Capitolo 5 Amichevoli complicazioni

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Rafflesia e Clint guardavano un dvd sul divano, abbracciati sotto la coperta, mangiando le lasagne direttamente dalla teglia con due forchette: il solito film d'azione di Jeremy Renner, l'attore preferito del Falco. Era un grande talento certamente ma a volte la ragazza avrebbe preferito un altro genere.

'Vieni al party di Natale di Tony?' le domandò l'arciere con un pizzico di speranza di accompagnarla.

Lei glissò alla proposta.

'Devi partecipare! Stark e la fidanzata organizzano la più bella e spettacolare festa della città. Qualche giorno prima del venticinque dicembre, così possiamo andarci tutti! Poi ognuno farà quello che vuole. Dai, vieni con me, ci divertiremo!' insistette.

'Non siamo una coppia e non mi va, non amo granché le festività'.

'Perché? '.

'Da quando è morto mio papà, praticamente non è rimasto nessuno della mia famiglia. Andavo sempre a casa di Bryan, mi aveva quasi adottato. Ora, invece, sua moglie non riesce nemmeno più a parlarmi'. Poggiò la posata, non aveva più fame.

'Il motivo?'. Lui spostò la teglia sul tavolinetto e la strinse.

'Quando mi guarda, pensa che io sono viva e lui no... oddio... che sia morto per me, a causa mia' lo disse in un flebile sussurro.

'Ti sbagli, è assurdo che ti incolpi! Devi credermi, io vedo meglio da una certa distanza anche quando tiro; ed è un po' così per tutti, devi distaccarti da quanto è accaduto e esaminare i fatti con freddezza!'. Le fornì il consiglio che si sarebbe voluto sentir dare lui stesso, con estrema sincerità.

'Clint, se non fossi stata donna e carina, forse avrebbero ucciso prima me e almeno Bryan avrebbe avuto una chance. Credo sia vero e sapessi quanto ci soffro' la Tyler aveva gli occhi lucidi.

Il Falco le fece una carezza sul viso 'Molto dolore, ancora?'

'Sì, non posso immaginare di vivere un'altra separazione simile, per questo non voglio legarmi più ad alcun collega: era  il motivo per cui ho dato le dimissioni dall'Agenzia e perché non desidero ricevere quell'onorificenza!' non avrebbe tollerato di perdere un altro affetto, il cuore le sarebbe scoppiato nel petto.

'E con me, allora?' l'arciere si chiese se si riferisse a lui.

'Già! È un bel problema, agente Barton!'. Era molto preoccupata, la loro amicizia particolare stava diventando sempre più intensa.

'Hai paura di perdermi?' la trasse maggiormente versò di sé per fissarla negli iridi violette, colme di commozione e paura.

Lei non rispose e abbassò la testa.

L'Avenger le mise l'indice sotto il mento per incrociarne di nuovo lo sguardo 'L'ho intuito; quando sei venuta a salvarmi, in quella prigione, da come ci siamo guardati. Non è un male voler bene a qualcuno!'.

'Purché il legame sia una forza e non un limite...'. Ci fu un attimo di silenzio: più di un attimo!

'Tornerai a Boston per le vacanze?' il Falco cambiò discorso, l'altro era troppo spinoso un labirinto da cui non riusciva a uscire.

'Credo di sì'.

'E mi porteresti con te, per favore?' non poteva vivere un minuto senza di lei, i quindici giorni di ferie che Fury le aveva imposto di prendere gli parevano un'eternità.

La collega si zittì, davvero perplessa 'A che titolo verresti?'.

'Che razza di domanda! Dovresti essere contenta della mia idea, stiamo sempre insieme, il sesso è strepitoso, desidero trascorrere il Natale con te' sbraitò perché Rafflesia cercava di razionalizzare ogni momento che passavano assieme, sminuendo la loro quasi relazione per cavalcare l'onda dell'amicizia ad ogni costo.

'Meglio di no. E' cambiato qualcosa? Ciò che provi per me? Me lo avevi promesso: rimarremo solo amici! Lo hai giurato la prima volta che abbiamo passato la notte a coccolarci'. Si smarrì dietro i propri pensieri.

E Barton la contemplava ancora, languido languido; le sembrò un cucciolo smarrito con l'espressione intenerita. Un cucciolo con gli occhi a cuore. Preferì essere molto diretta.

'Ti stai innamorando di me?' gli domandò, scura in viso.

'Assolutamente no, stai tranquilla' l'arciere si alzò con la scusa di riportare in cucina la teglia. Per la miseria, era cotto a puntino. Aveva ragione lei: altro che falco, era un fagiano ben arrostito dall'amore.

***

Il Falco toglieva velocemente dalla rastrelliera le frecce, da sistemare nella faretra. Era già vestito con la sua tuta nera e viola e adrenalinico.

Rafflesia, limitrofa, lo osservava con attenzione.

Fury li aveva chiamati per una missione e il Capitano aveva fatto il diavolo a quattro per permetterle di partecipare. Si era piantonato nell'ufficio del Capo e aveva pure alzato la voce.

Oramai a suo avviso la ragazza, talentuosissima, era parte della  squadra a tutti gli effetti. Si era legata al Falco, al di là della natura ambigua del loro rapporto, e pian piano era entrata nelle grazie degli altri. Nat era un pochino più ostile ma in fondo il problema del brutto carattere era della russa.

Steve aveva angustiato il Direttore che alla fine aveva acconsentito. In cuor suo, il nero non era sicuro che la Tyler fosse già in grado di riprendere appieno l'attività operativa ma Rogers aveva affermato che sul campo lo aveva già fatto, visto come era andato il salvataggio del Segretario di Stato.

Pertanto la moretta si trovava a prepararsi accanto a Clint. 'Falco, la tua attrezzatura è fantastica'. Constatò, con ammirazione.

'Tu sei fantastica e l'altra notte è stato fantastico' l'arciere ancora ricordava la storia della coda e ne parlava in continuazione.

'Dobbiamo dedicarci al lavoro in questo momento, soprassiedi con le stupidaggini; e sono seria, sei bravo, professionale. Sono serena a operare con te e con tutti voi '.

'Detto da una doppia Stella d'argento è un onore, per me. Però anche io sono serio. Dammi un bacio, prima di salire sul jet!' la pregò, fissando le labbra del color rosso ciliegia che tanto lo fomentavano fra le lenzuola.

'Mi pare poco opportuno, qui' la Tyler cercò di essere professionale e distaccata, con difficoltà.

'Siamo soli adesso e mi porterà fortuna. Devo sempre pregarti! Sei cattiva. Non dirmi che non ti va, non ci credo' le sorrise con tenerezza.

Rafflesia incrociò lo sguardo dolce che l'aveva fatta avvicinare allo sconosciuto che le aveva riempito la vita di bellezza e serenità. Si girò alle spalle, non vide colleghi, gli buttò le braccia al collo e unì le labbra con le sue. Le lingue danzarono un passo a due erotico e smielato per un bacio che divenne profondo e intenso in pochi attimi.

'Grazie, stella mia!' mormorò Barton sentendo la voce grave e incavolata di Rogers che li ammoniva a muoversi.

***

'Stiamo andando alla Riserva aurea di Fort Knox, un'ora fa un gruppo di rapinatori è entrato nella struttura, disattivato il sistema di sicurezza e messo fuori gioco le forze dell'ordine che proteggono l'oro, ivi custodito. Per nostra fortuna esiste un doppio grado di tutela della Riserva e, in automatico, si sono attivate le chiusure metalliche; nuove e robuste difese di adamantio hanno sigillato i malviventi all'interno. Sono ancora lì e dobbiamo accedere e scovarli. Il Direttore ha studiato la planimetria e vuole che ci dividiamo in due gruppi, uno andrà nella parte a nord e un altro a sud. Io, Barton e Tyler a nord, Romanoff, Stark e Thor a sud. Hulk, tu a presidio della porta da cui entreremo, che rimarrà aperta. Bruce, non deve uscirne nessuno! Andiamo!'

Mentre si dirigevano a piedi verso la struttura, Cap ricordò il piano per l'ennesima volta. Vide il Falco fare l'occhiolino a Rafflesia. Gli andò il sangue al cervello e si pentì di averli messi in squadra insieme e con lui, per di più. Aveva ipotizzato che Clint avrebbe fatto le solite storie e tirato su il muso, se lo avesse separato dalla sua amica e, quindi, aveva optato per farli rimanere uniti. Ma già li aveva visti baciarsi appassionatamente mentre si equipaggiavano. Ci mancavano altre smancerie in quel momento! Barton era diventato fuori luogo, in ogni occasione.

Le paturnie gli passarono non appena osservò la collega sul campo. Era vigile, concentrata e sul pezzo, attenta, protettiva verso entrambi: bravissima come sosteneva Fury. Se soltanto Clint non l'avesse fissata di continuo!

Intercettarono con facilità parte del gruppo armato, nascostosi. Dovevano stanarli per catturarli o disarmarli. Rogers si fece avanti con lo scudo e quelli incontro sparando con i propri fucili.

Il Falco lì colpì dal suo lato con i dardi che aveva a disposizione, Rafflesia fece la propria parte con le pistole nell'area assegnatale dal Capitano. Tutto filò regolare e liscio fin quando uno dei ladri, particolarmente prestante, colse di soppiatto Steve che, nella concitazione della lotta, perse lo scudo.

L'arma, di sbieco, rotolò in direzione dell'agente Tyler, fermandosi prima, bloccata da un altro malvivente. Che tentò di sollevarlo per impossessarsene e utilizzarlo, senza riuscirci nonostante lo sforzo.

La donna lo tramortì con un calcio in volto, agguantò lo scudo stelle e strisce e lo lanciò verso Rogers che, allibito, lo prese al volo e annientò il suo avversario.

'Mitica!' urlò il Falco, fomentato.

'Come ci sei riuscita?' domandò Cap, interdetto.

'A far cosa?' Rafflesia si meravigliò delle loro facce con gli occhi fuori dalle orbite.

'Ad alzare il mio scudo!' ribadì Steve, ovvio.

'Oddio, quanti salamelecchi, l'ho fatto e basta. Perché siete così stupiti?' si era incuriosita dell'atteggiamento dei due Avengers.

'Te lo spiegherò sul Quinjet!' Clint le dette una pacca sul sedere e corse verso l'aereo.

E lì Stark le chiarì il motivo della meraviglia destata in Barton e Rogers.

'Sei l'unica ignara che poche persone possano sollevare lo scudo di Steve. Non ci credo, davvero glielo hai lanciato? E sei una ragazza, che forte!' Tony rideva, di ritorno dalla vittoriosa operazione.

'Pensavo fosse un'arma come un'altra, l'ho fatto d'istinto: esagerate, siete fissati con questa storia!' la Tyler sminuì il proprio gesto.

'Possiamo scagliarlo in due al mondo, io e Bucky, un amico di Rogers... beh, da oggi, in tre!' Clint era proprio contento, gli pareva una stranezza e un'incredibile coincidenza,  un ulteriore legame con la sua amica del cuore. Si girò, continuando a pilotare con un sorrisone dedicato solo a lei.

'Agente Barton, guarda dinnanzi, hai la responsabilità di tutti gli occupanti del velivolo: devi capire che un po' di serietà in più non guasterebbe. Nell'ultimo periodo sei particolarmente distratto!' Steve si era urtato e non lo aveva affatto nascosto, rimproverando l'arciere davanti ai compagni.

'Steve, tu invece sei sempre pesante: oggi siamo andati alla grande, oppure mi sbaglio? Secondo me, ingigantisci tutto, nella tua mente... Rilassati!' il Falco si difese.

Cap non rispose. Aveva ragione, loro tre assieme erano stati perfetti. Non c'era stato nessun errore o pecca. Però la condotta di Barton lo preoccupava e non poco.

Rafflesia era muta con gli occhi bassi. A volte l'atteggiamento di Clint la metteva in difficoltà. La complessità del loro rapporto interferiva con le relazioni lavorative della squadra, inevitabilmente.

'Certo, il falchetto è proprio preso; ha fatto bene Rogers a redarguirlo aspramente; se non lo riporterà nei ranghi, lo perderemo ' Bruce esternò le proprie impressioni.

'Sarei coinvolto pure io, lei è tanto bella!' Stark pontificò l'avvenenza di Rafflesia.

'Clint perde la bussola con facilità ed è condizionato da ciò che sente. La Tyler, invece, è molto controllata sul lavoro ed è un tipo discreto. La apprezzo molto' a Thor piaceva proprio e non ne fece mistero.

'Anche nell'odierna missione si è fatta valere, ha detto la sua. Per non parlare della storia dello scudo. Sembra abbia sempre fatto parte del nostro gruppo. É stata simpatica a cena a Halloween. Mi ci sto quasi affezionando, non l'avrei mai detto.' Vedova Nera terminò meravigliando tutti con inaspettate parole di elogio nei confronti della nuova collega.

***

'Posso venire a Boston? Ti prego. Non riesco a immaginare di passare le vacanze senza di te' ogni maledetta volta che si vedevano, Clint ripeteva a Rafflesia la stessa solfa.

'Ti ho detto di no, non insistere più' la moretta cercava di arginarlo, senza alcun effetto. 

'Almeno partecipa con me alla festa di Natale di Tony, ci tengo' la pregò, ancora.

'Vai da solo; il patto era fare insieme esclusivamente ciò che andava a entrambi' gli rammentò i termini dell'accordo che lui aveva sottoscritto con una promessa nel suo letto.

'Scusami, hai ragione' Il patto del cavolo: come gli era venuto in mente di accondiscendere a quella proposta assurda? Se lo chiedeva tutti i secondi che la guardava, accidentaccio!

Rafflesia era alla macchinetta a monete per prendere una merendina, il Falco beveva un caffè, sempre sulle spine.

La tormentava con la storia del Natale ed era sempre stranito, pensò la donna. Era cambiato qualcosa in lui; era appassionato e presente come al solito ma con uno sguardo affranto, come per coloro che sono sospesi, come se volesse confidarle il segreto del millennio. Vallo a capire! A volte le festività davano proprio alla testa!

Stark sopraggiunse alle loro spalle accompagnato da una donna bionda particolarmente attraente in un elegante tailleur color panna. 'Ciao, sono Pepper' le si presentò con un sorriso gentile. 'Tony mi ha parlato di te e volevo conoscere l'unica persona che abbia mai rifiutato il nostro invito al party di Natale! L'unica, in tanti anni!' rise, in maniera simpatica.

'Rafflesia è famosa per i suoi rifiuti. Figurati che non vuole nemmeno la Stella d'argento. E sì che l'ha meritata. Che sarà, Pep, dire di no a te!' Iron Man fu chiaro.

'Vieni a dare un'occhiata; se non sarai a tuo agio, non ti divertirai o non ti piacerà l'atmosfera, te ne andrai senza problemi e nessuno si offenderà' le propose.

La Tyler era in difficoltà. Quella donna era cortese e affabile, chissà che vedeva in Tony!

Fu delicata nel dirlo, Stark era un evidente chiacchierone 'So della scomparsa del tuo collega e mi spiace, ma credo avrebbe voluto vederti felice proprio perché eravate legati a doppio filo e ti voleva un gran bene. Se fosse accaduto il contrario, se fossi morta tu e non lui, avresti voluto che smettesse di vivere? Che a Natale si chiudesse in casa a piangere, con la testa sotto il cuscino? Io non penso'.

Era stata chiara, esaustiva e il suo discorso non faceva una piega, non c'erano falla; forse si era preparata ma le sue parole colpirono molto la moretta. Era empatica, Pepper. Le parve che volesse ospitarla sinceramente. Le sfuggivano le motivazioni di base del suo interesse improvviso, ma si sentì di accettare l'invito: l'aveva convinta.

'Va bene, grazie, verrò'.

'Ottimo, sono contenta' la salutò con un bacio sulla guancia. 'Clint ti darà i dettagli. Ci vediamo mercoledì sera'.

Il Falco sorrise, soddisfatto. Era stato facile alla fine fare capitolare Rafflesia. Era bastato uno squillo alla fidanzata di Stark. Fra donne era chiaro si capissero meglio, parlavano un altro linguaggio. Pep, sempre riservata, non avrebbe spifferato nulla a Tony della sua richiesta di aiuto.

'Dovrò comprarmi un abito per il party, Falco; a Boston ne ho molti, ma mi costerebbe più il viaggio per andare a prenderlo che acquistare un altro' la Tyler stava elucubrando il proprio outfit.

'Te lo regalerò io! Sarà il mio dono di Natale!' si offrì Clint.

'Mi pare il minimo! Stasera, finito il lavoro, mi accompagnerai!'.

'No, odio lo shopping. Ti aspetterò in auto davanti al negozio, e ti darò la carta di credito per pagare' detestava le compere.

'Sei uno squallidone!' la moretta rise di gusto 'Va benissimo, sono super veloce negli acquisti'.

***

Diamine, super veloce no! Nella boutique consigliata da Stark avevano tanti di quegli abiti, uno più bello dell'altro, che,  finita la prova del sesto, Rafflesia dovette telefonare a Clint, rimasto nel fuoristrada ad attenderla. 'Ti scongiuro, entra e aiutami a scegliere, sto perdendo la testa!'

Lui si affrettò perché la sua amica pareva isterica.

Quando la raggiunse e la vide con un vestito rosso scollatissimo, a momenti svenne per quanto era graziosa. Deglutì cercano di mostrarsi indifferente.

'Falco, non so quale prendere!' la Tyler si lamentò a gran voce.

La commessa intervenne 'Deve dare un consiglio alla sua fidanzata! Sennò mi farà fare notte, fra mezz'ora chiudiamo!'.

'Non è la mia ...'. l'arciere tentò di spiegarlo ma l'addetta lo prese in contropiede.

'Tenga questo, nell'attesa che si cambi di nuovo' gli porse un flûte di prosecco. Il negozio era davvero molto chic ed elegante, in puro stile Stark.

Rafflesia uscì dal camerino, stavolta in un abito crema con il corpetto pieno di lustrini. Era favolosa, di nuovo. Fece un giro su se stessa come una ballerina e lo interpellò.

'Questo ti pare meglio?'.

'Non saprei, sì, no, non lo so' non capiva nulla di abiti.

'Cha aiuto mi dai? Esprimiti'.

'Sei sempre stupenda' mormorò, sdolcinato. Che avrebbe potuto dirle? In fondo era la verità: per lui poteva indossare un saio e sarebbe stata la più bella della festa ugualmente.

'Com'è romantico il suo fidanzato. Il problema è che ha ragione! Sta talmente bene con tutto che la scelta è complicata! Accettate un consiglio? Può fare un giro lui per il negozio; magari vedrà qualcosa che non le ho già mostrato e che gli piacerà. Che ne dite?' la commessa propose una soluzione che aveva dato ottimi frutti in passato.

'Eh...no, ma io...' Barton era in imbarazzo.

'Grazie, è una buona idea; Falco, fatti aiutare dalla signorina!' tentare non nuoceva, peggio di così non era possibile! La Tyler si trovava in alto mare, anzi altissimo.

Clint, accompagnato dalla commessa, cercò un abito che lo colpisse. Erano tutti eccezionali ma nessuno lo aveva impressionato fino a che, su un manichino, notò un vestito nero scollato sul davanti con due lunghe bande di tessuto a coprire il seno che si incrociavano alla vita, ricamato di decorazioni color argento a forma di piccole stelle, la gonna leggermente ampia al ginocchio. Ma fu quello che intravide sotto a intrigarlo, quando la venditrice lo tolse dal manichino, per mostrarglielo: un reggicalze nero con le mutandine e le calze di seta agganciate, sensualissimo. Mai aveva conosciuto una donna che lo mettesse davvero!

'Può farglielo provare?' chiese, rosso come un peperone.

La commessa lo portò a Rafflesia, nel camerino.

'Ha scelto questo... e lo credo bene' ridacchiò, passandole anche la biancheria abbinata.

Quando l'agente lo indossò, pensò fosse fatto apposta per lei. Era incantevole, con le stelline che brillavano sul davanti, e sexy da morire allo stesso modo. Al Falco sarebbe servito un medico, quando l'avesse vista agghindata in quel modo... e soprattutto quando glielo avesse tolto di dosso!

Uscì qualche minuto più tardi con i jeans e la felpa.

'L'abito nero non mi entrava, era troppo stretto e non hanno la mia taglia; Clint, mi spiace, ho preso il rosso' lo informò.

L'arciere non replico. Gli pareva fosse della sua misura in realtà ma forse si era sbagliato; fu pure dispiaciuto lì per lì e  non ci badò. In fondo quello che aveva scelto era ugualmente molto bello.

'Non importa, spicciamoci, pago e ti porto a cena, ho una fame da  lupi!' si diresse verso la cassa dove gli avevano fatto trovare il portabiti e una busta con le scarpe accoppiate.

Rafflesia gli si strusciò mentre firmava la ricevuta della carta di credito 'Non puoi cucinare tu qualcosa, dopo?'.

'Dopo cosa?' domandò sovrappensiero.

'Dopo che ti avrò ringraziato a sufficienza per il bel regalo che mi hai fatto; non ho avuto ancora tempo di comperarti niente e conviene che cominci a contraccambiare la tua gentilezza da stasera' non era vero; il regalo di Clint era uno dei pochi presenti natalizi che avesse acquistato, ma voleva andare a casa e infilarsi a letto per una doppia razione di coccole. Si accostò alla guancia dell'uomo, profumata di dopobarba e con un leggero aroma delle sigarette fumate mentre la aspettava, sfiorandogli le labbra con le proprie 'Anche io ho fame, ma di te'.

Il Falco, colto da un impeto irrefrenabile, afferrò il portabiti e la busta, la prese per mano e si affrettò verso l'auto.

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