̎̃̕͘͘͠z̸̨̥͚̙̘̍̈́̉ą̸̸̡͍͉̬̝͇͕̖͎̱͓͕͓͎̗̓̀͒͗̅̎̓̈́͊̔̌̃͠Ṯ̵̡̠̪͋̈͒͠i̵̛̠͓͉͙̣͎̬̐͒͆̔͘ê̸̘̱̖̗͗̔́̾͑́̚͝n̷̗̳͋̇̊̕͠a̴̱͎̰̥̿̓͆̌͒̑̾͠ņ̵́͂m̶̨͙̲͙̏̋̌̓͊̅ẽ̴̮̹̰̳̣̭̤͓͕n̸̶̛̛͚̙̹̟̪̭̂͌́̚͝ͅ c̴o̴n̶ ̸u̷n̵a̴ ̴T̴o̴y̶o̷t̶a̷ ̶1̸6̴0̸0̵G̷T̴̸m̴̲͖͂͌͜ō̸̺̟̳̕d̴̦͙̲̐e̸̝̩͗l̸̪̰̼̱̀̇l̷̊ͅơ̴̵̦̦̰̬̹͂͒̋̄͊͋̚n̷̻͕̻̝̎̋͝e̵̼̕̕ͅo̵̞̓̌̊̏m̴̡͉̥̪͑à̶̪̣ŕ̵̡̻͆̀ͅx̵͍̝͎̾̌̓͂i̵͔͑̌̅s̵̤̗̀̎t̸͔̖͙͑͒̚͝ă̴̶̡̬̻͚̽̅̔̍͑d̷͍̯͓̍̋̔͘î̸͈ ̵̖̭͌͊̑͛ X̸̹̾͂í̶͈̍n̷̯̪̚ǰ̷̱͓i̴̜͍͂̀ṇ̵̋͐a̸̝͊̈́g̷̴̨͇̻̩̈́͠s̸̹͒̇o̴̦͐t̵̬̯͋͠ṫ̵͉͙̎ȯ̸̪ ̷͓͛ḽ̴̇̄a̶͇̜̓̈́ ̴̟̾̅Ḡ̶̩r̶̻̀a̴͔̒͌n̴̠͐d̴̳͑͝ḙ̸̵̺̗̦̾̃̈́̂G̴̯͊i̴͂̈́͜ȕ̷̲̯̈n̸̖̎z̴̮͉̏̚i̸̠͖̾o̵̮̣͐̐n̵̬͔̉ḛ̵̷͚͚̽͛͛f̶̭̰͂̉ḯ̸̭ṇ̵̙͒a̷̹̖̔l̸̪̭̉̀e̵͕͐ ̴̪̩͋n̸̝̈́ȩ̸̈l̶̫̓͛l̶̖̘̈á̸̞̱͒ ̴̡̭̃b̷̹͎͘a̵͎̽t̶̝̲̎̊ṫ̷̕ͅą̵̀̈g̴̠̭͑̆ľ̸͈̲͠ị̵̊ǎ̷̲̳͗ ̶͚̤̓ṫ̸̩ȑ̸̞̅a̶̴̲͖̫̓̽̎m̸̧̤͐͠e̷͈̜̿c̶͚̍̅h̶̠̤͐̈́á̶̘i̶̡̧̧̬͕̖͈͕̥̪̞͖̫͖̹̤̔͋̒̃́̈́̄͋̒͗̄͆̅̕̚͝l̸̨̛͈̱̹͉̗̠̙͙̱̮͌͒̅̂̄̑̅̌͒̅̃͐̍̓̅̚͘̚͠ ̴̡̲̥͇̝͇̦͍̙̠̺͍̲̬͓̍̈́̀̿̏̈́̊͂̽̿̽̚͘͠c̷̢̧͈̥̹̲͙̲͓̯̼̯͉͈̲̻̫̝͇̐̀̾̐͐́͋̉́͂̔̿̌͜͠͝ǫ̶̢̛͔͔͉̹̱̥̙̮͔̣̺͚̞̓͌͆̄́̈́͐͆̐̆̈̑̈́̃̉̅́̄̚͘̕͠͠ͅṁ̴̙̭̜̖̣̬͔̒̆̅̐̿̈́̽̽̾͐̾̌̅͒̓̆̾̀̐̌̓̕͜͜͝ͅm̵̛̛̛̰̤̟͚̹̣̞͔̼̜͒̃͛̽̃̌͑̈́̎̽̂̀̀̂̌͛͋̊̊̂͒͘͝͠ͅͅe̶̡̧̪̱͍̠̤̗̱̍̓̇̅͑̏̍̾̂̇ŗ̷̨̦̯͔̰͉̦̖͇̠̜̮̙̱̎́̏ͅc̴̛͓̹͉̺̲̙̝̙̣̦͇̥̀̒̔̏̔̾̉̒̂̓̍͌̅͜͠ḯ̷̡̛̹̳̫͔͇͕͕͍̤̯̞̪͖̪̻̓̆̋̆̌̌̄͒̉̊͋̈͂́̑̒̍̆̑͜͜͜͝ǫ̷̢̨̢̘̱͍͈̰̗̫̟̙̹͈̭̻͙͙̻̖̗͙̯̤̦͎͍̽̃͌̎̀͒̎͂̀̐͒̒̆̅́̂͜ͅ ̵̳̥̭͍́̑́̅̉̚g̴̡̨̛͔̬̣͈̫̹͔̰͈͈̫̳̼̬͓̖̠̺̙͕̳̽̒͑́́͌͂̈́̈́́̊̅̅̊̓̈́̍͆̽̆͜͜͝ͅļ̵͚̬͔̜̹̪̱̟̺̝͕̥̘̲̪̦̯̫̝̼͔͚̀̾͐̃̑̐͐ǫ̶̪̹̦̳͔̬̣̰̤̘͓̦̥̯̰̱͙͇̾̈́̄̈̌̑̓̎͛̓̓̃́̈́̃͊̉͌̈͗̾͜͝͝b̷̡̢̼̠͍͕͎̰̰̻͉̠̞̦̼̙͙̭̰̠̟̺̳̞̤̒̈́̂͛͗̎̊̃̉͆̉̈̈́̂͗͒̽̀̃̀̈͑͌̒̍͋̕̕̚͜͠͝ͅa̵̖̣̲̱̗͓̻̭͎̳̙͇̲̻̅͌̄̊͛̊͛͛̊͛̏̎̃̀̈̍̈̆́̊̾͗̀̾̈́̚̕̚͝l̸̡͚̳̝͇̣̭̯̪̻̞̭̉̆̿͛̒̆̒̔͂͘̚͜͝ͅͅê̴͍̼̞̟̫̩͚̖̱̝͂̀̿͝͠

Arrivederci!

Tracce Preferite:  ███████ù

Bizzarrometro: 5/5

Voto Personale: 10/10

Bạn đang đọc truyện trên: Truyen2U.Pro