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Finita la stressante giornata mi dirigo nella mia camera, decisa a buttarmi sul letto e a dormire per almeno dodici ore di fila.

Non vedo Diego dalla riunione e Alba da troppi giorni; la sua mancanza mi fa male, ma so che per il momento è giusto così. Non so dove sia e non ho voluto chiedere per evitare la tentazione di andare a cercarla.

Derek mi da la buonanotte come ogni sera e ci chiudiamo dietro le rispettive porte delle stanze. Lui è la mia guardia del corpo ufficiale e mi è sempre accanto, in ogni singolo momento, ma non sono stupida. So che poco distante da noi ci sono altri due cavalieri che ci osservano. In un altro momento mi disturberebbe, ma non ho voglia di litigare. Voglio solo riposare.

Mentre tolgo le scarpe sento la doccia di Derek. Mi poso sul letto in mezzo ai cuscini, ascoltando e immaginando i suoi movimenti. So che non dovrei, ma è inevitabile ormai. Chiudo gli occhi stavolta attendendo le sensazioni che mi pervadono quando ascolto l'elemento dell'acqua.

E quelle arrivano subito dopo: inizia da una mano, sale fino ad arrivare alla bocca, poi scende di nuovo verso il cuore. E qualche attimo dopo il mio corpo brucia. Il calore raggiunge ogni singolo centimetro, mi sento rossa e vedo i miei capelli divenire grigi. Il cuore batte forte, il respiro si mozza.

Era questa la sensazione che provavo quando Diego mi toccava, solo che riuscivo a tenerla a bada. Ma adesso vorrei esplodere. L'acqua che corre sul corpo di Derek mi sta mandando in tilt.

Corro in bagno e mi sciacquo il viso.

Qualche istante dopo vedo nel mio riflesso che mi sto calmando. I capelli stanno tornando neri, gli occhi azzurri. Sono ancora piuttosto accaldata, ma almeno ho riacquistato il controllo.

Torno in camera con ancora il sottofondo dell'acqua nelle orecchie quando mi viene un'idea.

<<Che ne dici di fare due salti?>>

Chiudo gli occhi e immagino la scena: mi basta un movimento della mano per diventare io stessa l'elemento, controllarlo. Da che era quasi fredda la trasformo in bollente e subito dopo sento un urlo mozzato di semi - dolore. Derek, scottato, esce dalla doccia e usa il lavandino per freddarsi. Solo che l'acqua esce bollente anche da lì, quindi arretra e immagino che apre la finestra della stanza per far entrare aria fredda.

Trattengo le risate quanto basta per non farmi sentire, poi mi svesto ed entro anche io in doccia.

. .. . .. . .. .

Credo di essere in un sogno.

Non ricordo di essermi addormentata, però non ricordo nemmeno quando esattamente ho lasciato la villa dei Loveblood per tornare nel regno delle anime.

Sono solo una spettatrice, sto osservando ciò che è successo mesi fa in questa dimensione. Come un ricordo, ma del tutto estraneo a me. È una strana prospettiva: sono seduta a gambe incrociate sul tetto di una delle prigioni e guardo in basso, curiosa. So già cosa è successo, quindi non capisco perché sono così attratta dalla situazione.

Sto parlando con Daiana, solo che adesso non posso vederla. Ricordo che mi sta spiegando com'è strutturata questa dimensione, le varie città che prendono il nome dalle emozioni, e io la guardo piena di sensi di colpa per come sono andate le cose tra noi.

<<Fico eh?>>

È proprio lei ad apparire accanto a me, nella mia stessa posizione.

<<Ciao Daiana.>>

Lei si mette una ciocca di capelli rossa dietro l'orecchio pieno di orecchini dorati. <<Ciao piccola spezza cuori.>>

<<Ehi non la insultare. Non è colpa sua se è incredibilmente attraente.>>

Shawn appare alla mia sinistra, e mi sorride. È felice, in pace. Entrambi possiedono un'aura bianca che li contraddistingue come anime.

<<Voi non dovreste essere nella villa dei Loveblood o qualcosa del genere?>>

<<Qualcosa del genere.>> puntualizza Shawn. <<Ci sono dei vantaggi ad essere la coppia più bella dell'intera dimensione.>>

<<Ci puoi scommettere il tuo bel culetto.>> risponde Daiana.

Vederli mi fa stare incredibilmente bene, anche se non so se sono reali.

<<Sono realmente qui?>> chiedo ad entrambi, guardando il mio ricordo.

Daiana fa una smorfia. <<Non proprio, ma noi siamo reali. La tua coscienza aveva bisogno di vederci e sei venuta qui. Sicuramente non è la prima volta che ti succede.>>

Ripenso al Re, a quando avevo disperatamente bisogno di risposte e ho trasportato la mia coscienza nella sua cella ad Imperium.

<<Quindi tutto questo è reale, ma sta avvenendo nella mia testa come se fosse un sogno. Corretto?>>

Shawn agita le mani in aria e imita i movimenti di una campana. <<Din din din! Risposta esatta!>>

Sorrido. <<Solo che non so perché sono qui.>>

Daiana indica il ricordo. <<Che ne dici di andare un po' più veloce?>>

Compie un gesto lento della mano, come se stesse girando la pagina di un enorme libro, e improvvisamente tutto aumenta di velocità. Come ricompiere il percorso velocemente, saltando i punti noiosi e arrivando dritti al punto. Noi restiamo immobili, a cambiare è solo il ricordo. Daiana continua a sfogliare le pagine di questo libro invisibile fin quando si arresta e ferma tutto con un dito.

<<Credo che ci siamo.>> dice soddisfatta.

Non siamo più a Rabbia, siamo a Rimorso e abbiamo ormai dato l'addio a Shawn e Daiana per riavere indietro l'anima della Regina. Io sono nel mezzo del gruppo e Eloise sta per attaccarmi. Il temporale getta pesanti gocce su tutta la dimensione e i fulmini cadono impetuosi. Mi getto tra il colonnello e lei, in modo da fargli da scudo, e i miei poteri vengono alla luce: un luminoso fascio di luce bianco fuoriesce dalle mie mani e Eloise risponde con uno nero di eguale intensità. Ricordo di aver pensato di potercela fare da sola, che non avevo bisogno degli altri, poi però i miei poteri si affievoliscono e Eloise ha la meglio. Quando il suo potere mi raggiunge, mi accascio al suolo e il dolore esplode facendomi perdere la vita per qualche istante, nel quale finisco a parlare con la Dea Luna.

Da qui in poi so solo ciò che mi hanno raccontato, in quanto incosciente.

Una figura luminosa appare sul mio corpo, mi scuote, cerca di capire se sono ancora viva.

<<È mia madre.>> mormoro incredula. <<Lei era qui.>>

<<Certo che era qui.>> dice Daiana senza smettere di guardare la scena. <<Non ti ricordi?>>

<<Non ricordo molto degli ultimi istanti prima di morire.>>

<<Lei ha cercato di avvisare gli altri sul cosa fare per spezzare la profezia.>> si intromette Shawn.

Di sotto, la pioggia ha ricominciato a scendere forte.

<<È morta!>> esclama la strega, ma si capisce che una nota di paura attraversa il suo viso rugoso.

Mia madre sta dicendo qualcosa a Diego, però non riesco a sentire più niente perché il rumore del temporale sovrasta ogni cosa, poi Eloise agita il bastone e la sua anima svanisce.

<<Stava cercando di spiegare come incanalare i poteri dei nove in modo da porre fine alla profezia.>> continua Shawn, lasciando penzolare le gambe. <<Fortunatamente hai una sorella molto intuitiva.>>

Vedo Alba prendere per mano Skyler e portarla vicino a Rivian, poi unisce le loro mani e una forte energia scaturisce dalla loro unione. Gli altri presto imitano i loro movimenti mentre la strega urla e cerca di evitare il tutto. I cavalieri raggruppano i ragazzi e fanno da scudo con i loro corpi; il mio sguardo si posa sulla me svenuta in terra ricoperta di sangue. Diego è lì, mi sta dicendo qualcosa all'orecchio, mi stringe forte.

Pochi istanti dopo riprendo a respirare.

<<Quindi sono venuta qui per... riguardare tutto questo?>>

<<No, sei venuta qui per vedermi.>>

Sposto di getto lo sguardo alla mia destra e noto che non ci sono più Shawn e Daiana, ma bensì mia madre. Bellissima, luminosa, con un sorriso magnifico.

<<Ciao tesoro.>> dice e riconosco la sua voce attraverso la canzone che per tanto tempo mi è rimasta nella testa.

<<Mamma?>>

Faccio per toccarla ma la mia mano affonda nel suo corpo, senza contatto.

<<Sono qui, ma tu non ci sei davvero.>> dice. <<È un potere affascinante lo spostacoscienza, ma non lo possiamo controllare come il resto.>>

<<Anche tu come me avevi problemi ad usarlo?>> le chiedo spostando il corpo verso di lei e smettendo totalmente di guardare il ricordo.

Lei si porta una ciocca di capelli dietro l'orecchio. <<Certo. Noi siamo molto simili, ho avuto i tuoi stessi problemi se non di più nell'apprendere i poteri. Ma tu sei molto più brava di me, e hai tante persone che ti vogliono bene ora. Io non sono stata così fortunata.>>

<<Cosa è successo a te? Non so assolutamente niente della tua vita, del tuo trascorso da Soul Hunter.>>

Lei guarda altrove. <<Non c'è tempo adesso per parlare di questo. Se vuoi conoscere di più su di me devi chiedere alla persona giusta, e sai chi è.>>

<<Noi due non andiamo molto d'accordo.>>

<<Non gli hai dato nemmeno un'opportunità.>> dice con tono un po' grave, come un'accusa. <<Lo sai che non era pienamente responsabile di ciò che ti ha fatto in passato.>>

<<Ciò non toglie che lui lo abbia fatto, e tutto il dolore che ho provato era reale e vive ancora dentro di me. Non è una cosa che si può cancellare facilmente.>>

Lei allunga una mano come per accarezzarmi una guancia, ma il suo tocco non mi raggiunge. <<Non voglio che tu dimentichi. Voglio che usi quella rabbia per la giusta causa e non contro un uomo che per tutto questo tempo ha sofferto con te.>>

Le sue parole restano nell'aria e per qualche secondo restiamo in silenzio.

Non avevo riflettuto su questo. Gli ho sempre dato la colpa e ho dato per scontato che lui volesse farlo, che era suo dovere, e che fosse anche lui immischiato nel tutto. Non ho pensato che potesse essere in qualche modo una vittima come me.

<<Non voglio che tu lo perdoni.>> dice lei dopo un po'. <<Voglio che provi a capirlo, a comprenderlo. So che è difficile, ma alla fine farai la cosa giusta.>>

<<Sono un po' stanca di fare la cosa giusta.>> mormoro guardando altrove. <<Vorrei solo dormire senza più preoccupazioni, senza avere il terrore di svegliarmi e scoprire che Coraline è entrata nella villa e ha ucciso tutti e io stavo dormendo e non sono riuscita a salvarli.>> abbasso lo sguardo, osservando le mie mani intrecciate. <<È estenuante.>>

<<Estenuante è stare chiusa qui senza la capacità di aiutare mia figlia.>>

Anche lei guarda altrove, con una nota di dolore nel viso ancora giovane.

<<Tu mi hai aiutato molto invece. Ci sei sempre stata, anche se non ti vedevo. E sei stata tu a mandare Cole in questa dimensione per salvarci. Senza di te saremmo tutti morti qui, e chissà che fine avrebbero fatto i regni e tutte e dieci le dimensioni con Coraline al comando.>>

<<Spero di non scoprirlo mai, figlia mia.>> sussurra accennando un sorriso. <<Ora è meglio che tu vada.>>

I miei occhi si posano sul ricordo, che nel frattempo si è trasformato nell'ultima scena, quella in cui Cole ci salva creando un portale e alzando un muro verde. Vedo me e lui sotto la pioggia battente che ci guardiamo in silenzio mentre l'apocalisse è proprio a qualche metro da noi. Quando il muro si sgretola e l'orda di Esiliati ringhia sul punto di attaccare, salto nel portale e Coraline urla che non sarò mai al sicuro e che mi troverà.

Questa sua frase mi viene spesso a trovare nei miei incubi, è come la colonna sonora che introduce il sogno. Ormai ci sono abituata, non mi fa più paura.

<<Sì, è meglio che torno a dormire.>>

Poso per l'ultima volta lo sguardo su mia madre, ma al posto suo trovo un'altra donna altrettanto bella. Un lungo vestito nero elegante da sera le copre il busto e lascia scoperte le cosce accavallate; i capelli scuri scendono morbidi e molto lunghi lungo la schiena; gli occhi neri molto truccati e un rossetto rosso sangue. Osserva anche lei la scena di sotto, ma con aria di superiorità.

<<Eloise.>>

<<Non c'è bisogno che dimostri tanto affetto nel vedermi.>> dice senza guardarmi. Continua a guardare di sotto, mentre Coraline urla parole incomprensibili infuriata. <<Non ci posso credere che sia stata lei ad uccidermi.>>

<<È nettamente più forte di te, io posso crederci.>> rispondo.

Rotea gli occhi al cielo e sposta i capelli in modo vanitoso. <<Non è però più forte di te, e tu non sei riuscita ad uccidermi.>>

<<Sai bene che ce l'avrei fatta.>> ora osservo anche io Coraline mentre discute con Demon. <<Lei mi ha solo preceduta.>>

<<Cara, ti ho uccisa dopo appena cinque secondi. Non montarti la testa.>>

Decido che ne ho abbastanza. <<Che cosa vuoi? Non mi sembra che in passato siamo state molto amiche.>>

Lei mi guarda, poi alza un sopracciglio. <<Infatti non sono qui in nome della nostra amicizia.>>

<<E allora perché sei qui?>>

<<Voglio assicurarmi che lui stia bene.>>

<<Chi? La tua macchina da guerra personalizzata? Certo che sta bene. Segue le tue orme e ha già promesso vendetta e che ci ucciderà tutti per poi prendere il controllo assoluto delle dimensioni. Niente che tu non abbia già fatto. Dovresti essere orgogliosa.>>

<<Lo sono.>> risponde sprezzante, però leggo nel suo sguardo sincero affetto, anche se dura poco. <<Perché sei ancora viva?>>

<<Perché si è rintanato da qualche parte a studiare un piano di attacco con la sua complice, la donna che ti ha uccisa.>>

Sembra sinceramente colpita, tanto da guardarmi spalancando gli occhi. <<Che cosa hai detto? Si è alleato con Coraline? Non era questo il piano!>>

<<Felice di sapere che c'era un piano ben programmato e suppongo fosse quello di uccidermi.>>

<<Smettila di fare la vittima.>> sbotta alzandosi dal tetto della prigione e costringendo me a fare lo stesso. <<Non va bene, non va per niente bene. Non avrebbe dovuto coalizzarsi, quella donna mi ha uccisa, dannazione!>>

<<Mi sembra ovvio che lei non glielo abbia detto.>>

Si mette le mani nei capelli. <<Certo che non lo sa, io gli ho detto che sei stata tu ad uccidermi e gli ho lasciato le istruzioni per prendere il comando. Coraline doveva restarne fuori!>>

Sembra sinceramente incazzata.

<<Senti, a me non importa niente di chi debba uccidermi e con chi, voglio solo svegliarmi e dimenticare tutto questo.>>

<<No!>> sbraita spalancando di nuovo gli occhi e porgendo le mani verso di me. <<Devi dirgli la verità prima che sia troppo tardi!>>

<<Di che stai parlando?>> dico arretrando.

<<C'è un'altra profezia, questa vecchia di milioni di anni. La conoscono solo gli antichi, ed è ben peggiore di quella dettata da me. Se Coraline prende il comando insieme al Dark Hunter, sarà letteralmente la fine di ogni cosa.>>

Confusa e anche un po' spaventata, arretro ancora. <<Cosa... di cosa stai parlando? È già la fine di tutto se Killian prende il comando e mi uccide, in quanto non esisteranno più Soul Hunter e il delicato equilibrio cosmico si sgretolerà.>>

<<Cazzate. La Soul Hunter è la figlia di chiunque sia nato con il sangue di una Soul Hunter, e Killian è il figlio di tua madre. Se tu muori e lui vive, sua figlia un giorno potrà prendere il tuo posto.>>

Faccio finta di non essere sconvolta per questa rivelazione. <<Dimmi di più sulla profezia.>>

Anche lei sembra piuttosto scossa. <<Se Coraline sarà capo supremo del consiglio interdimensionale e se Killian sarà con lei farà avverare la profezia e genereranno la fine del mondo. Smetteremmo tutti di esistere, il tempo si fermerà e le dimensioni verrebbero tutte inghiottite, sparendo per sempre.>>

<<Perché nessuno sa di questo?>>

<<Sono passati troppi anni.>>

<<Mi sembra una cosa piuttosto importante da ricordare.>>

<<Non se fino ad ora non è mai esistito un Dark Hunter.>>

<<Mi sembra ugualmente piuttosto importante!>> sbotto arretrando. Anche se non sono realmente qui, percepisco il mio cuore battere troppo veloce. <<Devo saperne di più.>>

Lei continua a toccarsi nervosamente i lunghi capelli. <<Cerca Noah...>>

Dalla sua bocca smettono di uscire parole, come se qualcuno avesse premuto muto sul telecomando. Continua a parlare ma non la sento.

<<Non ti sento!>>

Ma Eloise continua a parlare velocemente, motivo per cui non comprendo il suo labiale e non riesce a capire che io non la posso sentire. Prosegue fin quando si arresta di colpo e guarda sorpresa e un po' impaurita qualcosa o qualcuno alle mie spalle. È così spaventata che adesso è lei ad arretrare sui tacchi vertiginosi. Vorrei voltarmi, capire chi sia, ma non mi muovo. Le mie gambe sono incollate al pavimento, le mie labbra come cucite tra loro da un filo invisibile. Ripeto nella mia mente di svegliarmi, ma più lo penso più mi sembra di affondare nel pavimento come risucchiata da sabbie mobili.

Chi sei? Urlo nella mia mente.

Un vecchio amico.

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