Capitolo 27

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Mi alzo in silenzio, consapevole che le parole non avrebbero potuto aggiungere nulla di significativo in quel momento.

Salgo le scale con passo deciso, dirigendomi verso la mia stanza.

Tuttavia, un impulso improvviso mi spinge a fare una breve deviazione.

Entro nella camera di Bradley.

Mi sdraio a fianco a lui, appoggiando la fronte sulla sua schiena.

So che non sta dormendo, la sua mano cerca la mia con gesto istintivo.

«Se non riesci a fidarti di tuo padre, fidati almeno di me».

Sussurro, sto per alzarmi, ma improvvisamente Bradley si gira di scatto, fermandomi con un so sguardo intenso che trattiene ogni mio movimento.

Mi fa sedere nuovamente sul letto, si mette anche lui seduto.

«Io di te mi fido».

Pronuncia quelle parole che sembrano pugnali diretti al cuore.

Abbasso lo sguardo.

Con dolcezza, una mano si posa sulla mia guancia.

Il mio respiro diventa corto, e i suoi movimenti suscitano sensazioni contrastanti.

Si avvicina, facendo sfiorare le sue labbra contro le mie.

In quell'istante, tutto il dolore e la tristezza sembrano svanire, lasciando spazio solo a una calda onda di desiderio.

Le sue dita iniziano ad accarezzare la pelle del mio fianco, ma un moto istintivo mi fa scuotere leggermente la testa.

«Ci sono i nostri genitori sotto».

Abbozza un sorriso.

«Sei mai uscita alle due di notte?»

«No, perché?»

«Che rimanga tra noi, io sì, soprattutto quando non riesco a prendere sonno».

Rivela con un tocco di segretezza.

Piego la testa, aspettando che continui a parlare.

«Andiamo, saltiamo dalla finestra».

Propone, ma la sua espressione sembra giocosa.

Sta scherzando, vero? E se mi rompo l'osso del collo?

«Elisa, dovresti vedere la tua faccia! Tranquilla!» 

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