Capitolo 13.

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Avevo passato tutta la notte a parlare con Dobby, lui non si era divulgato su alcuni argomenti però mi aveva fatto capire il suo disappunto. Parlammo di tutte le cose meschine che Draco mi aveva fatto negli anni, chiacchierammo della dolcezza di Narcissa e ancora di Lucius. Su alcune cose la pensavamo allo stesso modo, Dobby era più di un elfo, era in grado di ascoltarti e darti consigli, era un amico.

L'orologio segnava le 4:45 quando Dobby mi diede la buonanotte, io ero salita nella mia stanza e dopo una doccia veloce avevo indossato il pigiama in seta verde. Non appena toccai il letto, fui avvolta da un sonno pensate e mi abbandonai ad esso.

Mi svegliai di soprassalto sentendo un forte rumore, qualcosa di pesante fu scaraventato per terra, mi misi seduta con il cuore che mi batteva forte, la mente ancora assonnata e la gola asciutta. Il buio circondava la mia stanza, ancora altri rumori che provenivano dal piano di sotto. Mi alzai completamente dal letto e a piedi nudi uscii dalla mia stanza, sentii voci sussurrate e cominciai a sudare e tremare, pensai che qualcuno fosse entrato in casa, tornai nella mia stanza e presi la bacchetta per poi dirigermi verso il corridoio. Mi accovacciai dietro la ringhiera delle scale e rimasi ad ascoltare quelle voci.

"Dobbiamo andare, subito!" Sentii, era una voce maschile, non riuscii a riconoscerla. Mi sentivo ancora il corpo addormentato.

"Ti prego, non farmela portare via.." La voce era poco più di un sussurro, impiegai un po' a captare le parole, quella volta a parlare era stata una donna. Calò il silenzio e poi la porta principale si aprii e si richiuse immediatamente. Mi alzai in piedi e cominciai a scendere le scale, dalla cucina provenivano rumori di passi, mi voltai in quella direzione e rimasi in ascolto.

Percepii un borbottio in quella stanza, lentamente avanzai e superai il salone, mi schiacciai al muro dell'arco che divideva la cucina dal resto della casa, aspettai immobile che chiunque fosse passasse da lì. Preparai la bacchetta per eventuali incantesimi, tremavo dalla paura, non ero in grado di capire chi fosse. Speravo fosse soltanto un brutto sogno dal quale svegliarmi il più presto possibile.

Mi irrigidii all'avvicinarsi di quei passi, strinsi di più la bacchetta nella mia mano e appena fui sicura di sentirlo arrivare, mi staccai dal muro e con un movimento velocissimo uscii dal mio nascondiglio puntando la bacchetta dritta sulla faccia del mio avversario.

"Fermo!" Dissi, ero pronta a lanciare un incantesimo quando vidi una mano spostarmi la bacchetta, la persona che avevo davanti uscii dal buio e si fece vedere. "Draco." Mormorai confusa e spaventata.

Cosa ci faceva Draco a casa?

"C-cosa ci fai tu qui?!" Gli chiesi guardandolo, aveva un'espressione strana, come se fosse scocciato.

"Viaggio annullato." Rispose con un accenno di rabbia nella sua voce. Assunsi un'espressione ancora più confusa. Lui accese la luce del salone e si avvicinò al tavolo.

"Che vuol dire? E Narcissa? Lucius?" Lo tempestai di domande, una piccola parte di me cominciò a pensare che fosse stata colpa mia, magari Narcissa non si sentiva di lasciarmi da sola e aveva deciso di annullare la vacanza.

"Cazzo che imbranata!" Mormorò tra se e se senza curarsi del fatto che potevo sentirlo chiaramente, lo ignorai e rimasi lì ad aspettare una sua risposta che non tardò ad arrivare.

"Hanno avuto un problema, sono dovuti partire di nuovo." Rispose alle mie precedenti domande.

La piccola parte che pensava fosse colpa mia, si rilassò. Ma non capivo il motivo per cui fosse dovuta partire pure Cissy, lei non si intrometteva mai nel lavoro del marito, tanto meno nei problemi. Raggiunsi Draco al tavolo che, nel mentre mi aveva spiegato cosa fosse successo, si era seduto.

"Come mai eri armata di bacchetta?" Mi chiese guardandomi. Io arrossii e abbassai lo sguardo sul tavolo.

"Beh... ho sentito dei rumori e delle voci, mi sono spaventata." Confidai, un po' odiavo farmi vedere da lui come una debole. Avevo avuto davvero paura, pensavo che fosse entrato qualcuno a rubare o peggio, uccidermi.

"No, ero solo io." Sussurrò, alzai lo sguardo e vidi che lui non aveva mai smesso di fissarmi. Mi sentii piccola piccola.

"Già, solo tu..." mormorai alzandomi, rimisi la sedia al suo posto e cominciai ad avviarmi verso le scale.

"Dove vai?" Sentii la voce di Draco, mi voltai e aggrottai le sopracciglia.

"A dormire" risposi ovvia. "Tu non vai?" Gli chiesi. Lui alzò gli occhi verso l'orologio sulla parete e sospirò.

"Sì, vengo anche io." Disse alzandosi, mi raggiunse e salimmo le scale insieme. Aveva il viso segnato dalla stanchezza, evidentemente il viaggio l'aveva sfinito.

Arrivammo davanti le nostre porte e ci fissammo qualche istante.

"Allora buonanotte." Parlò, si appoggiò sulla sua porta e mise la testa su di essa guardandomi.

"Si, buonanotte Draco." Strinsi le labbra in una linea sottile e con ancora il suo sguardo addosso aprii la mia porta, lo guardai un'ultima volta prima di entrare completamente nella stanza e chiudermi dentro. Rimasi in piedi dietro la porta, sentii bussare e quasi il cuore mi fece un salto fuori dal petto per lo spavento e perché sapevo che fosse lui.

Aprii lentamente la porta e sbirciai fuori, appena vidi il viso di Draco la  spalancai un po' di più. Ci guardammo qualche secondo.

"Si? Hai bisogno di qualcosa?" Gli chiesi con il cuore a mille. Vederlo lì, davanti la mia porta, mi faceva desiderare di sprofondare tra sue braccia. I suoi occhi attiravano i miei, sembrava possibile distoglierli dai suoi neanche per un momento.

"Sì!" Rispose alla mia domanda, alzò la mano verso il mio viso, la fece passare dietro il mio collo e mi avvicinò di scatto a lui. Persi anni di vita, ogni controllo e mi abbandonai a lui.

Attaccò le sue labbra alle mie, chiusi gli occhi e lo fece anche lui. Mi avvolse una mano intorno al fianco e mi sbatté al muro fuori la mia stanza, esattamente dov'era successo la prima volta.

Mi baciò dolcemente e appena aprimmo le bocche le nostre lingue si scontrarono quasi immediatamente, portai le mie mani dietro la sua schiena e lo spinsi più su di me, non appena ebbi compiuto quell'azione, il suo bacio si fece più aggressivo come se volesse di più.

Le mie mani salirono dalla sua schiena al suo collo per poi scendere al petto, il tessuto tra la sua pelle e le mie mani non mi dava la possibilità di sentire il suo calore, ci attaccammo ancora più l'uno all'altra, sentivo il suo bacino muoversi. Si staccò da me con ancora gli occhi chiusi e prese fiato, io aprii i miei e con l'affanno lo guardai. Appoggiò la sua fronte alla mia e aprì gli occhi: erano totalmente diversi. Si avvicinò di nuovo verso di me cercando le mie labbra, mi attaccai immediatamente, avevo bisogno di lui, del suo sapore e di quelle fottutissime labbra.

Il secondo bacio della serata era più dolce ma allo stesso tempo rude, voglioso. Sentii una sua mano scendere dal mio collo, sfiorarmi il petto e il ventre, la mise tra le mie gambe e cominciò ad accarezzarmi lì sotto. Un fremito mi fece sussultare, portai la testa indietro dal leggere piacere e lui non staccò mai le labbra dalle mie. Mi afferrò la mano che precedentemente era appoggiata al suo petto e me la portò sotto il cavallo dei suoi pantaloni, sentii una protuberanza. Un po' in imbarazzo cercai di tirarla via e lui capì.

"Così mi mandi ancora più fuori di testa." Sussurrò contro la mia bocca, come se volesse punirmi mi strinse di più le parti intime e un gemito abbastanza alto percorse la mia gola fino ad uscire dalla bocca. Aprii gli occhi e gli vidi un'espressione di piacere sul viso che mi riportò alla realtà, Draco aprì gli occhi e sembrava aver capito anche lui. Si staccò da me, si passò un dito sulle le labbra e si sistemò i pantaloni mentre io rimasi attaccata alla parete stordita. Mi sentivo l'interno gamba tremare dal piacere che mi aveva provocato, lui mi guardò con lo stesso sguardo di sempre e con noncuranza sparì dentro la sua stanza.

LEGGETE.
Spazio autrice:
Scusate il ritardo, ho dovuto scriverlo e rileggerlo per eventuali errori.
L'ho scritto più lungo per farmi perdonare.
Grazie per il supporto.

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